Info Conseil
Comunicato n° 29 del 25 gennaio 2012
Interpellanza su ingerenza criminalità organizzata nella realizzazione di opere pubbliche in Valle d'Aosta
Adunanza del Consiglio regionale
Prima di entrare nel merito delle interpellanze, il Consiglio regionale ha respinto, con votazione segreta (22 voti a favore, 11 contrari, 1 astensione), l'iscrizione in via d'urgenza del disegno di legge recante disposizioni per l'eradicazione della malattia virale rinotracheite bovina infettiva nel territorio valdostano. Secondo l'articolo 53 del Regolamento interno del Consiglio, infatti, «per deliberare sopra materie di particolare urgenza che non siano all'ordine del giorno è necessaria una deliberazione del Consiglio assunta a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.» Il provvedimento sarà quindi discusso in via ordinaria in una prossima adunanza dell'Assemblea.
Il problema della criminalità organizzata e le sue ingerenze nella realizzazione delle opere pubbliche in Valle d'Aosta è stato invece l'oggetto di un'interpellanza del Consigliere Alberto Bertin (Alpe).
Nell'illustrare l'iniziativa, il Consigliere Bertin ha fatto riferimento a un «nuovo episodio criminale riguardante la presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, che vede coinvolti, a diverso titolo, persone e imprese operanti sul territorio valdostano. Tali imprese sono attive da anni nella nostra regione e hanno numerosi rapporti con l'Amministrazione regionale. Consideriamo la presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta una emergenza e uno dei principali problemi riguardanti il futuro della nostra regione.»
Nello specifico, il Consigliere ha voluto conoscere «se dalle indagini sui fatti citati sono emersi nuovi elementi riguardo alla diffusione della 'ndrangheta in Valle; se tali fenomeni non facciano ritenere ormai in corso di radicamento una tendenza al racket; quali iniziative si intende adottare al fine di impedire l'ingerenza della criminalità organizzata nella realizzazione di opere pubbliche nella nostra regione; se si intenda dare seguito nel più breve tempo possibile, come previsto dalla mozione approvata all'unanimità nella seduta del Consiglio regionale del 7 aprile 2011, a un incontro fra la Direzione nazionale antimafia e i vertici delle istituzioni regionali.»
Dans sa réponse, le Président de la Région, Augusto Rollandin, a dit que «nous ne possédons pas de renseignements supplémentaires par rapport à ceux qui ont été diffusés par les organes d'information, compte tenu que les enquêtes judiciaires sont encore en cours. Ces évènements mettent en évidence le fait que la Vallée d'Aoste et le tissu économique valdôtain ne sont pas à l'abri des tentatives d'infiltration mafieuse. Comme l'ont montré les faits dont on parle, les forces de l'ordre et la Magistrature prêtent la plus grande attention à ces phénomènes mais, comme l'a déclaré le Procureur en chef d'Aoste, cela n'a pas de sens de parler d'une façon générale de délits ou de l'existence d'associations criminelles tant que l'on ne dispose pas de preuves. »
Ensuite, le Président Rollandin a assuré que « la Région met en œuvre tout ce qui est en son pouvoir pour garantir que les marchés publics se déroulent dans la plus parfaite légalité et pour prévenir tout phénomène d'intrusion du crime organisé dans ce secteur, que ce soit grâce au respect absolu de la réglementation en la matière par les services de l'Administration régionale, que avec la mise en place d'initiatives spécifiques comme le protocole d'entente avec la Direction d'enquête antimafia, assurant notre collaboration totale avec les forces de l'ordre et la Magistrature. Enfin, je précise que, le 2 mai dernier, avec le Président du Conseil régional, nous avons transmis au Procureur national chargé de la lutte contre la mafia la motion approuvée par ce Conseil le 7 avril et lui avons demandé de fixer une réunion entre la Direction nationale de lutte contre la mafia et les institutions régionales, tout en l'assurant de notre pleine disponibilité à collaborer à l'organisation de ladite réunion. A ce jour, nous n'avons pas encore reçu de réponse et vous pouvez être assurés que nous allons réitérer notre demande.»
Nella replica, il Consigliere Bertin ha sottolineato che «questo fenomeno è sempre più inquietante per il nostro territorio. La 'ndrangheta ha un fortissimo potere di radicamento e riproduce gli stessi meccanismi e le stesse modalità d'azione esistenti nei territori d'origine. Inoltre, ha una grande capacità di infiltrare la società e trovare interlocutori nella politica, come emerge dalle numerose inchieste in corso nel Nord Italia. E' una questione estremamente preoccupante, che purtroppo sinora è stata sottovalutata, riproponendo la solita immagine dell'isola felice, mentre invece si sono ripetuti in modo regolare da diversi anni episodi dolosi legati direttamente o indirettamente all'organizzazione criminale in questione, su cui abbiamo presentato in quest'Aula varie iniziative. Occorre una presa di coscienza da parte di tutti sui rischi che questa comunità sta correndo, in primis da parte della politica. La trasparenza dell'azione amministrativa è fondamentale, e la politica deve rendersene conto per prima e agire di conseguenza. In Valle d'Aosta purtroppo esistono tutte le condizioni per le infiltrazioni di questa pericolosa organizzazione criminale.»
MM