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Comunicato n° 104 del 26 febbraio 2012

Célébrés les anniversaires de l'Autonomie et du Statut spécial de la Vallée d'Aoste

Dimanche 26 février 2012, au Palais régional

Le salon des manifestations du Palais régional a accueilli aujourd'hui, dimanche 26 février 2012, les célébrations du 66e anniversaire de l'Autonomie et du 64e anniversaire du Statut spécial de la Vallée d'Aoste. Une fenêtre sur la cérémonie a été ouverte à toutes les Valdôtaines et à tous les Valdôtains à travers la directe diffusée sur la chaîne internet des sites de la Région et du Conseil de la Vallée d'Aoste et sur la chaîne de télévision Aujourd'hui Vallée, qui transmettra la rediffusion de l'événement vendredi 2 mars, à 21 heures, dans les espaces attribuées au Conseil de la Vallée.

En ouverture de cérémonie, a pris la parole le Président du Conseil permanent des collectivités locales, Elso Gerandin, suivi par le Président du Conseil de la Vallée, Alberto Cerise, et le Président de la Région, Augusto Rollandin.

«Lo scenario dell'attualità è radicalmente cambiato - a dit le Président du Cpel, Elso Gerandin -: ritengo che il nostro momento storico sia il più difficile che io abbia mai vissuto in qualità di amministratore. Alle preoccupazioni di ordine finanziario si associano poi altre criticità. Se possibili ancora più profonde, perché vanno a toccare il senso e il significato medesimo della nostra peculiarità regionale. Nello stesso giorno che dedichiamo alla celebrazione di quello straordinario percorso di popolo che è la nostra Autonomia, è messa sempre più frequentemente in discussione la nozione stessa della nostra storia distintiva ed il suo valore intrinseco. Rammarica constatare come ogni volta che il Paese si trovi in difficoltà, il conto venga presentato alle Autonomie speciali. Perché cosa significa oggi avere uno Statuto di specialità? Tutti noi sappiamo che tale nozione deriva da un contesto storico definito, che ha determinato un riconoscimento di autonomia decisionale e che è riferito a specifiche competenze, all'interno di un contesto nazionale. Questo ha fatto sì che la Valle d'Aosta potesse rappresentare un ruolo specifico ed esercitare funzioni di autogoverno, con relativi oneri a proprio carico. Nella realtà, sul piano nazionale, osserviamo che l'attuazione del sistema federalista è ancora incompleta e farraginosa. Le "invasioni di campo" sulle competenze regionali sono ripetute, sia dal punto di vista del riparto fiscale che delle potestà legislative.»

«Oggi - ha aggiunto Gerandin - la realtà è che le ultime Manovre dello Stato, aventi rango di leggi ordinarie, sono andate a comprimere le specificità del nostro Statuto, il cui valore è di rango superiore, perché riconosciuto dalla Costituzione. Leggi dello Stato che contengono disposizioni stabilite unilateralmente, senza previo accordo alcuno, alcun criterio di proporzionalità, e che sono lesive delle prerogative della Regione».

Le Président du Conseil de la Vallée, Alberto Cerise, en évoquant les vicissitudes économiques et financières ainsi que le conflit social et politique qui traverse grande partie de la société occidentale, a lancé un fort rappel à la politique. «On a confié aux nouvelles frontières de la politique italienne - a-t-il dit - le devoir de remettre en marche ce mécanisme producteur de grandes richesses pouvant entraîner le système vers le bien-être. Bien que prudemment et avec une bonne dose de soucis pour notre autonomie financière, je crois que nous pouvons partager les objectifs du nouveau Gouvernement dans la mesure où les buts à atteindre ne répondent pas - comme il se produisait dans le passé - à des mécanismes de capitalisme sans règles, puisque, comme nous avons pu le constater, celui-ci a en son for intérieur les raisons de ses crises et de ses effets pervers. Il va de soi que l'action gouvernementale est fortement conditionnée par les règles de l'Union européenne. Le souhait, c'est d'arriver à une Union Européenne vraiment politique, capable d'interventions musclées et douée de toutes les prérogatives nécessaires pour résoudre les problèmes de la zone euro. D'ici, le grand souhait de voir consolider et le prestige et la force de l'Europe : c'était l'aspiration de Federico Chabod et le rêve européiste d'Emile Chanoux.»

