Info Conseil
Comunicato n° 352 dell'11 luglio 2012
Interpellanza sul trasferimento di servizi tra Cooperativa Pro.Ges e Leone Rosso
Adunanza del Consiglio regionale
Le problematiche relative al trasferimento dell'attività di gestione dei servizi della Cooperativa sociale Pro.Ges di Parma alla Cooperativa sociale Leone Rosso di Aosta sono state al centro dell'interpellanza presentata dal gruppo Partito Democratico.
Nell'illustrarla, il Consigliere Donzel ha fatto una cronistoria della vicenda, sottolineando «la gravità di alcune affermazioni contenute nella lettera della Pro.Ges ai Sindacati in cui si afferma che 'il trasferimento del ramo d'azienda è motivato sostanzialmente dalla distanza tra la sede centrale Parma e la sede operativa Aosta', e che 'i percorsi decisionali si sono dimostrati molto lenti, soprattutto in situazioni che richiedono velocità di scelta', e ancora che 'i processi amministrativi hanno dimostrato indecisioni e incertezze, elementi che rischiano di compromettere l'efficienza e l'economicità delle attività'. A parole vengono garantiti tutti i posti di lavoro però un cambiamento comporta sempre delle possibile modifiche. La preoccupazione sulla questione cresce.»
Nello specifico, ha chiesto all'Assessore competente se intende « attivarsi per verificare in modo tempestivo e scrupoloso i rischi inerenti alle problematiche sollevate dell'attuale gestione dei servizi da parte della Cooperativa Sociale Pro.Ges; sospendere tale cooperativa dalla possibilità di partecipare a qualunque altra gara d'appalto o sistema di accreditamento presso la nostra Regione sino a che non si sia fatta piena luce sulla vicenda; chiarire se ad oggi la Cooperativa sociale Leone Rosso, al netto di rocambolesche operazioni di fusioni o incorporazione o joint venture o di altra natura giuridica, sia in grado o meno di espletare i servizi appaltati alla Cooperativa Sociale Pro.Ges.»
Nella risposta, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, ha dichiarato che «è compito del Comune di Aosta monitorare i processi di svolgimento delle attività previste dal capitolato d'oneri. Allo stesso ente è chiesto di rilevare eventuali inefficienze e prendere gli opportuni provvedimenti. L'Amministrazione regionale non ha motivo di ritenere che tale monitoraggio non sia stato svolto correttamente e che le attività di assistenza domiciliare e in struttura si siano svolte nei termini pattuiti dal contrato. Tutto il mondo delle organizzazioni è impegnato in un'operazione simile e un cambiamento in questa direzione di una realtà importante del privato sociale non potrà che avere nel medio termine delle ricadute positive sui costi complessivi dei servizi alla persona finanziati con denaro pubblico. Per quanto riguarda la seconda domanda, non ci sono le condizioni né giuridiche né di merito per impedire a una cooperativa di proporsi nel libero mercato. Infine, per quanto attiene il terzo quesito, non spetta a noi in questa sede valutare la capacità di una cooperativa sociale di sostenere i servizi appaltati da un ente locale del territorio in piena autonomia. La società Pro.Ges intende trasferire nel nuovo assetto societario risorse umane e il proprio know-how maturati in questi anni in Valle d'Aosta che hanno garantito un servizio per il quale non ci sono giunte lamentele denunce di disservizi o particolari criticità.»
Il Consigliere Donzel ha replicato che «si dice che per la burocrazia la cosa migliore sia il cosiddetto 'scaricabarile'. In questo caso si confida nella bontà dell'azione di controllo del Comune. A noi non interessano le ipotesi: abbiamo chiesto riscontri su eventuali disfunzioni. Si parla di servizi alla persona, in particolare di anziani e asili nido, e non si tratta di un investimento di poco conto perché riguarda milioni di euro. Bisogna fare le verifiche per accertare le eventuali anomalie denunciate dalla stessa Pro.Ges. L'obiettivo dovrebbe essere quello di risolvere a monte i problemi. Siamo all'11 luglio e nessuno ha informato i lavoratori. E' una situazione che presenta tutti gli elementi di non chiarezza perché il servizio è in regime di proroga. È sorprendente sentire dire che della questione se ne occuperà il Comune di Aosta. Non è questo che ci aspettavamo dalla gestione dei servizi sociali, sapendo quanto Regione e Comune hanno sempre lavorato in sinergia.»
PL