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Comunicato n° 124 del 7 marzo 2012

Interpellanza su immobile regionale a Talapé di Aosta

Adunanza dell'Assemblea regionale

La Consigliera e capogruppo del PD, Carmela Fontana, ha presentato un'interpellanza relativa agli interventi per porre rimedio allo stato di degrado in cui versa l'immobile di proprietà regionale, situato in regione Talapé nel comune di Aosta.

Nel presentare l'iniziativa, la Consigliera Fontana ha detto che «a partire dal 1982, l'Amministrazione regionale è proprietaria di un vasto immobile sito ad Aosta, in regione Champlan-Talapé, destinato a comunità alloggio terapeutica per persone affette da disabilità mentale. A distanza di 30 anni dall'entrata in possesso dell'immobile a seguito di donazione, la struttura versa in condizioni di completo abbandono, con infissi rotti, crepe sui muri, residui di arredi accatastati all'aria aperta assieme ad altri rifiuti. Secondo testimonianze di cittadini residenti nei pressi della struttura, l'immobile di casa Talapé sarebbe attualmente usato come riparo di fortuna da soggetti non autorizzati (persone senza fissa dimora, tossicodipendenti…) che vi entrano abusivamente
La Consigliera ha, quindi, voluto sapere dal Governo regionale «se è a conoscenza dello stato di completo abbandono in cui versa la struttura 'maison Talapé' e cosa intenda fare per porre rimedio alla situazione; quali siano le prospettive per un ritorno della struttura alla sua destinazione originaria di comunità terapeutica per disabili mentali; se siano state prese in considerazione eventuali soluzioni per l'affido della struttura a cooperative o altre onlus operanti nel settore dell'accoglienza e del sostegno alle persone affette da disturbi psichici o da disabilità mentali.»

Nella risposta, l'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, ha precisato che «la disposizione testamentaria prevedeva che nell'immobile fosse realizzato un ospedale per pazienti psichiatrici; come seconda volontà alternativa, se entro tre anni questo progetto non fosse stato realizzato, il bene avrebbe dovuto essere destinato all'Istituto delle piccole sorelle dei poveri di Aosta per un pensionato per anziani e bisognosi. Le vicende hanno portato all'acquisizione della struttura da parte del predetto Istituto. Nel 1985 il Consiglio regionale ha approvato la corresponsione all'Istituto di 162 milioni di lire a fronte della rinuncia da parte dell'Istituto. L'11 ottobre 1985 è stata firmata la convenzione con cui è stata definita l'acquisizione definitiva dei beni immobili in capo alla Regione. Successivamente, l'Amministrazione ha ceduto in comodato d'uso gratuito a una cooperativa sociale che ha realizzato una struttura per tossicodipendenti. Per questo fatto, gli eredi legittimi hanno fatto causa alla Regione. Alla fine di lunghi anni di vertenze, il giudice ha dato ragione agli eredi. Con sentenza esecutiva, la Regione è stata condannata alla restituzione dei beni in favore degli eredi. L'Amministrazione ha impugnato tale sentenza e l'appello è tuttora pendente. Sottolineo che eravamo pronti a realizzare un centro per gli alcolisti, atteso che le strutture per persone affette da patologie psichiche sono già disponibili. Al momento attuale, l'immobile non è nella disponibilità della Regione, che non può far altro che aspettare l'esito del proprio ricorso. Ribadiamo comunque l'esigenza di creare una struttura intermedia tra ospedale e territorio per alcolisti. »

La Consigliera Fontana, replicando, ha affermato che «capisco ora le motivazioni del degrado di una struttura così bella. Speriamo che la questione possa concludersi al più presto per utilizzare al meglio l'immobile. »


MM