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Comunicato n° 624 del 6 dicembre 2011

Discussione sulle leggi di bilancio della Regione per il 2012-2014: interventi di La Torre, Bertin e Comé

Adunanza del Consiglio regionale


La discussione generale dei disegni di legge in materia di finanziaria regionale e di bilancio di previsione per il triennio 2012-2014 è proseguita con gli interventi di La Torre, Bertin e Comé.

Il Capogruppo di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre: "Oggi dobbiamo fare una riflessione sul momento straordinario che vive la politica: noi rappresentiamo le persone e dobbiamo avvertire la loro preoccupazione riguardo ad un futuro velato. Un bilancio è un atto amministrativo, che deve dare risposte politiche. Questo bilancio, sotto il profilo amministrativo, è un documento solido, che dà continuità e offre certezze, cercando di mantenere gli impegni presi. Riguardo alle risposte politiche, noi mettiamo al primo posto la difesa della qualità della vita dei valdostani e vogliamo garantire continuità e stabilità. Con questo bilancio, vogliamo togliere qualche velo alla preoccupazione delle famiglie, proponendo interventi attenti ai problemi delle famiglie e  attento alla qualità dei servizi, con misure anticrisi concrete e con certezza di risorse. La preoccupazione che abbiamo riguarda il nostro Pil: dobbiamo cominciare a creare all'interno della società valdostana la consapevolezza che l'ente pubblico può stimolare lo sviluppo, ma non deve assistere all'infinito.  La gente chiede dignità e non assistenzialismo: e i giovani hanno capito molto bene che devono conquistarsi la dignità del lavoro. Si tratta anche di un bilancio attento agli enti locali: siamo convinti che il punto di incontro tra la qualità della vita e l'amministrazione passi dai Comuni, che nella nostra regione sono il baluardo dell'autonomia. Gli sforzi devono essere fatti insieme e gli enti locali devono prenderne atto. E' anche un bilancio attento alle società partecipate perché sono una risorsa straordinaria: dobbiamo avere la capacità di integrarle all'interno degli obiettivi della politica perché diventino un volano formidabile di sviluppo. Riguardo, infine, al federalismo, c'è da essere preoccupati: noi dobbiamo  fare un ragionamento, perché un governo tecnico, che si basa su presupposti che non sono politici, crede che la Costituzione si possa modificare. Noi ci dobbiamo allora impegnare politicamente per difendere il nostro valore di autonomia perché è questa la nostra vera ricchezza: autonomia che qualora fosse messa in discussione deve vederci pronti ad ogni estrema resistenza per il bene della Valle d'Aosta."

Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha dichiarato che "nel bilancio di quest'anno non si vedono grandi novità. È un bilancio del tutto ordinario e in piena continuità con gli anni passati. Mentre nel resto del mondo si vivono grandi trasformazioni, qui da noi, a guardare questo documento contabile, poco o niente è cambiato. Ma anche in Valle, purtroppo, gli effetti della crisi si fanno sentire e un numero sempre maggiore di persone, di famiglie e di imprese sono in difficoltà. Questo primo bilancio del centrodestra autonomista o destra-centro autonomista, sostenuto dall'asse Union Valdôtaine e PdL, è deludente e largamente inadeguato alla situazione di crisi attuale. Solite ricette, soliti slogan: grandi opere, cemento, contributi, ecc.. Quest'anno, però, per mantenere lo stesso tenore di vita della Regione, si sono dovuti inventare "artifici contabili". Per la prima volta, si ricorre in modo massiccio al debito. Solo due volte in passato era successo: per l'acquisizione delle centrali dell'Enel e in occasione dell'alluvione del 2000, ma erano casi eccezionali e straordinari, che giustificavano il ricorso al debito. Anche un buon padre di famiglia l'avrebbe fatto.  Al contrario, in questo caso, si ricorre al debito per dare seguito alle grandi opere promesse in campagna elettorale. Per di più, ci indebitiamo nel momento peggiore, quando il costo del denaro è altissimo. Un altro espediente è quello di trasferire i costi sugli enti locali, che sono i più penalizzati da questa manovra regionale. Colpendo i Comuni, però, si colpiscono i servizi alle persone e si mette in discussione il tanto proclamato mantenimento dello Stato sociale. La Regione, per mantenere il suo tenore di vita, trasferisce i costi alle prossime generazioni e agli enti locali. Tutto si potrà dire di questo bilancio fuorché sia equo e responsabile. Non c'è rigore finanziario: rimangono ancora numerosi gli sprechi di denaro pubblico. La presenza massiccia della Regione nell'economia e nella società è confermata e non sembra essere messa in discussione. Il perno del sistema rimangono le società controllate e partecipate. Società controllate che sono totalmente fuori controllo. Un gioco di parole per dire che i veri azionisti, cioè i valdostani, non hanno nessuna voce in capitolo. Tutto è nelle mani di una sola persona, il Presidente della Regione. Per quanto riguarda l'ambiente, settore fondamentale per l'avvenire, crediamo che lo sviluppo non possa che essere legato a una crescita sostenibile, a una vera e propria green economy e non limitarsi ai grandi appalti e ai grandi affari come il piroinceneritore. Ma per fare ciò bisogna avere un'idea della Valle d'Aosta dei prossimi vent'anni, cosa che non emerge da questo bilancio."

Il Presidente della terza Commissione, Dario Comé (SA), si è soffermato in particolare sulle politiche del lavoro: "Come previsto dal Piano triennale in materia, sono state approvate misure importanti per l'assunzione, la formazione e l'apprendistato dei giovani. Pur in un momento critico, il tasso di occupazione nella fascia 15-64 anni in Valle d'Aosta è del 67.6%, mentre a livello nazionale è del 57.3% e nel Nord-ovest del 64.1%. Il tasso di disoccupazione è del 4.8% (il dato nazionale è dell'8%, nel Nord-ovest del 5.7%). Nei primi nove mesi del 2011, rispetto ai due anni precedenti, si registrano circa 3.000 avviamenti in più; purtroppo 85% dei contratti sono a tempo determinato, e solo il 15% a tempo indeterminato. I contratti di somministrazione delle agenzie interinali sono raddoppiati, ma sono di brevissima durata. Ci sono però settori che stridono fortemente con la difficoltà di trovare lavoro: sono quelli agricolo, dell'assistenza della persona, turistico alberghiero, edile, per cui, senza l'apporto di lavoratori dall'esterno non saprebbe far fronte all'attività. Sarà necessario ridare considerazione a questi ambiti, che possono fornire sin da subito risposte occupazionali. Riguardo alla questione dell'esternalizzazione dei cantieri forestali, abbiamo espresso perplessità e preoccupazione, ma ci rassicurano le garanzie del Presidente della Regione, che ci ha annunciato l'assunzione con il piano appalti di 460 operai, ovvero tutti quelli ritenuti idonei fisicamente; per i non idonei sarà valutato l'inserimento in piani straordinari gestiti dalla Regione. Non possiamo che dare il nostro assenso, continuando comunque a vigilare. Altri ambiti del bilancio che meritano menzione sono il mantenimento delle risorse nel settore casa e il mantenimento dell'impegno per i servizi dei dissesti idrogeologici, per dare risposte tempestive e concrete, come nei casi di Valpelline e Courmayeur. Questo bilancio, seppur appesantito dalla crisi ed eventualmente aggravato da successive manovre, riuscirà a rispondere alle attese della popolazione e garantire ancora un adeguato sostegno al sistema della Valle d'Aosta."