Info Conseil
Comunicato n° 161 del 21 marzo 2012
Parere contrario al disegno di legge costituzionale sulla riduzione del numero dei Consiglieri regionali
Adunanza del Consiglio regionale
Con 28 voti contrari, 1 a favore (il Consigliere Giuseppe Cerise di Alpe) e 4 astensioni (Alpe), l'Assemblea regionale ha espresso parere contrario, sul disegno di legge costituzionale recante modifiche agli Statuti delle Regioni a Statuto speciale, in materia di riduzione del numero dei componenti dei Consigli regionali. Il provvedimento, proposto da alcuni Senatori del Partito Democratico, mira a ridurre a ventisette il numero degli eletti nell'Assemblea valdostana.
Nella discussione, l'Assemblea ha respinto (con 25 voti contrari, 3 a favore e 5 astensioni del gruppo Alpe) un ordine del giorno, presentato in Aula dal Partito Democratico, che impegnava la prima Commissione a formulare una proposta sulla composizione del Consiglio regionale, sulla base delle specificità della Valle d'Aosta, e a presentare una risoluzione per la trattativa tra il Consiglio Valle e il Senato della Repubblica.
Il Presidente della prima Commissione "Istituzioni e autonomia", Alberto Zucchi (PdL), ha illustrato il percorso di esame del provvedimento. «Tutte le forze politiche hanno espresso dissenso, dal punto di vista formale, rispetto all'iniziativa messa in campo da parlamentari che non hanno inteso sentire i Consiglieri regionali e il Senatore della Valle d'Aosta prima di presentarla. Sarebbe stato auspicabile un coinvolgimento preventivo su di una materia che ha un grande impatto e che è definita dal nostro Statuto speciale. Per noi il numero dei Consiglieri regionali stabilito dallo Statuto è congruo, in quanto abbiamo una peculiarità rispetto alle altre Regioni che è quella di non avere sul nostro territorio la Provincia. Riguardo poi alla riduzione dei costi della politica, noi, come Consiglio regionale abbiamo dato il buon esempio e siamo tra coloro i quali sono intervenuti per primi. La maggioranza non intende sottrarsi al contenimento dei costi, tuttavia crediamo che il sistema valdostano sia virtuoso e che il tema sia già stato ampiamente dibattuto in prima Commissione e non riteniamo di dover tornare sull'argomento. Non voteremo quindi l'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico.»
Pour la Cheffe du groupe Alpe, Patrizia Morelli, dire que «les positions sont unanimes, c'est banaliser la question, toutefois il y a la choralité sur deux priorités : la réduction des coûts de la politique ne doit pas passer par la réduction du nombre des Conseillers, mais doit passer par une limitation importante des revenus des Conseillers et de tous ces organismes qui sont en quelque sorte liés à l'Assemblée régionale ; par ailleurs, il est essentiel que la compétence sur la réduction du nombre des Conseillers revienne à la Région pour éviter que des impositions venant de l'extérieur soient avancées. Notre position, de façon générale, est celle d'une abstention.»
Il Consigliere Giuseppe Cerise (Alpe), a differenza del suo gruppo, ha espresso il proprio voto a favore del disegno di legge costituzionale. Richiamando la proposta legislativa del PD presentata a suo tempo, il Consigliere ha ribadito la sua adesione alla riduzione del numero dei Consiglieri. «A mio avviso 29 Consiglieri potevano essere più che rappresentativi della realtà valdostana, quindi oggi, la proposta di riduzione, pur essendo calata dall'alto, mi trova favorevole perché ne faccio una questione di principio. Noi abbiamo l'obbligo di affrontare concretamente le scelte che avranno delle ricadute sul contenimento dei costi della politica.»
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD), nell'illustrare l'ordine del giorno proposto dal suo gruppo, ha precisato che «come Regione non abbiamo lo strumento della previa intesa che da anni cerchiamo di ottenere. Il nostro ordine del giorno era volto a tornare in Commissione per formulare una proposta sulla composizione del Consiglio regionale tenendo conto delle specificità della Valle d'Aosta e, in particolare, dell'assenza della Provincia sul nostro territorio. L'intento era quello, da una parte, di dire no ad una proposta calata dall'alto e, dall'altra, di esprimere una soluzione ragionata e pensata al nostro interno. Prendo atto con rammarico che la maggioranza non intende aderire alla nostra proposta. Il nostro ragionamento era quello di assumere un'iniziativa in positivo, che spiegasse le nostre ragioni, mentre noi oggi ci presentiamo oggi con due dinieghi (il primo sulla nostra iniziativa legislativa regionale e l'altro quello di oggi) formulati da questo Consiglio, mentre le altre Regioni autonome hanno votato disegni di legge o approvato documenti.»