«Sul fronte interno  - a encore déclaré le Président Cerise - la nuova stagione politico riformistica, che pare dare segni di accelerazione, deve sollecitare i partiti, nel frattempo costretti ad un profondo rinnovamento, ad un nuovo rispetto e coinvolgimento dei cittadini per una restituzione della loro piena dignità. Seguiamo con attenzione l'attuale corso del processo riformista, sia quello indirizzato al rinnovamento delle istituzioni, sia quello che dovrebbe dare contenuti alle tanto evocate parole: rigore, crescita ed equità.» Et il a ajouté: « Con le disponibilità dello straordinario sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione e di informazione si apre dunque il capitolo dello sviluppo industriale, innovativamente fondato sul presupposto che la ricchezza nasce dal sapere e non dallo sfruttamento fisico del lavoro; si sviluppa con l'istruzione e con la ricerca e non dalle differenze di classe; si potenzia attraverso nuove relazioni industriali radicate su frontiere a dimensione più umana tra capitale e lavoro.»

Le Président a aussi réitéré que «c'è una politica regionale seriamente impegnata, come è suo compito, proprio per venire incontro ai problemi posti dalla crisi e dal quotidiano. I giudizi negativi purtroppo crescono di tono a fronte di scandali e di episodi di corruzione. Ma la vera incidenza per cui si generano queste forme dispregiative va ricercata nelle difficoltà della politica di fronte ai fattori di fondo della crisi economica, in altri termini nella percezione dell'inerzia di tutta la politica, della stessa democrazia a proiettarci in contesti scevri dai grandi problemi che ci attanagliano e che pare non abbiano mai fine. Oggi in questa festa che è celebrazione di democrazia, che è riconoscimento per chi ha dato tanto - compresa la vita - al nostro paese, io voglio invitare giovani e meno giovani a riscoprire la passione politica, ad entrare nel confronto con il cuore rivolto all'accettazione delle sfide, dentro le quali fare crescere ideali e obiettivi.  Non c'è una buona e una cattiva politica ma ci sono scelte politiche che quasi sempre sarà il tempo a dimostrare se sono state buone o cattive. E' un sollecito quanto mai appassionante e attuale, perché l'autonomia non fu un regalo e purtroppo oggi essa è minacciata. Il quadro riformista non vede di buon occhio le autonomie regionali non offre scenari garantisti della nostra identità istituzionale né della sua rappresentanza. Il progetto della macro-regione è pur sempre d'attualità e la frenesia di vedere la Valle d'Aosta accorpata al Piemonte trova non pochi simpatizzanti. E non è detto che la difesa dell'autonomia passi anche attraverso il ritorno alla lotta politica di popolo pacifica, ma appassionata e partecipata.»

Et le Président Cerise de conclure: «Termino non tanto sognando di riavere, non a fianco ma dentro la politica valdostana e alla sua massima espressione, la partecipazione della nostra gente. Quella gente della quale, orgogliosi e senza timidezze, in nome della democrazia, siamo i portavoce. Di quei valdostani che, a dispetto di una discutibile letteratura giornalistica espressa da chi è al soldo di una parte della società che non ha sempre dato il meglio di se stessa, hanno la schiena diritta 24 ore su 24, con o senza il sole.»

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, à propos de la valeur du Statut, a souligné: «l'attualità e la piena validità dello Statuto di una regione storica e bilingue, mentre registriamo iniziative trasversali, a livello nazionale, da parte di personaggi politici che vorrebbero eliminare la nostra e tutte le altre specialità, viste come fonti di privilegi. L'Autonomia speciale, l'originale ordinamento che abbiamo saputo creare, rimangono per noi sinonimo di difesa delle nostre specificità linguistiche (francese, francoprovenzale e walser); assunzione di responsabilità nei confronti della nostra realtà di montagna e del nostro territorio; scelte compatibili con le esigenze delle comunità locali e dei valdostani. Per questo, vegliamo ed agiamo, in ogni sede e in ogni momento, affinché siano salvaguardate le nostre prerogative legislative esclusive e amministrative, ma anche affinché siano garantite le disponibilità finanziarie. Perché: non c'è autonomia politica, senza autonomia finanziaria!»

