Info Conseil
Comunicato n° 653 del 21 dicembre 2011
Respinta la proposta di legge sulle consultazioni elettorali e referendarie
Adunanza del Consiglio regionale
Il provvedimento, composto di un solo articolo, era volto all'accorpamento delle elezioni amministrative e politiche con le consultazioni referendarie regionali, fermo restando che non si svolgono referendum regionali nell'anno in cui si tengono le consultazioni per il rinnovo del Consiglio regionale.
"Fra le decisioni che risultano maggiormente incomprensibili ai cittadini c'è la scelta di chiamarli ad esprimersi più volte in un lasso di tempo limitato come è accaduto nel corso del 2011 - ha evidenziato il Consigliere Alberto Bertin (Alpe), relatore dell'iniziativa -. Si tratta di uno spreco di denaro pubblico stimato intorno ai 300 milioni di euro. Per questa ragione, in diverse democrazie occidentali è stato istituito l'election day, vale a dire l'accorpamento tra elezioni politiche, amministrative e referendum in una sola giornata. Inoltre, la sua introduzione consentirebbe di evitare il rischio che la scelta discrezionale della data per le consultazioni referendarie sia determinata dalla volontà di chiamare alle urne il corpo elettorale in momenti oggettivamente poco favorevoli al raggiungimento del quorum eventualmente prescritto. Noi invece riteniamo utile favorire in tutti i modi la partecipazione dei cittadini alla vita politica. Nell'audizione in Commissione, il Presidente della Regione ha evidenziato presunte anomalie procedurali della proposta di legge e che questa dovrebbe soggiacere alla disciplina prevista dall'articolo 15 dello Statuto speciale di autonomia. I rilievi della Presidenza della Regione sono inconsistenti e facilmente superabili con emendamenti di tipo tecnico. Riteniamo grave il tentativo di nascondere dietro un paravento tecnico-legislativo, peraltro molto opinabile e in ogni caso facilmente superabile, la mancanza di volontà politica nel voler affrontare un argomento come quello proposto."
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Donzel, l'Assessore Marguerettaz e, per la replica, il Consigliere Bertin.
Il Consigliere del PD, Raimondo Donzel, ha detto che "in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, questo provvedimento esprime davvero l'ottica della massima razionalizzazione di denaro pubblico e guarda al beneficio collettivo. Lo sosteniamo con profonda convinzione perché crediamo che anche su questo fronte sia possibile fare dei risparmi per andare incontro all'esigenza di una politica di buon senso e maggiormente apprezzata dai cittadini."
Il Vicepresidente della Regione, Aurelio Marguerettaz, ha confermato "i dubbi già espressi in Commissione dal Presidente Rollandin. Come ci viene richiesta su tutti i disegni di legge la coerenza delle proposte con l'ordinamento regionale e con quello nazionale ed europeo, in questa iniziativa vi è il manifesto dubbio che la norma contrasti con l'articolo 15 dello Statuto. Noi riteniamo che questo dubbio comprometta l'impostazione dell'intero impianto legislativo. Non possiamo quindi votare questa proposta. Va ricordato inoltre che la legge regionale n. 19/2003 già prevede una sorta di election day, dove si dice che il Presidente della Regione, d'intesa con il Ministero dell'interno, può disporre l'accorpamento delle consultazioni."
"Riteniamo grave - ha replicato il Consigliere Alberto Bertin - che una iniziativa di buon senso, volta al risparmio di denaro pubblico e indirettamente a favore della partecipazione dei cittadini alle decisioni collettive, venga respinta con disinteresse e superficialità dalla maggioranza regionale. Per la sola Regione Valle d'Aosta, tale provvedimento avrebbe potuto rappresentare un risparmio di diverse centinaia di migliaia di euro."
SC