Info Conseil

Comunicato n° 159 del 21 marzo 2012

Interpellanza su iniziative per contrastare fenomeni ripetenza e dispersione scolastica

Adunanza del Consiglio regionale

I fenomeni della ripetenza e della dispersione scolastica sono stati affrontati da un'interpellanza presentata dal Consigliere del gruppo Alpe, Roberto Louvin.

Nell'illustrare l'iniziativa, il Consigliere Louvin ha fatto riferimento «a una recente rilevazione dell'Istat sulle forze del lavoro in Italia» che «analizzando il fenomeno dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi nelle singole regioni, ha riscontrato quote elevatissime di abbandoni scolastici in Valle d'Aosta.» Il Consigliere ha, poi, aggiunto che «a fronte di una media nazionale del 18,8%, la Valle d'Aosta segna purtroppo una media generale del 21,2%, con una punta, fra gli uomini, del 27,7%. Si riscontra, purtroppo, un evidente e gravissimo divario rispetto ad aree del Paese con caratteristiche omogenee alla nostra, come la Provincia autonoma di Trento che presenta i risultati migliori in questo campo (11,8%).»
Il Consigliere ha, quindi, chiesto «come si conciliano questi dati con la spesso celebrata efficienza del sistema scolastico valdostano; a quali fattori sono riconducibili fenomeni così evidenti di abbandono scolastico; quali iniziative concrete siano state adottate o si intendano adottare per contrastare i fenomeni della ripetenza e della dispersione scolastica; quali obiettivi si sia data la scuola valdostana rispetto ai più generali obiettivi europei della 'Strategia Europa 2020' che fissa al 10% il livello entro il quale dovrebbero essere contenuti gli abbandoni scolastici prematuri entro la scadenza del corrente decennio

L'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin, ha sottolineato che «i dati degli indicatori Istat sono raccolti a campione su interviste telefoniche, mentre l'Assessorato, per evitare distorsioni e poter contare su dati maggiormente reali, visti i numeri ridotti della nostra Regione - circa 1.100 alunni per anno -, ha  assunto come criterio la raccolta censuaria su alunni residenti e domiciliati in Valle dai 14 ai 18 anni. Da questi dati risulta che nell'anno scolastico 2010/11, l'88 % degli studenti nella fascia di età considerata (4798 su 5432 ) era regolarmente iscritto in una istituzione scolastica regionale. Va considerato inoltre che nel 12% restante sono ricompresi anche i giovani che scelgono canali alternativi a quelli dell'istruzione, quali l'apprendistato o la formazione professionale in centri di formazione riconosciuti. Quanto rilevato ci fa affermare che il fenomeno cui assistiamo non è tanto di abbandono e quindi di mancata scolarizzazione, ma di difficoltà ad innalzare il tasso di  conseguimento di titoli di studio.»
«Bisogna poi rilevare - ha proseguito l'Assessore Laurent Viérin - che la nostra scuola è selettiva, non è un diplomificio, e ha risultati positivi nei test nazionali e internazionali: i nostri studenti sono preparati. Ritengo poi condivisibile che l'istruzione tecnica e professionale sia alla base del processo di raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020. Stiamo scontando il problema di un eccessivo numero di studenti che seguono il percorso liceale perché la tendenza è stata a sottovalutare la cultura tecnica e professionale, che è invece un patrimonio inestimabile cui occorre ridare dignità
L'Assessore Laurent Viérin ha quindi elencato le iniziative messe in campo dall'Assessorato, tra cui il monitoraggio dell'assolvimento dell'obbligo d'istruzione, la predisposizione di uno strumento on-line, la promozione di azioni di orientamento per ridurre insuccessi e uscite dal sistema scolastico, i finanziamenti di corsi di recupero, i progetti di alternanza scuola-lavoro. «Teniamo alta la guardia, ma tutte queste azioni avranno un successo migliore se il processo di cambiamento culturale della società e di conseguente ripresa di valori quali lo studio, l'impegno e la conoscenza subirà una positiva accelerazione

Nella replica, il Consigliere Louvin ha voluto precisare che «dal punto di vista della rilevazione del fenomeno, l'Assessorato è certamente impegnato, ma ci vogliono maggiori risorse nell'azione sul campo. Abbiamo centinaia di giovani che nelle scuole medie-superiori vivono anni di disagio e di malessere psicologico, e di loro non ci si occupa abbastanza. E' un vero problema per gli educatori, che comunque si impegnano seriamente nella conduzione delle classi. La nostra scuola boccia e rimanda con troppa virulenza, demotivando i ragazzi allo studio: è una forma di mortificazione continua, su cui bisogna intervenire in modo radicale. Nell nostro sistema di istruzione professionale ci sono classi che gli stessi insegnanti qualificano come 'un Bronx': ho l'impressione che sia necessaria una terapia d'urto. Si apra una discussione franca nelle scuole, anche perché corriamo il rischio di vedere invadere in futuro le nostre realtà lavorative da ragazzi che vengono da fuori Valle, dove sono riusciti ad ottenere titoli di studi più facilmente ma con meno capacità. C'è bisogno di un cambio di marcia, altrimenti l'enfasi sul sistema scolastico valdostano, la retorica sull'eccellenza del nostro 'modello', rischiano di essere decisamente fuori luogo

MM