Et encore, en reprenant la thématique de la crise, Monsieur Rollandin a ajouté: «En Vallée d'Aoste, l'année 2011 a aussi été caractérisée par une réflexion sur les coûts de la politique, qui s'est traduite par l'adoption de dispositions crédibles et non démagogiques, visant à réduire les rétributions des élus. Nous avons également élaboré des mesures susceptibles de diminuer le temps de réponse de l'administration publique, ainsi que de favoriser la simplification et l'informatisation des procédures, et ce pour que les citoyens puissent faire des économies de temps et d'argent. D'autre part, la collaboration avec les collectivités locales s'est intensifiée, afin de rationnaliser les frais de fonctionnement des petites communes qui, nous en sommes convaincus, ne doivent absolument pas disparaître. Grâce à la gestion associée de certaines fonctions, il sera possible de trouver le bon équilibre entre les ambitions communales, les coûts de gestion et la qualité des services offerts. Ce sont d'ailleurs ces mêmes objectifs - efficacité, simplification et réduction des dépenses, achats en commun - qui ont donné naissance à une politique de coordination et d'agrégation des remontées mécaniques, et ce, également dans l'intention de préserver les structures les plus petites, dont le rôle social et touristique est essentiel dans certaines communes des vallées latérales. Face à cette situation complexe et difficile, nous nous sommes demandés comment affronter au mieux l'année 2012, en sachant que la crise qui a débuté en septembre 2008 se poursuivra certainement cette année encore. Nous avons tout d'abord décidé de reconduire les mesures de lutte contre la crise que nous avons mises en place en faveur des citoyens et des entreprises. Dans le respect du Pacte de stabilité, nous avons tenté d'équilibrer gestion et investissements. J'entends par là des investissements considérables et répartis sur plusieurs années, conçus pour s'attaquer à la racine de problèmes dont on parle depuis longtemps et qui ont finalement pu être cernés, à savoir l'hôpital, l'université, le télé-chauffage, l'unité de pyrogazéification, les stations d'épuration des principales Communautés de montagne et la modernisation des remontées mécaniques».

Et encore : «Et si, à l'échelon régional, nous essayons d'optimiser les associations entre communes limitrophes, nous regardons aussi autour de nous et nous avons entrepris de relancer la collaboration interrégionale. De ce point de vue, nous sommes convaincus que l'Eurorégion AlpMed (qui réunit la Vallée d'Aoste, le Piémont, la Ligurie, Rhône-Alpes et Provence-Alpes-Côte d'Azur) a un rôle fondamental à jouer pour le développement des projets transfrontaliers et européens, en valorisant les initiatives culturelles, touristiques, économiques, ainsi que celles des chambres de commerce, et ce, pour le plus grand bénéfice de tous. Mais nous avons également un autre défi à relever, la constitution d'une macro-région alpine, qui réunisse toutes les régions des Alpes et à laquelle adhèrent 38 États ou Régions. La montagne, dans son expression la plus profonde, pourra ainsi jouer son rôle et obliger enfin l'Europe à reconnaître notre spécificités, à admettre que la montagne constitue à la fois une ressource et une richesse pour l'ensemble du continent et non pas une simple zone défavorisée présentant un intérêt secondaire. Il sera ainsi possible d'aborder concrètement, ensemble, des problèmes délicats tels que : la sécurité des routes de montagne ; les liaisons interactives pour les remontées mécaniques ; les tunnels ferroviaires et routiers ; les projets d'échanges culturels et universitaires ; les programmes de formation et de travail pour les jeunes

En guise de conclusion, le Président Rollandin a exprimé un fort engagement: «Siamo dunque, come Valle d'Aosta, impegnati in azioni e iniziative che hanno un obiettivo comune di grande rilevanza: creare posti di lavoro qualificati per i giovani e per i meno giovani; disporre delle condizioni perché il nostro territorio, la nostre comunità e la nostra identità si rafforzino e siano altrettanto strumenti di crescita per la Valle d'Aosta e per il Valdostani».

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