Info Conseil
Comunicato n° 623 del 6 dicembre 2011
Iniziata la discussione sulle leggi di bilancio della Regione per il 2012-2014: gli interventi di Chatrian, Prola e Fontana
Adunanza del Consiglio regionale
Il Presidente del Consiglio regionale, Alberto Cerise, ha aperto oggi, martedì 6 dicembre 2011, la seconda giornata di lavori dell'Assemblea dedicata all'esame dei disegni di legge in materia di finanziaria regionale e di bilancio di previsione per il triennio 2012-2014.
Alla finanziaria regionale sono stati presentati 34 emendamenti, di cui 6 dalla seconda Commissione, 5 dall'Assessore alle finanze, 7 dal gruppo Partito Democratico, 16 dal gruppo Alpe.
Nella prima parte della discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Chatrian, Prola e Fontana.
Per il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe), "il momento delicato che stiamo vivendo implica un cambiamento di rotta, con la consapevolezza che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e che il tempo degli sprechi è finito. Se fino a ieri la parola d'ordine era crescita (del PIL, dei redditi, dello sfruttamento delle risorse), dobbiamo rispolverare - e applicare - il concetto di sviluppo sostenibile. Non ci può essere sviluppo sostenibile senza una vera democrazia partecipata. Oggi, affrontiamo l'esame di un bilancio che presenta minori risorse e maggiori vincoli rispetto al precedente: 215 milioni di euro in meno in due anni. Cifre che dovrebbero indurci ad assegnare un ruolo nuovo e diverso alla finanza pubblica e dovrebbero anche convincerci della necessità di maggiore rigore nella gestione delle risorse pubbliche a tutti i livelli, dai Comuni alle società controllate e partecipate dalla Regione. Nella legge finanziaria proposta dal Governo Rollandin, non ci sono ricette per governare la disoccupazione giovanile, per rilanciare il settore turistico, per ovviare alla crisi del settore agricolo e dell'allevamento, per correggere la finanza locale, per stimolare l'imprenditorialità e gli investimenti privati, per incentivare le energie rinnovabili, per riformare il sistema pubblico. In questo ultimo settore, abbiamo presentato diversi correttivi forti in grado di guidare il cambiamento. I tempi richiedono una vera riforma dell'Amministrazione regionale, con la riduzione delle strutture e la riduzione dei procedimenti; vi è la necessità di procedere celermente ai pagamenti per dare una boccata di ossigeno al settore economico; bisogna dare risposte alla preoccupazione sul futuro di centinaia di lavoratori che già nel 2011 hanno potuto a stento lavorare, fra mille incertezze. Rileviamo poi una 'mortificazione' degli enti locali: le leggi scaricate sulla finanza locale sono veramente tante e il margine di manovra è sempre più ridotto, soprattutto per i piccoli Comuni. Soprattutto per i piccoli Comuni l'autonomia comunale è un vocabolo da archiviare in Valle. Così come ci pare fuori luogo gravare i turisti di una tassa di soggiorno, pensando che questa possa 'cambiare' le sorti del turismo in Valle d'Aosta."
Per il Consigliere Piero Prola (UV), "nei prossimi anni sono diversi i motivi di preoccupazione. L'economia ha un ruolo dominante nel mondo e sembra giocare una fase di primo piano. Il governo nazionale attuale dei tecnici rappresenta una sconfitta e in parte il fallimento della politica. Nella nostra regione siamo in una situazione completamente diversa; il Governo regionale prosegue il suo percorso programmatico malgrado le forti difficoltà, anche attraverso il dialogo. Il bilancio regionale dovrà tenere conto dei vincoli derivanti dalle manovre sul federalismo fiscale che hanno comportato una rimodulazione delle risorse. C'è una riduzione totale della spesa e in particolare delle spese di investimento. Operare in queste condizioni, quindi, diventa molto difficile. Dobbiamo avere l'elasticità culturale e la flessibilità operativa per capire che un'azione deve essere condotta per avere una maggiore efficacia e produttività, compreso un eventuale arretramento del settore pubblico a vantaggio del settore privato. I nostri Comuni, poi, devono pensare di rivedere la loro organizzazione per dare servizi di qualità a costi inferiori e la sfida è molto impegnativa. Due temi, infine, devono essere seguiti con attenzione per il futuro: la sicurezza del cittadino, con la difesa della comunità da ogni forma di criminalità, di truffa, e un'attenzione alle fasce più deboli e agli anziani. L'altro tema è legato ai problemi dell'immigrazione e dovremo operare delle scelte importanti per assicurare la giusta integrazione.