Sono quindi intervenuti, per esprimere il proprio voto contrario, i Capigruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone - che ha evidenziato come la questione della rappresentatività non debba essere messa in discussione - e di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre - per il quale «il territorio e la rappresentanza politica sono i due principi che ci ispirano, mentre lo Stato non offre più garanzie alle Regioni a Statuto speciale, sia in termini di bilancio che di organizzazione.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, è intervenuto per ribadire che «la riduzione dei Consiglieri non porta al contenimento dei costi della politica. Non crediamo utile riaprire un dibattito che riteniamo chiuso e ampiamente sviluppato in altre occasioni.»
SC
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Nella discussione, l'Assemblea ha respinto (con 25 voti contrari, 3 a favore e 5 astensioni del gruppo Alpe) un ordine del giorno, presentato in Aula dal Partito Democratico, che impegnava la prima Commissione a formulare una proposta sulla composizione del Consiglio regionale, sulla base delle specificità della Valle d'Aosta, e a presentare una risoluzione per la trattativa tra il Consiglio Valle e il Senato della Repubblica.
Il Presidente della prima Commissione "Istituzioni e autonomia", Alberto Zucchi (PdL), ha illustrato il percorso di esame del provvedimento. «Tutte le forze politiche hanno espresso dissenso, dal punto di vista formale, rispetto all'iniziativa messa in campo da parlamentari che non hanno inteso sentire i Consiglieri regionali e il Senatore della Valle d'Aosta prima di presentarla. Sarebbe stato auspicabile un coinvolgimento preventivo su di una materia che ha un grande impatto e che è definita dal nostro Statuto speciale. Per noi il numero dei Consiglieri regionali stabilito dallo Statuto è congruo, in quanto abbiamo una peculiarità rispetto alle altre Regioni che è quella di non avere sul nostro territorio la Provincia. Riguardo poi alla riduzione dei costi della politica, noi, come Consiglio regionale abbiamo dato il buon esempio e siamo tra coloro i quali sono intervenuti per primi. La maggioranza non intende sottrarsi al contenimento dei costi, tuttavia crediamo che il sistema valdostano sia virtuoso e che il tema sia già stato ampiamente dibattuto in prima Commissione e non riteniamo di dover tornare sull'argomento. Non voteremo quindi l'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico.»
Pour la Cheffe du groupe Alpe, Patrizia Morelli, dire que «les positions sont unanimes, c'est banaliser la question, toutefois il y a la choralité sur deux priorités : la réduction des coûts de la politique ne doit pas passer par la réduction du nombre des Conseillers, mais doit passer par une limitation importante des revenus des Conseillers et de tous ces organismes qui sont en quelque sorte liés à l'Assemblée régionale ; par ailleurs, il est essentiel que la compétence sur la réduction du nombre des Conseillers revienne à la Région pour éviter que des impositions venant de l'extérieur soient avancées. Notre position, de façon générale, est celle d'une abstention.»
Il Consigliere Giuseppe Cerise (Alpe), a differenza del suo gruppo, ha espresso il proprio voto a favore del disegno di legge costituzionale. Richiamando la proposta legislativa del PD presentata a suo tempo, il Consigliere ha ribadito la sua adesione alla riduzione del numero dei Consiglieri. «A mio avviso 29 Consiglieri potevano essere più che rappresentativi della realtà valdostana, quindi oggi, la proposta di riduzione, pur essendo calata dall'alto, mi trova favorevole perché ne faccio una questione di principio. Noi abbiamo l'obbligo di affrontare concretamente le scelte che avranno delle ricadute sul contenimento dei costi della politica.»
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD), nell'illustrare l'ordine del giorno proposto dal suo gruppo, ha precisato che «come Regione non abbiamo lo strumento della previa intesa che da anni cerchiamo di ottenere. Il nostro ordine del giorno era volto a tornare in Commissione per formulare una proposta sulla composizione del Consiglio regionale tenendo conto delle specificità della Valle d'Aosta e, in particolare, dell'assenza della Provincia sul nostro territorio. L'intento era quello, da una parte, di dire no ad una proposta calata dall'alto e, dall'altra, di esprimere una soluzione ragionata e pensata al nostro interno. Prendo atto con rammarico che la maggioranza non intende aderire alla nostra proposta. Il nostro ragionamento era quello di assumere un'iniziativa in positivo, che spiegasse le nostre ragioni, mentre noi oggi ci presentiamo oggi con due dinieghi (il primo sulla nostra iniziativa legislativa regionale e l'altro quello di oggi) formulati da questo Consiglio, mentre le altre Regioni autonome hanno votato disegni di legge o approvato documenti.»
Sono quindi intervenuti, per esprimere il proprio voto contrario, i Capigruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone - che ha evidenziato come la questione della rappresentatività non debba essere messa in discussione - e di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre - per il quale «il territorio e la rappresentanza politica sono i due principi che ci ispirano, mentre lo Stato non offre più garanzie alle Regioni a Statuto speciale, sia in termini di bilancio che di organizzazione.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, è intervenuto per ribadire che «la riduzione dei Consiglieri non porta al contenimento dei costi della politica. Non crediamo utile riaprire un dibattito che riteniamo chiuso e ampiamente sviluppato in altre occasioni.»
SC