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Comunicato n° 328 del 22 giugno 2012

Approvati il rendiconto 2011 e l'assestamento 2012-2014 della Regione

Adunanza del Consiglio regionale: conclusi i lavori


Il Consiglio regionale ha concluso i propri lavori approvando il rendiconto generale 2011 (20 voti a favore e 8 contrari di Alpe e PD) e l'assestamento del bilancio di previsione 2012-2014 della Regione (22 sì e 8 contro). Contestualmente l'Assemblea ha preso atto della relazione della sezione di controllo della Corte dei conti sul rendiconto 2011: il documento rappresenta il primo degli impegni assunti dalla sezione di controllo, istituita nel 2011 a seguito di una specifica norma di attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta, nell'ottica di «ausiliare gli organi elettivi (e, con essi, le comunità rappresentate) nelle valutazioni di sana e regolare gestione delle risorse pubbliche.»

Il Consiglio ha inoltre discusso tre ordini del giorno presentati dai gruppi Alpe e PD, di cui due sono stati accolti all'unanimità mentre uno è stato respinto. La prima iniziativa approvata impegna la Giunta regionale ad adottare, previo confronto con la competente Commissione consiliare, precise modalità per la comunicazione all'Assemblea regionale dell'avvenuto compimento dei singoli incarichi conferiti dalla Regione a Finaosta spa. Il secondo ordine del giorno impegna la seconda e la quinta Commissione consiliare ad effettuare un'attenta verifica dei meccanismi di spesa della sanità pubblica regionale e a relazionare all'aula entro 90 giorni. La proposta respinta - con voto segreto, 17 contrari e 12 a favore - riguardava l'approfondimento dei sistemi di controllo degli interventi finanziati con contributi dell'Unione europea.

Il dibattito ha visto gli interventi dei Consiglieri Louvin, Salzone, Chatrian, Donzel, Lattanzi e del Presidente della Regione.

Il Consigliere Roberto Louvin (Alpe) ha sottolineato che «oggi c'è un soggetto esterno, la Corte dei conti, che entra in campo. Per la prima volta il rendiconto è oggetto di dibattito approfondito ed è una svolta epocale: è il trapasso da un finanza florida e sempre ottimistica a una finanza che dovrebbe essere responsabile. Un conto consuntivo storico perché è di svolta. Abbiamo una finanza generale non dissestata, ma la macchina amministrativa e finanziaria è governata a strappi e senza una bussola precisa. Non è chiaro dove si vuole andare, non c'è un itinerario preciso. Per quanto riguarda le risorse, ci sono segnali di netto peggioramento: meno avanzo di amministrazione, meno investimenti e fine dell' accumulo di 'riserve'. È un fenomeno preoccupante accentuato dal disastro della Casa da gioco di Saint-Vincent, dalla drastica riduzione dei proventi che essa forniva alla Regione. Per le spese, l'andamento è disomogeneo. C'è un balzo in avanti clamoroso solo dell'istruzione 'paritaria', mentre c'è un sacrificio pesante per gli investimenti di sviluppo economico. Preoccupante è il fatto che si siano dimezzati anche gli investimenti per la salvaguardia del territorio. Non aumentano i debiti per fortuna, ma l'indebitamento cresce attraverso la 'banca privata' della Regione che è Finaosta. Appena ha aperto il capitolo delle società partecipate, la Corte dei conti è stata impressionata, ha definito 'ingenti' i capitali su quel fronte e ci ha ricordato che sono soldi su cui il Consiglio regionale, purtroppo, non è messo in grado di fare un controllo effettivo.»

Il Consigliere Francesco Salzone (Stella Alpina) ha puntualizzato che «l'attuale crisi è fortemente invasiva anche nella nostra Regione: le ricadute negative sui nostri conti, con una riduzione delle risorse, derivano da questa situazione, dalle manovre dello Stato, dai pesanti tagli imposti, non di certo da una scelta della maggioranza. La relazione della Corte dei conti ha un approccio costruttivo, evidenziando che la gestione finanziaria della Regione continua ad avere aspetti positivi, con una diminuzione delle spese. Ritengo poi importante far rilevare la diminuzione degli impegni di spesa riferiti agli organi istituzionali, e in particolare al Consiglio regionale, l'aumento della spesa per la finanza locale, la diminuzione del debito a carico della Regione nell'ultimo quinquennio, una migliore attuazione del principio di separazione tra politica e amministrazione grazie alla nuova normativa sull'organizzazione degli uffici regionali. In un momento difficile come questo è essenziale cercare convergenza: se vogliamo essere costruttivi, dobbiamo cercare un  confronto sereno, un dialogo che non sia unilaterale. Dobbiamo, per quanto possibile, farci carico dei problemi della gente e imparare ad ascoltare anche chi ha idee diverse dalla nostra.»

