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Comunicato n° 88 del 22 febbraio 2012

Interrogazione su funzioni in materia di medicina e sanità penitenziaria alla Regione

Adunanza del Consiglio regionale

Nell'ambito delle interrogazioni, il Consigliere segretario, Gianni Rigo (PD), ha voluto fare il punto della situazione sul trasferimento alla Regione delle funzioni in materia di medicina e sanità penitenziaria.

Il Consigliere Rigo ha ricordato che «il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale sulla disciplina dell'esercizio delle funzioni in materia di medicina e sanità penitenziaria trasferite alla Regione autonoma Valle d'Aosta e tale impugnativa riguarda le modalità di inquadramento del personale medico nell'ambito dei contratti di medicina generale».
Ha, quindi, sottolineato che «la tutela della salute dei detenuti, oltre a essere un dettato costituzionale, riguarda anche la salute della collettività nella misura in cui la prevenzione e la cura delle malattie è una salvaguardia per tutti i cittadini e l'auspicato trasferimento favorirà il miglioramento della medicina penitenziaria presso la Casa circondariale di Brissogne.»
In particolare, il Consigliere ha voluto sapere «se è stata superata la problematica relativa alle modalità di inquadramento del personale medico; i tempi per il completamento dell'iter relativo al definitivo trasferimento alla Regione delle funzioni e quindi l'effettiva presa in carico da parte dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta dell'assistenza penitenziaria

Nella risposta, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, ha sostenuto che «la Regione si è prudenzialmente costituita in giudizio, anche se sin da subito i funzionari del Dipartimento affari regionali si siano resi disponibili a coordinare un incontro tra la Regione e il Ministero dell'economia (il quale ha fatto i rilievi alla base dell'impugnativa della legge regionale) per cercare una soluzione condivisa volta a superare l'impugnativa determinando l'estinzione del giudizio dinanzi alla Corte costituzionale. In realtà tale confronto non è mai avvenuto pur avendo provveduto a redigere una proposta di modifica della legge regionale in questione e ad inoltrarla informalmente al Dipartimento affari regionali. Ad oggi, nonostante i ripetuti solleciti, si è ancora in attesa di conoscere l'esito dell'esame della nostra proposta al fine di procedere ad una modificazione della legge regionale del 2011, facendo in tal modo venir meno l'interesse del Governo a coltivare il ricorso. In ogni caso, l'udienza relativa al ricorso costituzionale è fissata per il 20 marzo prossimo, cui seguirà la pronuncia della Corte. Tuttavia, l'effettivo trasferimento alla Regione delle funzioni potrà concludersi soltanto con l'attribuzione da parte dello Stato, d'intesa con la Regione, delle risorse finanziarie necessarie all'espletamento di tali funzioni.» 

Il Consigliere Rigo, nella replica, ha detto che «la conclusione, ovvero la regionalizzazione della sanità penitenziaria, sembrava essere raggiunta, ma ahimè non è così: il Governo ha impugnato la legge e oggi prendiamo atto che ci sono ancora vari problemi per sciogliere il nodo dell'inquadramento del personale medico. Questa è una riforma importante che renderà possibile la presa in carico della sanità penitenziaria, con interventi sia per i detenuti che per il personale del carcere, in particolare per la prevenzione delle malattie infettive. Siamo disponibili a collaborare per cercare di risolvere al più presto la questione.»


SC