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Comunicato n° 322 del 21 giugno 2012

Interpellanza su modifica allo statuto della Banca di credito cooperativo valdostana

Adunanza del Consiglio regionale




Il Consigliere del gruppo Alpe, Roberto Louvin, ha presentato un'interpellanza riguardante le ragioni della contrapposizione della Giunta regionale alla Banca d'Italia in merito alla modificazione dello statuto della Banca di credito cooperativo valdostana.

Nell'illustrare l'iniziativa il Consigliere Louvin ha affermato che «la Banca d'Italia ha impugnato, chiedendo la sospensione cautelare della sua efficacia, la deliberazione della Giunta regionale con cui la stessa ha subordinato l'autorizzazione alla Banca di credito cooperativo valdostana ad apportare modifiche al proprio statuto al recepimento dei propri rilievi riguardanti la nomina dei rappresentanti della Regione in seno agli organi sociali della Banca e in ordine alla modalità di nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione. A quanto si è appreso, la stessa Banca d'Italia avrebbe anche sollevato conflitto di attribuzione nei confronti della Regione in ordine alla stessa vicenda. È di poche ore fa la notizia che il Tar si pronuncerà il 17 ottobre prossimo e che lo stesso ha ritenuto fondato il ricorso della Banca d'Italia
Il Consigliere, quindi, ha voluto sapere «quali sono le ragioni alla base di questa contrapposizione e quali intenti persegua la Giunta regionale con la propria azione; se vi siano stati tentativi di comporre la questione dal punto di vista tecnico evitando l'instaurarsi di contenziosi e quali le conseguenze sull'operatività e sugli organi neoeletti dell'istituto di credito in questione

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha riferito che «la Regione non vuole essere in conflitto con la Banca d'Italia. Le ragioni della contrapposizione riguardano il diritto della Regione di nominare un consigliere nel Consiglio di amministrazione e un membro effettivo nel Collegio sindacale della Banca. La Banca di credito cooperativo valdostana, dovendo modificare il proprio statuto al fine di adeguarlo al nuovo schema di 'statuto tipo' ha richiesto all'Amministrazione regionale l'autorizzazione ad apportare queste modifiche, trasmettendo una bozza di statuto in cui era prevista, tra le altre modifiche, la nomina da parte della Regione dei rappresentanti negli organi sociali. Successivamente, la Banca d'Italia ha segnalato alla Bccv l'esistenza di motivi ostativi in merito a questo aspetto e la Bccv ha, quindi, trasmesso all'Amministrazione regionale una nuova versione della bozza di statuto in cui è prevista la semplice designazione da parte della Regione dei suddetti rappresentanti
«La Giunta regionale ha inteso confermare la vigenza della legislazione regionale e delle norme di attuazione dello Statuto in materia. Riteniamo che queste norme siano tuttora vigenti e che non siano in contrasto con la disciplina statale sull'ordinamento bancario, in quanto il Testo unico bancario non indica tra le disposizioni inderogabili da parte delle Regioni a Statuto speciale gli articoli concernenti i poteri di nomina dei componenti degli organi statutari e in quanto le norme di attuazione dello Statuto hanno forza superiore e prevalgono sulle leggi ordinarie. Il 24 febbraio 2012 si è tenuto un incontro tra rappresentanti della Banca d'Italia e le strutture regionali competenti, ma le posizioni contrapposte non hanno permesso di risolvere la questione da un punto di vista tecnico. Infine, sottolineo che non vi è alcuna conseguenza sull'operatività e sugli organi neoeletti della Bccv.»

Nella replica, il Consigliere Louvin ha evidenziato che «siamo di fronte a un caso 'di scuola' nella differenza tra quella che è l'applicazione meccanica di una norma e il suo effetto reale. Parliamo di una norma che ha creato una prassi che noi stessi riteniamo aderente a quello che deve succedere:  cioè che la Regione si limiti tutt'al più a 'proporre' e non pretende di 'nominare' un consigliere d'amministrazione della banca. C'è un organismo del credito che si autogestisce e non c'è nessun bisogno di avere un rappresentate regionale nell'organo di amministrazione. Si è aperto un contenzioso costoso che non era il caso di perseguire in questo periodo; bisognava prevedere semmai un'intesa con il Governo. Il quadro normativo intorno al credito è cambiato profondamente ultimamente. Chiediamo di rivedere questa norma perché non è una salvaguardia dell'autonomia della banca. Questo permetterà alla Regione di risparmiare decine di migliaia di euro di spese legali e alla Bccv di vivere più tranquilla e non essere più al centro di un contenzioso. La nostra opinione è che questo contenzioso si debba rimuovere, così da arrivare all'udienza di ottobre senza averlo ancora aperto



PL