Info Conseil
Comunicato n° 589 del 23 novembre 2011
Interpellanza sulla messa in sicurezza dell'impianto della diga di Beauregard
Adunanza del Consiglio regionale
Nell'iniziativa, la Consigliera Morelli ricorda che "la diga di Beauregard è attualmente oggetto di importanti lavori di riduzione dell'altezza del muro finalizzati, secondo quanto affermato dai responsabili di Cva, alla messa in sicurezza dell'impianto", e che "il carattere di ineluttabilità di tali lavori non deve confliggere oltre misura con il rispetto delle condizioni ambientali circostanti, con le attività umane e con le strutture esistenti, preoccupazione peraltro pubblicamente condivisa dai responsabili del progetto. Nelle ultime settimane lo svuotamento della diga ha provocato un'importante fuoriuscita di limo che intorbidendo le acque ha causato la sedimentazione di depositi nelle opere di canalizzazione e di irrigazione della vallata, oltre che la moria di pesci denunciata dal Consorzio pesca."
Con questa iniziativa la Consigliera intende sapere "se la Giunta regionale è a conoscenza di quanto accaduto e se conferma; se è stata fatta una stima dei danni causati; se non si poteva procedere diversamente; quali sono le intenzioni in merito."
Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche, Marco Viérin, ha dichiarato che "lavori di cui si tratta alla diga di Beauregard sono realizzati nell'ambito di un procedimento urgente di protezione civile, approvato e seguito da un Commissario specificamente nominato. Con riferimento al primo quesito, faccio presente che il 21 ottobre è iniziato lo svaso del serbatoio di Beauregard. Lunedì 24 ottobre si è raggiunto il livello minimo del bacino, con conseguente presa in carico nelle acque di un elevato quantitativo di sedimenti. Per limitare il persistere dell'elevata torbidità verificatasi si è, quindi, provveduto a bloccare il rilascio dalla diga, mantenendo operativa la diluizione a valle tramite il bypass. La riapertura dello scarico di fondo ha portato quindi il 26 ottobre alla fase più critica delle operazioni, così come peraltro era previsto. Non essendo disponibile a livello regionale una soglia limite dei solidi sospesi nelle acque, si è attinto dal valore guida dell'1% volume/volume utilizzato da altre regioni e dalle linee guida Enel per questa tipologia di attività."
"L'evento di maggiore criticità - ha proseguito l'Assessore - è avvenuto nella tarda mattinata di mercoledì 26 ottobre quando si è verificato un picco di concentrazione di solidi sospesi, con superamento della soglia limite, che ha interessato anche il primo tratto della Dora Baltea. Lo scarico dalla diga è stato prontamente bloccato in modo da permettere al sistema di ritornare entro il valore dell'1 per cento. Il 28 ottobre è stato riaperto lo scarico di fondo. L'acqua torbida derivante dallo scarico della diga veniva parallelamente diluita a valle con tutta la portata disponibile. Tali manovre hanno permesso di contenere la torbidità al di sotto del livello soglia. Inoltre, i tecnici nell'approvare il progetto hanno ritenuto che questa fosse la soluzione ottimale da adottare. Gli effetti negativi vanno minimizzati e la Cva sta compiendo quanto tecnicamente è possibile per ottenere tale risultato."
"La Cva, infine, ha previsto - ha concluso Marco Viérin - che nella settimana successiva alla definitiva chiusura della paratoia di fondo per iniziare le operazioni di rinvaso del bacino, sia effettuata una campagna di monitoraggio volta alla valutazione dell'entità degli effetti delle operazione effettuate sull'ecosistema fluviale. Tali analisi ambientali permetteranno di programmare nel dettaglio le operazioni finali di lavaggio dell'alveo della Dora di Valgrisenche previste nel mese successivo all'attività di rinvaso. Tutte queste attività di monitoraggio permetteranno di verificare i danni a lunga scadenza eventualmente arrecati all'ecosistema fluviale facendo presente che la Cva si è già impegnata a farsi carico delle misure necessarie per ristabilire l'equilibrio e riqualificare l'alveo a svaso terminato."
La Consigliera Morelli ha replicato che "duole constatare che quello che può essere un cantiere modello abbia avuto un esordio negativo. Riteniamo che questi lavori, che sono importanti e ineludibili, possono essere un veicolo promozionale perché possono essere oggetto di interesse per chi opera in questo ambito. Non ci sono stati soltanto i danni ambientali, ma anche alle attività agricole che sono di minore entità, ma che sono da tenere in considerazione, tenuto conto delle difficoltà in cui opera il mondo agricolo nella Valgrisenche. Evidentemente c'è stato da parte dai responsabili di Cva una sottovalutazione del problema anche se, a quanto ci ha riferito l'Assessore, non degli atti illeciti. A queste conseguenze, però, bisognerà porre rimedio e stupisce che non siano state previste delle vasche di decantazione all'uscita delle acque."
"Riteniamo che l'amministrazione pubblica - ha aggiunto la Consigliera -, sia essa comunale che regionale, debba svolgere un'azione di costante controllo e monitoraggio su quanto viene fatto. La necessità di protezione civile e di messa in sicurezza giustifica il progetto, ma non assolve le pratiche scorrette. Prendiamo atto di quanto detto dall'Assessore e invitiamo il governo regionale a tenere alta l'attenzione su questo cantiere."
PL