«Questo rendiconto - ha commentato il Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian (Alpe) - dimostra l'assenza di scelte coraggiose, sia per affrontare la crisi, sia per "disegnare" un progetto di futuro per la nostra comunità. In molti settori - e cito in particolare l'agricoltura - vi è poca capacità di spesa, con risorse impegnate e non liquidate. Se l'impianto generale è debole, conservativo e senza slancio, ciò è anche dovuto a una ostinata e ormai anacronistica, difesa di un modello di processo decisionale inadeguato alle esigenze di una moderna ed efficace amministrazione. Opacità contro la trasparenza; la conseguenza è che non può nascere né crescere una visione globale condivisa e di gruppo. È una sindrome pericolosa, perché nel contesto generale favorevole di qualche anno addietro il "sistema" garantiva comunque stabilità e dava risposte che si potevano anche "leggere" nei rendiconti, mentre nel contesto attuale così non è e si rende soggettiva la definizione delle priorità verticalizzando le questioni: nel rendiconto che ci viene presentato leggiamo questo dato negativo e questo è motivo di grande preoccupazione per il futuro della nostra comunità

Per il Consigliere Raimondo Donzel (PD) «ci sono due elementi che emergono dall'analisi finanziaria. Il nostro consuntivo fotografa la riduzione delle disponibilità finanziarie del bilancio regionale ed è un elemento oggettivo che fa capo a scelte di riorganizzazione dello Stato che hanno avuto delle ripercussioni pesanti per la nostra realtà. Altro elemento importante è il dato economico: l'avanzo di bilancio è nettamente inferiore a quello degli anni precedenti. Stiamo assistendo non a un impoverimento del pianeta, ma a un enorme spostamento di ricchezze all'interno del pianeta che va dai deboli ai più forti oltre a una redistribuzione di tipo territoriale. In questo contesto globale, anche dai dati che emergono dalla Corte dei conti, in Valle d'Aosta non è stato arginato il processo in corso nei paesi occidentali: i ceti forti continuano a godere della loro condizione di benessere, mentre dall'altra parte ci sono i deboli sempre più svantaggiati anche in Valle d'Aosta: i cassintegrati, i giovani,  i disoccupati. Non pare che le misure messe in atto vadano ad arginare questo fenomeno. Le scelte purtroppo vengono fatte senza alcun coinvolgimento delle forze di minoranza. E quindi le responsabilità sono della maggioranza. Qual è l'indirizzo che viene dato per la Valle d'Aosta del futuro? Quale la scelta politica? Non c'è un orientamento chiaro, piuttosto si sceglie di tirare a campare e le scelte le facciano gli altri, in Europa, in Italia. In questo documento non cogliamo quello scatto necessario per creare autonomamente sviluppo.»

Nella replica il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha sostenuto che «la relazione della sezione di controllo della Corte dei conti focalizza gli aspetti centrali sulle criticità ma anche sui punti forti della gestione amministrativa. L'ordinamento contabile regionale è stato completamente rimodulato e la Corte dei conti ha rilevato l'adeguatezza della struttura del nostro bilancio rispetto alle esigenze di trasparenza e di flessibilità gestionale. La Corte ha altresì evidenziato la spesa corrente in calo, la capacità di impegno e la velocità di pagamento, così come ha osservato che la gestione  finanziaria continua a presentare nel 2011 aspetti positivi, quali la copertura delle spese correnti per mezzo delle entrate correnti, il perdurare dell'assenza di nuovo indebitamento stante la liquidità di cassa disponibile e il mantenimento delle misure anti-crisi. Ricordo, a questo proposito, che con questa Legislatura abbiamo vissuto la crisi nel suo pieno: in questi anni abbiamo dedicato quasi 500 milioni di euro del nostro bilancio per gestire la congiuntura. Vorrei anche sottolineare che la spesa per il personale è diminuita tra il 2010 e il 2011 di 11,6 milioni. Questi due provvedimenti sono il frutto di un lavoro serio che ci permetterà di affrontare con maggiore serenità il nostro futuro.»  

Nell'ambito delle dichiarazioni di voto è intervenuto il Capogruppo del PdL, Massimo Lattanzi, commentando le richieste di voto segreto durante la discussione dei due disegni di legge. «I "franchi tiratori" non hanno nulla di politico: si tratta di malesseri personali di Consiglieri che in questo Consiglio non hanno ottenuto quello che chiedevano. Il resto è gossip. Questi due provvedimenti hanno una portata politica fondamentale in un momento come questo perché danno degli orientamenti precisi. La Valle d'Aosta ha fatto fronte alla crisi come nessun'altra regione ha fatto.»

La prossima adunanza del Consiglio è convocata per mercoledì 11 e giovedì 12 luglio 2012. 


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