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Comunicato n° 659 del 22 dicembre 2011

Approvata una proposta di legge sul contenimento dei costi della democrazia

Adunanza del Consiglio regionale: conclusi i lavori


Il Consiglio regionale ha affrontato il tema del contenimento dei costi della democrazia e della politica nel corso dell'esame di cinque proposte di legge. La discussione si è conclusa con l'approvazione dell'iniziativa legislativa presentata dal Presidente del Consiglio, Alberto Cerise (UV), dal Vicepresidente André Lanièce (SA) e dalla Consigliera segretario Emily Rini (UV) con 26 voti favorevoli e 7 contrari (Alpe e PD). Sono, invece, stati respinti i testi presentati dai gruppi Alpe e Partito Democratico.

La proposta di legge approvata, che è composta di cinque articoli, prevede una decurtazione del trattamento indennitario dei Consiglieri pari al 10,34 per cento (comprensiva di quella già applicata e conseguente alla manovra finanziaria), ridefinisce il rimborso forfetario delle spese di viaggio che spetta ai Consiglieri residenti a una distanza da Aosta superiore a venti chilometri e dà facoltà ai Consiglieri di rinunciare volontariamente alle indennità. Il risparmio per il bilancio del Consiglio nel 2012 ammonterà a 300 mila euro e nel 2013 a 160 mila.

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Diego Empereur, relatore del provvedimento, in premessa ha evidenziato che "nell'attuale clima di preoccupante disaffezione verso la politica, le voci critiche che si levano contro la cosiddetta 'casta' - definizione per altro contestata dal Presidente Napolitano per quella vena di disprezzo che ha assunto e che rischia di trascinarsi dietro l'intera democrazia rappresentativa - hanno buon gioco a identificare gli emolumenti percepiti dagli amministratori pubblici come meri privilegi ingiustificati. Tuttavia, come ha chiarito la Corte costituzionale, la corresponsione di un'indennità risponde al principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione e in un regime democratico il legislatore ha l'obbligo di porre in essere le condizioni indispensabili a garantire a tutti (anche ai non abbienti) l'accesso alle cariche pubbliche e il relativo esercizio delle funzioni. L'obbligatorietà dell'indennità vale altresì a garantire il principio di libero esercizio del mandato, assicurando l'indipendenza degli eletti e consentendo l'esercizio della funzione in modo continuativo e professionale."
"Tuttavia - ha aggiunto Empereur -, la questione non può essere ignorata, la politica non può far finta di niente rispetto alle accuse di 'corporativismo', data la dimensione fortemente emotiva che ha assunto nel Paese e nella nostra comunità. Ritengo tuttavia inaccettabile l'uso strumentale e demagogico dell''antipolitica', cavalcata per compiacere in una rincorsa ai 'tagli' che non avrebbe mai fine se si ritenesse il mandato politico in sé un privilegio. Per questo motivo, la nostra proposta, seria ed equilibrata, frutto di un approfondito confronto politico e della condivisione tra le forze politiche componenti la maggioranza, interviene per ridurre il trattamento indennitario dei Consiglieri, in aggiunta a quelli conseguenti la manovra finanziaria, per un ammontare complessivo pari al 10,34 per cento di riduzione."

Le iniziative legislative del Partito Democratico prevedevano la riduzione dell'indennità di carica del 20 per cento nel caso di svolgimento contestuale di attività di lavoro subordinato nel settore privato o di lavoro autonomo o imprenditoriale, oppure nel caso di godimento di pensione superiore a 20 mila euro annui lordi; inoltre proponevano la soppressione di una serie di facilitazioni o liberalità connesse all'espletamento della funzione, come i rimborsi chilometrici, la gratuità delle tratte autostradali, gli abbonamenti a quotidiani e settimanali, gli sconti sullo skipass regionale. Il provvedimento comune ai gruppi Alpe e PD fissava a 6.700 euro l'indennità mensile lorda di carica dei Consiglieri regionali e commisurava l'indennità di funzione e la diaria in percentuali diverse rispetto all'indennità di carica. Infine, la proposta del gruppo Alpe introduceva disposizioni per la soppressione dell'assegno vitalizio spettante ai Consiglieri regionali a partire dalla prossima Legislatura e la riduzione del contributo ai gruppi consiliari di circa il 50 per cento.
 
Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Rigo, Zucchi, Cerise, Comé, Donzel, La Torre, Fontana, Bertin e Rollandin.

Il Consigliere Gianni Rigo (PD), spiegando la proposta presentata congiuntamente al gruppo Alpe, ha detto che "i criteri adottati sono stati sostanzialmente tre: trasparenza nella identificazione dei parametri, riduzione dei costi, razionalità dei tagli, per poter dimostrare nei fatti che intendiamo affrontare la questione, anche se non risolve il problema alla radice. Infatti, è necessario introdurre meccanismi sistematici che dimostrino al cittadino che il denaro 'investito' nella politica sia utilizzato per lo scopo assegnato, gestito correttamente e debitamente controllato. La nostra proposta intende 'sganciare' l'indennità del consigliere a quella del parlamentare, per perseguire quel principio di autonomia decisionale che dovrebbe contraddistinguere la nostra Assemblea legislativa e per perseguire, in un'ottica di assunzione di responsabilità e di chiarezza, l'obiettivo di rendere facilmente misurabile lo stipendio del consigliere. In soldoni, con la nostra proposta si potrebbe ottenere un risparmio per le casse regionali del 20 per cento, con un avanzo per il bilancio del Consiglio di oltre un milione di euro."

Il Presidente della prima Commissione, Alberto Zucchi (PdL): "Ritengo che quello che stiamo facendo sia un processo doveroso però questa non è la panacea di tutti i mali. Non credo che a livello locale ci siano le storture che si sono viste a livello nazionale. La posizione del nostro gruppo è sobria e non contempla la caccia alle streghe. Occorre dare un segnale, dobbiamo essere da esempio però non siamo gli unici a cui bisogna guardare. L'emolumento che percepiamo non credo sia scandaloso, soprattutto se rapportato ad alcuni dirigenti che invece non devono rispondere del loro lavoro all'elettorato. I costi della politica sono rappresentati dalle decisioni che vengono assunte e dalla qualità di esse e non dai nostri emolumenti."

Per il Consigliere Giuseppe Cerise (Alpe), "la proposta della maggioranza non è un atto di alta nobiltà, ma prevede bazzecole, dato che la riduzione effettiva degli emolumenti scende sotto il 5%. E' proprio un bello sforzo, offensivo nei confronti della popolazione valdostana, in particolare le fasce più deboli. Si è persa l'occasione per lanciare un segnale forte e unitario su questo argomento, indipendentemente dalle singole correnti di pensiero. Questa proposta ha piuttosto la valenza di una paglia per saziare un mulo. L'Alpe già nel 2008 aveva presentato una iniziativa per ridurre i costi della politica, ma era stata tacciata come demagogica e populista. Vi chiedo ora, per una volta, di essere come noi, populisti e demagogici, per andare incontro alla popolazione. La proposta di legge prevede che i Consiglieri possano rinunciare all'indennità: grazie a questo si è brillantemente superata la prova per reintrodurre la figura del giullare di corte: non si tratta di dover rinunciare, ma di avere un'indennità dignitosa e rispettosa."

Il Presidente della terza Commissione, Dario Comé (SA): "Consci che in futuro il Parlamento deciderà di portare degli adeguamenti ulteriori e che questo provvedimento potrebbe essere non definitivo, ritengo che questa maggioranza regionale stia dimostrando di voler assumere dei comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economico-finanziaria impone a tutti. Per altro concedere l'opzione per un diverso trattamento indennitario mette, per la prima volta, ogni singolo Consigliere nella condizione di decidere sulla propria indennità. Vorrei poi ricordare che già nel 1999, con largo anticipo sui tempi rispetto alla riforma oggi così acclamata, il Consiglio regionale era intervenuto sull'Istituto del vitalizio, sostituendo il precedente sistema previdenziale contributivo con il regime di capitalizzazione e fissando a 65 anni l'età per avere diritto all'assegno."