Le basi politiche del nostro sistema sono solide, ma abbiamo bisogno di tutti. Il bilancio è solido, rigoroso, reale, prudente ed equilibrato."
Per la Capogruppo del Partito Democratico, Carmela Fontana, il bilancio è "di assoluto rigore, ma non si possono chiedere sacrifici all'infinito, abbiamo il dovere di dare risposte e scadenze. Questa finanziaria non ci pare capace di agire in prospettiva, di dare più autonomia ai Comuni e di incidere sui costi della politica. Avremmo voluto un bilancio rivolto allo sviluppo, ai contributi alle imprese per il rilancio economico, ottimizzando gli investimenti. Avremmo voluto un'autocritica per le scelte sbagliate e per l'immobilismo esercitato in questi mesi. Di fronte all'emergenza, non avete avviato nessuna discussione partecipata, se non tardivamente e ritualmente. Per la sanità servono sforzi maggiori contenere gli sprechi e migliorare l'efficienza dei servizi. Altro strumento indispensabile è l'istruzione: occorre garantire l'autonomia didattica degli istituti, con adeguate risorse economiche e costante formazione del personale. Non sono da dimenticare i poveri: il Banco alimentare ha distribuito derrate a 1.500 valdostani. Riguardo al turismo, come possiamo diventare un'attrattiva se le vie di accesso sono in uno stato comatoso? E questo dovrebbe essere il nostro cavallo di battaglia. Oggi ci ripresentate gli stessi identici 'provvedimenti anticrisi' di tre anni fa: ma se la crisi è peggiorata, non sarà il caso di prevedere un aggiustamento? Le scelte fatte finora sono palliative e troppo circoscritte. Con spirito costruttivo, chiediamo con forza lo stralcio dell'articolo 53 della legge finanziaria, riguardante la gestione esternalizzata nei cantieri nei settori della forestazione e dell'edilizia, dissociandoci da questa scelta. Ottocento lavoratori diventeranno precari, ma dietro ogni operaio c'è anche una famiglia. La Società dei Servizi avrebbe dovuto essere la soluzione di tutti i mali, invece si è rivelata uno specchietto per le allodole. Auspico infine che questo dibattito sia realmente democratico, per superare la crisi sostenendo azioni efficaci senza farsi accecare da pregiudizi politici."
SC
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Alla finanziaria regionale sono stati presentati 34 emendamenti, di cui 6 dalla seconda Commissione, 5 dall'Assessore alle finanze, 7 dal gruppo Partito Democratico, 16 dal gruppo Alpe.
Nella prima parte della discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Chatrian, Prola e Fontana.
Per il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe), "il momento delicato che stiamo vivendo implica un cambiamento di rotta, con la consapevolezza che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e che il tempo degli sprechi è finito. Se fino a ieri la parola d'ordine era crescita (del PIL, dei redditi, dello sfruttamento delle risorse), dobbiamo rispolverare - e applicare - il concetto di sviluppo sostenibile. Non ci può essere sviluppo sostenibile senza una vera democrazia partecipata. Oggi, affrontiamo l'esame di un bilancio che presenta minori risorse e maggiori vincoli rispetto al precedente: 215 milioni di euro in meno in due anni. Cifre che dovrebbero indurci ad assegnare un ruolo nuovo e diverso alla finanza pubblica e dovrebbero anche convincerci della necessità di maggiore rigore nella gestione delle risorse pubbliche a tutti i livelli, dai Comuni alle società controllate e partecipate dalla Regione. Nella legge finanziaria proposta dal Governo Rollandin, non ci sono ricette per governare la disoccupazione giovanile, per rilanciare il settore turistico, per ovviare alla crisi del settore agricolo e dell'allevamento, per correggere la finanza locale, per stimolare l'imprenditorialità e gli investimenti privati, per incentivare le energie rinnovabili, per riformare il sistema pubblico. In questo ultimo settore, abbiamo presentato diversi correttivi forti in grado di guidare il cambiamento. I tempi richiedono una vera riforma dell'Amministrazione regionale, con la riduzione delle strutture e la riduzione dei procedimenti; vi è la necessità di procedere celermente ai pagamenti per dare una boccata di ossigeno al settore economico; bisogna dare risposte alla preoccupazione sul futuro di centinaia di lavoratori che già nel 2011 hanno potuto a stento lavorare, fra mille incertezze. Rileviamo poi una 'mortificazione' degli enti locali: le leggi scaricate sulla finanza locale sono veramente tante e il margine di manovra è sempre più ridotto, soprattutto per i piccoli Comuni. Soprattutto per i piccoli Comuni l'autonomia comunale è un vocabolo da archiviare in Valle. Così come ci pare fuori luogo gravare i turisti di una tassa di soggiorno, pensando che questa possa 'cambiare' le sorti del turismo in Valle d'Aosta."
