Info Conseil
Comunicato n° 92 del 22 febbraio 2012
Interpellanza su variante al Piano regolatore del Comune di Courmayeur
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consigliere, nell'illustrare l'iniziativa, ha detto che «il Comune di Courmayeur ha adottato con deliberazione consiliare n. 35 del 2007 il testo definitivo della variante generale al proprio Piano regolatore generale comunale. Il sito internet del Comune informa laconicamente che 'il tutto è stato trasmesso alla Regione per l'approvazione e completare così l'iter amministrativo'. Attualmente vale il principio della salvaguardia della norma più restrittiva tra il vecchio Prgc e il testo definitivo della variante generale. Sono passati cinque anni dall'attivazione delle misure di salvaguardia del nuovo Piano regolatore comunale e, malgrado l'espletamento di alcune fasi dell'iter approvativo, il nuovo piano non ha ancora terminato il suo percorso.»
Nello specifico, il Consigliere Louvin ha chiesto «per quali ragioni si protrae da così tanto tempo la fase di approvazione definitiva; se la sua mancata approvazione sia imputabile a lentezze burocratiche, a dissensi fra l'Amministrazione regionale e quella locale o a ripensamenti del Comune in relazione all'atto originariamente adottato; se la variante non sia da intendersi decaduta a tutti gli effetti, come prescrive l'art. 20 della legge regionale 11/1998, essendo decorsi tre anni dalla data di adozione senza che sia intervenuta l'approvazione o che sia stata trasmessa per l'approvazione alla struttura regionale competente in materia di urbanistica; se è intenzione della Regione adottare misure amministrative di sollecito, di controllo o eventualmente di carattere sostitutivo che consentano la definitiva chiusura dell'iter intrapreso.»
Nella risposta, l'Assessore all'ambiente e territorio, Manuela Zublena, ha dichiarato che «per quanto attiene le motivazioni del protrarsi della fase di approvazione della variante generale del Piano regolatore, la Regione è tutt'ora in attesa del recepimento delle integrazioni richieste al Comune del novembre 2007 e la legge urbanistica regionale non fissa il termine massimo entro cui tale documentazione deve essere consegnata. Si ritiene, d'altra parte, che la Regione abbia agito finora entro i limiti temporali imposti dalla legge. Per le supposte lentezze burocratiche, in ogni fase è dimostrato il rispetto dei tempi stabiliti dalla legge urbanistica regionale, oltre a un costante interessamento circa l'andamento del procedimento.»
«La variante, poi, non si può ritenere decaduta - ha aggiunto l'Assessore -. L'articolo 4 della legge di riferimento stabilisce che la variante decade quando sono trascorsi almeno tre anni tra la data di adozione, da parte del Consiglio comunale, del testo preliminare, e la trasmissione del testo definitivo alla struttura regionale competente in materia. Nel caso sono trascorsi poco più di sette mesi. Infine, per quanto riguarda le misure amministrative di sollecito avviate dalla Regione, si richiamano le note della struttura regionale competente in materia di urbanistica. Inoltre, gli uffici della pianificazione territoriale stanno esaminando alcune modifiche che il Comune intende apportare alle norme tecniche di attuazione.»
Nella replica, il Consigliere Louvin ha affermato che «l'Assessore Zublena si arrampica in sesto grado superiore sugli specchi per cercare di dimostrare l'indimostrabile. Il Piano regolatore di Courmayeur, deliberato dal Comune nel lontanissimo 2007 per 5 anni, non è ancora stato approvato dalla Regione ed è ampiamente decaduto. È gravissimo che un comune di questa importanza, con colossali interessi immobiliari e urbanistici in gioco, rimanga in una situazione di incertezza regolamentare. E il tutto perché l'Amministrazione locale, prossima alla scadenza della Legislatura, non è stata capace di portare a compimento la procedura. Oggi, e questo è ancora peggio, trova la complicità dell'Assessorato regionale al territorio nel cercare di modificare sottobanco il piano deliberato dal Consiglio comunale nella legislatura precedente, senza sottoporre di nuovo agli organi comunali e alla popolazione le sue scelte. È un fatto senza precedenti.»
PL