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Comunicato n° 98 del 22 febbraio 2012

Respinta una risoluzione sui compiti della Commissione speciale d'inchiesta sull'anagrafe patrimoniale dei Consiglieri

Adunanza del Consiglio regionale

L'Assemblea ha respinto, con 8 voti favorevoli e 26 contrari, una risoluzione, depositata in Aula dai gruppi di minoranza Alpe e Partito Democratico, sull'interpretazione autentica dei compiti attribuiti alla Commissione speciale d'inchiesta di cui alla legge regionale n. 48/1981, concernente l'istituzione dell'anagrafe patrimoniale dei Consiglieri regionali.
La normativa prevede che il Consiglio regionale possa nominare una commissione speciale di inchiesta composta da cinque consiglieri, di cui due della minoranza, e da tre cittadini scelti tra sei nominativi segnalati dal sindaco del comune di residenza del consigliere sottoposto ad inchiesta che li sorteggia nelle liste dei giudici popolari del proprio comune.

La risoluzione è stata illustrata dal Consigliere Roberto Louvin (Alpe) per il quale « nella giornata di ieri, la Conferenza dei capigruppo, a maggioranza, ha ritenuto inammissibile l'istanza presentata da un cittadino per accertare la veridicità della dichiarazione del Consigliere Claudio Lavoyer circa il proprio reddito. È doveroso che anche all'esterno si abbia conoscenza di cosa sia avvenuto di così significativo. Le istituzioni devono poter dare una risposta. La richiesta del cittadino mirava unicamente alla verifica dell'ipotesi per cui la movimentazione anomala certificata dalla Banca d'Italia nasconda l'esistenza di redditi eventualmente non dichiarati. Non spetta, poi, alla Conferenza dei Capigruppo esprimersi sui contenuti della motivazione, così come non sta al richiedente presentare prove o documenti a corredo della propria istanza. Le indagini della Magistratura o della Guardia di Finanza non hanno alcun rapporto con l'attività del Consiglio Valle, trattandosi di funzioni distinte e aventi finalità diverse tra loro. Il provvedimento vuole impegnare 'la prima Commissione consiliare 'Istituzioni e autonomia' a elaborare entro trenta giorni una proposta di interpretazione autentica da sottoporre al Consiglio regionale dell'esatta portata e del significato dei compiti attribuiti alla Commissione speciale d'inchiesta di cui alla legge regionale 11 agosto 1981, n. 48'.»

Nella discussione, il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, ha affermato che «la Conferenza dei capigruppo non è un semplice passacarte. La contestazione più grossa mossa dalla Conferenza stessa è data dal fatto che la richiesta del cittadino non è motivata.  Sulla base di questo l'istanza è risultata irricevibile. È stata seguita una procedura del tutto legittima. La risoluzione è totalmente infondata, ha sicuramente un contenuto di motivazioni, ma prive di sostanza ed è in contrasto con gli stessi dispositivi della legge.»

Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha, quindi, detto che «questa è una norma votata dal Consiglio regionale con lo spirito di metterla a disposizione del cittadino valdostano che la potrà utilizzare quando lo riterrà opportuno. Ora si dice che il cittadino in questione non ha formulato bene la domanda. Sarebbe interessante conoscere qual è l'interpretazione oggettiva. Il cittadino ha fatto semplicemente quelle che viene chiesto da una legge regionale. È curioso che si subordini una legge regionale in vigore con l'adempimento reso ai sensi di una legge nazionale. La nostra Autonomia non esercitata fino in fondo dalla maggioranza ci lascia perplessi

Per il Consigliere Gianni Rigo (PD) «per la prima volta dal 1981 un cittadino ha fatto riferimento alla legge 48 per chiedere al Consiglio la veridicità delle dichiarazioni di un consigliere regionale. Istanza che è stata ritenuta non ammissibile dalla Conferenza dei capigruppo. Non si capisce perché non si possa interpellare la prima Commissione per un'interpretazione autentica su cosa voglia dire richiesta motivata, così da dare in futuro in mano ai cittadini degli strumenti chiari per poter esplicitare le loro richieste. Non possiamo essere fumosi dinanzi a questa istanza in un momento in cui si richiede chiarezza e trasparenza. Cerchiamo di superare questa situazione e far sì che le leggi possano essere interpretabili da tutti

Il Consigliere e capogruppo della Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre, ha affermato che «la risoluzione è inaccettabile perché tende a delegittimare il lavoro della Conferenza dei capigruppo e degli altri organi consiliari e quindi mettere in discussione le prerogative della Conferenza stessa. Si vuole richiedere un'ulteriore interpretazione autentica. Perché dovrebbe essere interpretazione autentica quella della Commissione e non della Conferenza. C'è invece la disponibilità a discutere in Commissione sulla legge e su una sua eventuale revisione. Per questo, però, non c'è bisogno di una risoluzione
  
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato che «la legge fa riferimento all'anagrafe tributaria e non a notizie giornalistiche su presunti movimenti bancari. La legge è molto chiara e riguarda lo stato patrimoniale e tutti i redditi. Voglio precisare che la Commissione speciale non è messa in discussione, così come non abbiamo ricevuto, come governo regionale, dalle autorità competenti, alcuna richiesta né documentazione. La logica è, quindi, che questa istanza è irricevibile.»

I lavori del Consiglio Valle proseguiranno domani, giovedì 23 febbraio, a partire dalle ore 9.


PL