Info Conseil

Comunicato n° 566 del 10 novembre 2011

Conferenza sull'assistenza psicologica ai malati terminali di tumore

Mercoledì 9 novembre 2011, a Palazzo regionale


Così come ci si prende cura di chi nasce, nei secoli ci siamo sempre presi cura di chi muore, elaborando una cultura del trapasso; negli ultimi decenni però questo sapere è andato perduto, e la morte è diventata un tabù. Eppure ricollocare la morte nell'orizzonte della vita significa restituire senso e dignità al destino umano nella sua totalità, dall'inizio alla fine. Allora le occasioni per confrontarsi su questi temi assumono particolare rilevanza: un esempio lo è dato dalla conferenza "Come dare vita ai giorni… comprendere la morte per accompagnare la vita!", organizzata mercoledì 9 novembre 2011dal Consiglio regionale, dall'Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali, dal Comune di Valtournenche e dall'Azienda Usl regionale. 

"La Presidenza del Consiglio in questa legislatura diverse volte ha creato le condizioni per sensibilizzare la popolazione e valorizzare questo tema - spiega il Vicepresidente dell'Assemblea regionale, Albert Chatrian - . In quest'ottica di attenzione al sociale, in particolare alla solidarietà, abbiamo ideato il Premio del Volontariato, ma questo è solo un esempio delle iniziative promosse in questo campo dal Consiglio Valle."

Tra i relatori della serata, anche Emanuela Brunodet, mamma del giovane Michel Frassy, prematuramente scomparso per un tumore: la sua testimonianza particolarmente emozionante, tanto da rendere palpabile la commozione del pubblico, ha permesso di comprendere come la morte non debba essere legata alla solitudine, ma piuttosto condivisa con i familiari e gli amici, che possono stare vicini al malato nell'ultima fase della vita.
"Mio figlio Michel è stato accompagnato nell'ultima parte della sua vita a casa, avendo la fortuna di essere sostenuto, curato e amato tra le mura domestiche dai suoi familiari,  ma anche da medici e infermieri molto sensibili - ha detto Emanuela Brunodet - . Per questo, vorrei che tutti avessero la possibilità di essere seguiti nello stesso modo, di imparare a crescere insieme, perché attraverso il grande dolore di accompagnare qualcuno nel passaggio alla morte si acquisisce una ricchezza interiore grandissima, come nel  mio caso che, come mamma, sono arrivata alla consapevolezza di dover lasciare andare mio figlio."

L'Amministrazione comunale e la Biblioteca di Valtournenche sono profondamente coinvolti dal tema:  da nove anni appoggiano e sostengono la manifestazione canora "Una canzone per Michel", organizzata da due giovani musicisti del paese, Joelle Zaninelli e Rudy Vallet, allo scopo di ricordare Michel e raccogliere fondi per la Lega italiana per la lotta contro i tumori. Quest'anno le offerte saranno devolute all'associazione Il Bruco e la farfalla, che si occupa di accompagnamento delle persone colpite da mali incurabili.  

"Quest'anno, sia la Biblioteca sia il comitato organizzatore della 'Canzone per Michel' si sono posti come obiettivo la sensibilizzazione l'opinione pubblica su un problema molto delicato quale è l'accompagnamento alla morte e alle malattie terminali in genere, non soffermandosi unicamente sulle neoplasie - ha precisato Diego Pession, Presidente del Comitato di gestione della Biblioteca di Valtournenche -. In questo modo, il ricordo di Michel non sarà legato soltanto ad un evento musicale, ma potrà raggiungere un numero maggiore di persone."

In questi ultimi anni è cresciuta, anche in Valle d'Aosta, la consapevolezza dell'importanza delle cure palliative e dell'assistenza domiciliare dei malati terminali. In quest'ottica, l''Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali, unitamente all'Azienda Usl, stanno cercando di migliorare la situazione dei pazienti terminali e delle loro famiglie, come ha specificato l'Assessore Albert Lanièce: "Le cure palliative sono all'attenzione dell'Assessorato, tant'è vero che da due anni abbiamo un hospice nella struttura del Beauregard per i pazienti oncologici terminali. Nel territorio, invece, si sta rafforzando una rete per prendere  in carico i malati terminali a domicilio, così come sinora è stato realizzato dai medici, infermieri e volontari della sezione locale della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Oggi la disponibilità della Lega è mantenuta, ma l'Azienda sanitaria è organizzata in modo tale da riuscire a diffondere le cure palliative su buona parte del territorio valdostano."

Il Vicepresidente dell'Associazione "Il bruco e la farfalla", Ange Fey, ha invece posto l'accento sull'espressione 'non c'è più niente da fare': "è proprio in questo momento che c'è ancora moltissimo da fare per il paziente, perché bisogna garantire la migliore qualità possibile degli ultimi giorni."

Il dottor Marco Musi, responsabile della Struttura semplice Cure palliative, ha spiegato che da quando la malattia diventa incurabile, si scinde la cura del male dalla cura del malato. "Allora entrano in campo le cure palliative, gestite da un'équipe multidisciplinare composta da medici, operatori socio-sanitari, psicologi, assistenti spirituali, ma anche da familiari e amici. Anche se il termine 'palliativo' in italiano ha un'accezione tendenzialmente negativa, questa forma di assistenza ai malati terminale è invece decisamente qualificata."


MM