Info Conseil
Comunicato n° 238 del 2 maggio 2012
Respinta una mozione che chiedeva la revisione delle modifiche alla variante generale sostanziale al Piano regolatore di Ayas
Adunanza del Consiglio regionale
Il gruppo Alpe ha iscritto una mozione, respinta con 8 voti favorevoli (Alpe e PD) e 25 contrari, in merito alla revisione delle determinazioni adottate dalla Giunta regionale relativamente alla variante generale sostanziale al Piano regolatore del Comune di Ayas.
Nell'illustrare l'iniziativa, il Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian, ha detto che «il lavoro di pianificare il territorio credo che sia un elemento qualificante per ogni Comune e per la sua autonomia decisionale» e ha evocato la delibera del 16 marzo 2012 con la quale «la Giunta regionale si è pronunciata in ordine alla variante generale sostanziale al Piano regolatore del Comune di Ayas, che adegua la pianificazione del territorio comunale alle norme stabilite dalla legge regionale 11/98 e al Piano territoriale paesistico.»
Quindi, ha sottolineato che «con tale atto il Governo regionale si è fortemente discostato dalle risultanze emerse dalla Conferenza di Pianificazione del 6 febbraio 2012 e del 21 febbraio 2012, proponendo di propria iniziativa al Comune delle consistenti modificazioni e questo fatto ha creato un forte dissenso da parte dell'Amministrazione comunale di Ayas, per l'evidente interferenza dell'organo regionale rispetto all'ambito riservato alla discrezionalità dell'ente locale, e della sua intenzione di avviare un contenzioso in proposito. Con questa mozione intendiamo impegnare la Giunta regionale a rivedere le proprie determinazioni in merito alla variante generale sostanziale al Piano regolatore del Comune di Ayas nel rispetto delle valutazioni e delle indicazioni della Conferenza di Pianificazione, revocando con medesimo atto la deliberazione n. 558 del 2012. Abbiamo un'opinione diversa sui rapporti tra i Comuni e l'Amministrazione regionale: consideriamo che nello specifico si tratta di un atto grave nei confronti di un Comune.»
Nella discussione sono intervenuti l'Assessore Manuela Zublena, i Consiglieri Donzel, Bertin, Louvin e Giuseppe Cerise oltre che il Presidente della Regione.
L'Assessore all'ambiente, Manuela Zublena ha affermato che «per quanto riguarda Ayas, l'iter di approvazione è stato molto complesso e travagliato come dimostrano le varie richieste di integrazione effettuate da diversi soggetti. La Giunta regionale ha preso atto della valutazione emersa dalla Conferenza di pianificazione nonché dei pareri e delle proposte prodotte dai singoli servizi regionali competenti e dallo stesso Comune, e ha deliberato proponendo alcune modifiche derivanti da una visione più complessiva di strategia globale, garantendo il rispetto dei principi di equità per i cittadini e di sostenibilità socio-economica. Riteniamo, come per tutti i Piani regolatori, di avere fatto adeguati approfondimenti e tenuto conto delle varie valutazioni, di mantenere le decisioni assunte e per questo respingiamo la mozione.»
Per il Consigliere Raimondo Donzel (PD) «qualcosa non deve aver funzionato nei rapporti tra ente e Regione. In generale dovrebbero prevalere le prassi istituzionali. Colpisce che un'amministrazione debba subire una forte interferenza della Regione attraverso un'azione non proprio ortodossa, anzi direi a 'gamba tesa'. Siamo per riaffermare le procedure rigorose e non interventi dell'ultimo minuto anche per riaffermare il principio dell'autonomia comunale.»
Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha affermato che «per anni in Valle abbiamo voluto essere un punto di riferimento per il federalismo e la Valle d'Aosta pretendeva di rappresentare anche un esempio di federalismo interno. Affermazione non del tutto vera, ma almeno una certa autonomia ai comuni era garantita. Con questa Legislatura è stata invertita la tendenza, prima riducendo l'autonomia finanziaria e adesso intromettendosi addirittura nella gestione del territorio, una di quelle competenze che sono comunali per loro natura in virtù della semplice applicazione del principio di sussidiarietà. Con questo intervento ci si vuole intromettere in una determinazione di un Comune e modificare le risultanze di un confronto con la Regione e i cittadini durato alcuni anni. Da un certo punto di vista, si interferisce anche in un processo democratico. Se questa tendenza proseguirà tanto vale che si nominino nei comuni rappresentanti del Governatore regionale, che potranno garantirne la volontà. Con questa decisione, che riteniamo politicamente inaccettabile, si inciderà su un elemento di autonomia fondamentale dei comuni come la pianificazione e la gestione del territorio, alla faccia dell'autonomia, del federalismo e della sussidiarietà.»
Per il Presidente della Regione, Rollandin, «le osservazioni fatte sono legate a una presa di posizione che è stata già destituita di fondamento dall'intervento dell'Assessore Zublena. Quello che è stato fatto è stato condiviso da tutti. I rapporti con i Comuni sono sempre stati improntati sul dialogo e abbiamo avuto sempre dei confronti costruttivi legati ai diversi aspetti. Le osservazioni al Piano regolatore sono state fatte solo dal punto di vista tecnico che abbiamo condiviso e fatto nostre. Non c'è stato alcun tipo di ingerenza.»
Dopo la dichiarazione di voto espressa dal Consigliere Roberto Louvin (Alpe), che ha sottolineato che «non ci si è mossi solo sul piano tecnico, ma è una vicenda squisitamente politica e un esercizio di potere muscolare. È un atto arrogante, una riaffermazione di 'signoria' sulla propria vallata ed è una forma di repressione esemplare per spezzare la schiena alle autonomia locali in modo che si adattino al pensiero unico che viene dal palazzo regionale» e dal Consigliere Giuseppe Cerise (Alpe) per il quale «bisogna riportare ai comuni la dignità dell'autonomia», l'Assemblea ha respinto la mozione.
Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 16 e giovedì 17 maggio in seduta ordinaria e in sessione europea e internazionale.
PL