Info Conseil
Comunicato n° 287 del 6 giugno 2012
Interrogazione a risposta immediata su chiusura stabilimento Olivetti I-Jet di Arnad
Adunanza del Consiglio regionale
Il problema della chiusura dello stabilimento della Olivetti I-Jet di Arnad e la conseguente crisi occupazionale è stato l'oggetto di un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Alpe.
Nell'illustrare l'iniziativa, la Consigliera e capogruppo, Patrizia Morelli, ha ricordato la «notizia della messa in liquidazione dell'Olivetti I-Jet e della conseguente chiusura dello stabilimento di Arnad in cui sono occupate 162 persone. Questa chiusura va ad aggiungersi alla già grave crisi occupazionale che interessa la Bassa Valle, già così duramente provata in questi anni. La notizia dell'Olivetti avrà ricadute pesanti che tale chiusura produrrà nel tessuto sociale della zona. Vorremmo sapere dalla Giunta regionale quali iniziative siano state attivate al fine di far fronte alla drammatica situazione che coinvolge i lavoratori dell'Olivetti I-Jet.»
Nella risposta, l'Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret, ha dichiarato che «il 31 maggio scorso è stata comunicata dall'azienda l'intenzione di mettere in liquidazione lo stabilimento di Arnad a causa del forte calo del mercato di riferimento e delle difficoltà di mantenere l'equilibro di risultato. È stata una decisione improvvisa e non negoziabile e secondo Olivetti conseguente all'insostenibilità economica dovuta alla gestione. La situazione era già difficile e nel primo trimestre del 2012 il saldo passivo è stato di 2,4 milioni di euro. Nella decisione sono stati coinvolti 162 lavoratori, una parte consistente dei quali impiegata nel settore ricerca e sviluppo. Dopo un incontro con le organizzazioni sindacali di categoria, abbiamo condiviso con loro i percorsi da svolgere e che saranno definiti nel prossimo futuro sulla base delle prospettive che si delineeranno, considerando che ci sono alcune urgenze da mettere in campo.»
«In primis la situazione dei lavoratori: ieri c'è stato un incontro tra la Olivetti e le organizzazioni sindacali in cui è stato predisposto un piano di ricollocazione delle maestranze che l'azienda proporrà ai sindacati nei prossimi giorni. È questa la fase più delicata. Nel corso delle prossime settimane ci saranno ulteriori incontri con l'obiettivo di concludere il tutto entro il 22 giugno prossimo. Per quanto riguarda i dipendenti, sono da considerare alcune procedure come il riposizionamento verso altre situazioni lavorative e altre aziende contigue al gruppo, circa cinquanta persone, l'individuazione di eventuali possibilità di mobilità volontaria, la gestione della cassa integrazione per una durata massima di 24 mesi con effetto immediato a partire dal 2 luglio dei settori al termine di produzione e cioè ricerca e sviluppo. Dopo tutti questi passaggi dovremo definire con le organizzazioni sindacali quali saranno le prospettive con le quali affronteremo l'intero futuro dello stabilimento di Arnad.»
Nella replica, la Consigliera Morelli ha preso atto che «la risposta dell'Assessore conferma tutta la gravità della situazione, che auspichiamo possa risolversi nel modo più indolore possibile. È, purtroppo, una chiusura annunciata dovuta a un fisiologico superamento delle tecnologie. Siamo sconcertati, semmai, dal fatto che in una piccola regione come la nostra, con pochi insediamenti industriali, non si riesca ad avere un monitoraggio e un'attenzione costante all'evoluzione delle singole situazioni, così da non farci cogliere impreparati. Il problema è che non riusciamo mai ad anticipare i problemi. La politica deve essere autocritica e avere un'attenzione particolare a queste situazioni in un momento, poi, come questo in cui si discute il Piano delle politiche del lavoro.»
PL