Per il Consigliere Raimondo Donzel (PD) "la politica in questi anni ha tenuto dei comportamenti immorali e che nulla hanno a che fare con la serietà. Berlusconi e Bossi con comportamenti e linguaggi indecorosi hanno contribuito a far scadere l'immagine delle istituzioni e della politica. Da certe condotte è nata l'insofferenza dei cittadini verso atteggiamenti di antipolitica. Confermo che come Consigliere del PD mi ridurrò lo stipendio così come prevede la normativa presentata dalla maggioranza. Le nostre proposte non sono disfattiste e non mettono in difficoltà il lavoro del Consiglio Valle: rappresentano un gesto di sobrietà e di immagine che in questo momento occorre dare. Nel merito, le proposte del PD sono in linea con quelle presentate in altre regioni: sono temi discussi ormai su tutto il territorio. Sono presenti delle modifiche di merito che fanno venire meno delle facilitazioni a chi gode già di una buona remunerazione. Alcune non determinano particolari risparmi della spesa pubblica, ma rispondono a un principio fondamentale che è quello di dare il buon esempio e contribuiscono a riavvicinare la politica ai cittadini, a dare un'altra immagine di essa e fanno bene alla democrazia. Occorre fare tutti un passo indietro e risalire la china."

Il Capogruppo di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre: "La maggioranza, dopo essersi confrontata nei partiti e movimenti relativamente agli incontri sul territorio e alla volontà dei valdostani, presenta una legge dando tra le prime Regioni d'Italia un segnale di sobrietà, anche confermando il passaggio dal vitalizio al sistema contributivo. La Valle d'Aosta è una Regione virtuosa, attenta ai problemi del territorio e alla qualità di vita dei suoi cittadini, con una classe politica seria, differente dalla realtà di molte altre Regioni."

La Capogruppo del Partito Democratico, Carmela Fontana: "La politica ha perso credibilità. Come possiamo dare torto a quei cittadini arrabbiati che non sanno come mantenere la propria famiglia o come pagare il mutuo o ancora che hanno perso il lavoro. Dobbiamo ridare fiducia, dando un segnale molto forte, che purtroppo non è arrivato e ci dispiace che non abbiamo potuto condividere le proposte di legge presentate."

Per il Consigliere Alberto Bertin (Alpe): "Arriviamo in extremis, quasi a fine Legislatura, a prendere queste decisioni sui costi della politica, argomento che faceva parte di tutti i programmi elettorali. Avremmo dovuto anticipare i tempi, non rincorrere. Per quanto ci riguarda, la nostra proposta era già stata avanzata a inizio Legislatura. Il provvedimento che sarà approvato oggi non farà crescere la credibilità di questo Consiglio, perché contiene una proposta minima, giunta in ritardo dopo una discussione demagogica, che discredita ulteriormente il ruolo dei Consiglieri."

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: "Abbiamo cercato di aprire un tavolo per elaborare proposte comuni, ma non e' stato possibile. Oggi i cittadini non si sentono rappresentati dagli eletti perché c'è un meccanismo che fa sì che questi siano scelti dalle Segreterie politiche e non esprimano minimante i territori. In Valle d'Aosta, non è così: gli elettori ci conoscono, hanno la possibilità di dialogare con noi. La fiducia viene anche dal rapporto che si ha con la comunità: i cittadini prenderanno atto del dibattito avvenuto stamattina in quest'aula, ma non credo che ci valuteranno su questo. Non penso che sia nel costo degli eletti che si traduca il costo della politica: la gente ci chiede di far funzionare la macchina amministrativa, di fornire dei servizi di qualità, di utilizzare correttamente i fondi a disposizione dell'Amministrazione. Riguardo al vitalizio, in Valle noi abbiamo già eliminato il sistema contributivo: saremo chiamati a correggerlo, ma è un sistema che anche altre regioni introdurranno. La nostra proposta è stata meditata, crediamo sia di buon senso e corretta. E' stata condivisa dalla maggioranza e avremmo voluto che lo fosse anche dalla minoranza."

Il Consiglio Valle tornerà a riunirsi  mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio 2012.

SC