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Comunicato n° 192 del 4 aprile 2012

Concluso il dibattito sulla proposta di legge di iniziativa popolare in materia di gestione dei rifiuti

Adunanza del Consiglio regionale


La discussione generale sulla proposta di legge di iniziativa popolare riguardante nuove disposizioni in materia di gestione di rifiuti (modificazione alla legge regionale n. 31/2007) si è conclusa con gli interventi degli Assessori alla sanità e all'ambiente, del Consigliere Louvin e del Presidente della Regione.


Per l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce: «l'impatto sanitario è stato seriamente preso in considerazione. Abbiamo ascoltato esperti che hanno fatto riferimento a studi epidemiologici eseguiti su  vari termovalorizzatori e quindi, essendo l'impatto sanitario direttamente proporzionale all'emissione delle particelle, siamo pienamente convinti di quanto stiamo facendo. Circa l'incidenza dei tumori, questa è direttamente proporzionale all'invecchiamento della popolazione e alla grande adesione agli screening; per quanto riguarda la mortalità, si segnala una riduzione soprattutto nei principali tumori.»


 


L'Assessore all'ambiente e territorio, Manuela Zublena, motivando la scelta del trattamento a caldo operata dal Consiglio Valle, ha detto che «il nostro percorso è stato attento alle ricadute economiche, sanitarie, ambientali, sociali e ha tenuto conto della sostenibilità della scelta. Lo scenario deciso è stato individuato dopo aver valutato numerose soluzioni: il trattamento meccanico biologico è stato scartato a favore di un sistema di pirogassificazione, perché quest'ultimo minimizza gli impatti sull'ambiente e sulla salute e consente di completare il trattamento dei rifiuti in Valle, così come indicato dalle direttive europee. Oggi non riusciamo a capire quale sia lo scenario alternativo alla nostra proposta: l'obiettivo non sembra tanto quello di portare avanti un progetto reale, quanto quello di fare una campagna per le prossime elezioni. Noi invece abbiamo chiaro di che sistema stiamo parlando, sappiamo quanti rifiuti dovranno essere trattati, conosciamo tutti i dettagli tecnologici, che abbiamo per altro scritto nei documenti di gara. Respingiamo con forza l'accusa di voler accrescere i rifiuti: anzi, anche per rispetto alle scelte operate, ribadiamo la nostra convinta adesione all'attuazione dei piani delle Comunità montane e di quello regionale, anche se ci rendiamo conto delle difficoltà di applicazione in virtù del fatto che viviamo in una società consumista che produce molti rifiuti. Se accettiamo la proposta referendaria dovremo realizzare altre discariche per collocare anche le ecoballe: gli scenari fantasiosi proposti non saranno in grado di dare risposte concrete determineranno di fatto un'emergenza rifiuti in Valle d'Aosta. Votando contro la proposta di legge oggi all'esame permettiamo lo svolgimento del referendum per una partecipazione diretta dei cittadini alla scelta. Siamo piuttosto contrati a una proposta legislativa fondata su presupposti non realistici, non corretti e spesso contraffatti. I cittadini sapranno capire e fare le differenze.»


 


Il Consigliere di Alpe Roberto Louvin ha evidenziato che «siamo in una fase di transizione, in cui si chiude il ciclo del fossile, della crescita economica continua, del consumismo e se non ne prendiamo consapevolezza, credendo di decidere solo sulla scorta di parametri tecnici, ci poniamo in una condizione sbagliata. L'auspicio è che le forze politiche vorranno onorare un impegno leale di fronte alla comunità: non rifiutare, non boicottare, la scelta che i valdostani compiranno al momento del referendum. La politica deve far prova di serietà per gli elettori che si assumeranno la responsabilità di prendere una decisione che influirà sulla loro vita nei prossimi vent'anni. Questo momento di democrazia diretta invece ci deve fare onore: invitare al non voto vorrebbe dire sfiduciare i valdostani. Ci sono forti apprensioni, tanto dal punto di vista della salute, quanto dal punto di vista tecnico dell'entità delle spese, e noi ce ne facciamo carico, senza ricorrere ai catastrofismi. Crediamo che la scelta del Governo regionale di fare il pirogassificatore sia evitabile e apprezziamo che la proposta di legge suggerisca rispettosamente solo 'di non realizzare impianti di trattamento a caldo', lasciando poi ampio margine di decisione agli organi regionali.»


 


Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha dichiarato che «per noi la scelta fatta a suo tempo, grazie ad una serie di approfondimenti e di analisi, resta la migliore, la più coraggiosa e, forse, la più evoluta. La migliore per evitare un'emergenza rifiuti in Valle d'Aosta. Noi, come amministratori, siamo chiamati a fare delle scelte: lo abbiamo fatto anche in questa occasione e per noi il discorso si è completato già nel 2010 quando il Consiglio regionale ha approvato degli indirizzi in questo senso. Su di un tema così delicato è facile fare presa sulle emozioni e sull'emotività dei cittadini, se dovessimo però stare dietro a questa tipologia di preoccupazioni quante attività dovremmo chiudere? Noi siamo convinti che la decisione presa rimane valida ed è quella che noi vogliamo portare avanti.»


 


 SC-MM