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Comunicato n° 236 del 2 maggio 2012

Approvato il disegno di legge che modifica l'assetto della società INVA spa

Adunanza del Consiglio regionale

Con 24 voti favorevoli e 8 astensioni (Alpe e PD), l'Assemblea regionale ha approvato il disegno di legge che modifica le norme regionali riguardanti la costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica (n. 81/1987) e la programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale (n. 16/1996).


Il provvedimento si compone di tre articoli volti a precisare che la società Inva Spa operante nel settore dello sviluppo dell'informatica diventa a totale capitale pubblico. Oltre alla Regione, alla quale è riservata la proprietà di almeno il 75 per cento delle azioni, possono acquisire la qualità di soci azionisti gli enti locali valdostani, gli enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione, le società interamente partecipate, anche indirettamente, dalla Regione o da enti locali valdostani e l'Azienda Usl della Valle d'Aosta.

Il Capogruppo della Stella Alpina, Francesco Salzone, ne ha illustrato i contenuti all'Aula. «La società Inva, che opera dal 1988 nel settore delle informazioni e della comunicazione tecnologica, fornisce servizi a valore aggiunto sia nelle relazioni con l'utenza pubblica sia nella gestione delle infrastrutture tecnologiche. L'azienda è il riferimento strategico della Valle d'Aosta per potenziare la presenza territoriale diffondendo la cultura scientifica e tecnologica, migliorando l'efficacia e l'efficienza della spesa pubblica. Dal 2007, Inva è una società "in house providing", con il vincolo normativo di lavorare per i propri azionisti (attualmente il 75% alla Regione, il 15% al Comune di Aosta, il 10% all'Usl). Il disegno di legge che oggi presentiamo, ha sostanzialmente il compito di precisare che la società esercita la sua funzione nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela della concorrenza, adeguandosi così alle nuove norme nazionali ed europee in materia di società in house. Si precisa anche che questa ha come esclusivo oggetto sociale la realizzazione e la gestione del sistema informativo dei soci nell'ambito della rispettiva programmazione di settore. Il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della società possono essere composti al massimo, rispettivamente, da cinque e tre membri nominati dai soci, con la garanzia di una rappresentanza maggioritaria della Regione.»

Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Louvin e Donzel oltre che il Presidente della Regione.

Per il Consigliere Roberto Louvin (Alpe), «Inva rappresenta un pezzo 'pesante' dell'apparato delle società controllate della Regione. Con i suoi oltre 230 dipendenti in forza, assorbe risorse importanti e ha visto evolvere nel corso del tempo la propria natura e le proprie funzioni. E' una società quindi che ha cambiato pelle e che oggi presenta un alto controllo di tipo politico. Preme rilevare come essa operi in una totale assenza di confronto con il mercato privato, per cui sfugge la possibilità di analisi sull'effettiva oculatezza degli investimenti che vengono fatti e sui prezzi che vengono praticati all'amministrazione. Vi è il rischio, per altro abbastanza elevato, che in questa operazione che spinge verso le liberalizzazioni, Inva non sia effettivamente concorrenziale in termini di prezzo. Ci sembra carente la progettualità di questa società e non vorremmo che Inva si adeguasse ad un ruolo di semplice smistamento, sia in termini di commesse che in ambito operativo. Inva è emblematica di quella parte di amministrazione 'grigia', carente nella possibilità di controllo reale da parte del Consiglio regionale. A questo si aggiunge la questione della nuova  sede, che ha rappresentato un costo di investimento molto elevato e che lo sarà altrettanto per la sua gestione. Queste sono le preoccupazioni emerse dall'esame del provvedimento e, più in generale, rispetto alla conduzione della società.»

Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha aggiunto che «non vi sono norme che garantiscano la rappresentanza di genere nel Cda e nel Consiglio sindacale e non ci risulta che in questa struttura siano eletti direttamente dai lavoratori dei rappresentanti sindacali: riteniamo che ci sia una carenza di democrazia interna, così come in molti altri organismi della Regione.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato che si tratta «dell'adeguamento di una norma nazionale e sotto questo profilo c'è stata un'analisi attenta sul ruolo della società, che dalla sua nascita ad oggi ha subito delle trasformazioni, anche allargando la platea degli utilizzatori dei servizi erogati, come adesso agli enti locali valdostani. Dall'inizio di questa Legislatura abbiamo fatto un raffronto tra i prezzi applicati da Inva e quelli del mercato: una delle preoccupazioni che abbiamo è proprio quella di vigilare sui prezzi al fine di offrire un servizio che sia al meglio. Ribadisco che Inva è una società che offre opportunità di lavoro anche a coloro che operano come consulenti e che forniscono servizi con competenza e di alto profilo.»




SC