Per il Consigliere Piero Prola (UV), "nei prossimi anni sono diversi i motivi di preoccupazione. L'economia ha un ruolo dominante nel mondo e sembra giocare una fase di primo piano. Il governo nazionale attuale dei tecnici rappresenta una sconfitta e in parte il fallimento della politica. Nella nostra regione siamo in una situazione completamente diversa; il Governo regionale prosegue il suo percorso programmatico malgrado le forti difficoltà, anche attraverso il dialogo. Il bilancio regionale dovrà tenere conto dei vincoli derivanti dalle manovre sul federalismo fiscale che hanno comportato una rimodulazione delle risorse. C'è una riduzione totale della spesa e in particolare delle spese di investimento. Operare in queste condizioni, quindi, diventa molto difficile. Dobbiamo avere l'elasticità culturale e la flessibilità operativa per capire che un'azione deve essere condotta per avere una maggiore efficacia e produttività, compreso un eventuale arretramento del settore pubblico a vantaggio del settore privato. I nostri Comuni, poi, devono pensare di rivedere la loro organizzazione per dare servizi di qualità a costi inferiori e la sfida è molto impegnativa. Due temi, infine, devono essere seguiti con attenzione per il futuro: la sicurezza del cittadino, con la difesa della comunità da ogni forma di criminalità, di truffa, e un'attenzione alle fasce più deboli e agli anziani. L'altro tema è legato ai problemi dell'immigrazione e dovremo operare delle scelte importanti per assicurare la giusta integrazione.
Le basi politiche del nostro sistema sono solide, ma abbiamo bisogno di tutti. Il bilancio è solido, rigoroso, reale, prudente ed equilibrato."
Per la Capogruppo del Partito Democratico, Carmela Fontana, il bilancio è "di assoluto rigore, ma non si possono chiedere sacrifici all'infinito, abbiamo il dovere di dare risposte e scadenze. Questa finanziaria non ci pare capace di agire in prospettiva, di dare più autonomia ai Comuni e di incidere sui costi della politica. Avremmo voluto un bilancio rivolto allo sviluppo, ai contributi alle imprese per il rilancio economico, ottimizzando gli investimenti. Avremmo voluto un'autocritica per le scelte sbagliate e per l'immobilismo esercitato in questi mesi. Di fronte all'emergenza, non avete avviato nessuna discussione partecipata, se non tardivamente e ritualmente. Per la sanità servono sforzi maggiori contenere gli sprechi e migliorare l'efficienza dei servizi. Altro strumento indispensabile è l'istruzione: occorre garantire l'autonomia didattica degli istituti, con adeguate risorse economiche e costante formazione del personale. Non sono da dimenticare i poveri: il Banco alimentare ha distribuito derrate a 1.500 valdostani. Riguardo al turismo, come possiamo diventare un'attrattiva se le vie di accesso sono in uno stato comatoso? E questo dovrebbe essere il nostro cavallo di battaglia. Oggi ci ripresentate gli stessi identici 'provvedimenti anticrisi' di tre anni fa: ma se la crisi è peggiorata, non sarà il caso di prevedere un aggiustamento? Le scelte fatte finora sono palliative e troppo circoscritte. Con spirito costruttivo, chiediamo con forza lo stralcio dell'articolo 53 della legge finanziaria, riguardante la gestione esternalizzata nei cantieri nei settori della forestazione e dell'edilizia, dissociandoci da questa scelta. Ottocento lavoratori diventeranno precari, ma dietro ogni operaio c'è anche una famiglia. La Società dei Servizi avrebbe dovuto essere la soluzione di tutti i mali, invece si è rivelata uno specchietto per le allodole. Auspico infine che questo dibattito sia realmente democratico, per superare la crisi sostenendo azioni efficaci senza farsi accecare da pregiudizi politici."
SC