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Comunicato n° 562 del 9 novembre 2011
Approvate le modifiche ai fondi di rotazione regionali per la promozione di iniziative economiche
Adunanza del Consiglio regionale
Con 25 voti a favore e 5 astensioni (Alpe e PD), il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge che modifica la normativa in materia di costituzione di fondi di rotazione regionali per la promozione di iniziative economiche nel territorio della Valle d'Aosta.
Il provvedimento si compone di tre articoli volti a migliorare alcune disposizioni della legge regionale n. 33 del 1973, semplificando, da una parte, le procedure e rendendo maggiormente determinante, dall'altra, il requisito della residenza in Valle d'Aosta.
Il Presidente della terza Commissione, Dario Comé (SA), ha illustrato il disegno di legge. "La normativa regionale del 1973 ha dato risposte concrete alle esigenze dei cittadini in particolare per favorire gli interventi di recupero dei fabbricati nei centri storici, così come nei settori turistico, industriale e agricolo. Come Commissione abbiamo richiesto all'Assessorato delle opere pubbliche i dati relativi agli ultimi anni riguardanti le pratiche per i mutui nei centri storici: nel 2007 sono state 112, nel 2008 70, nel 2009 74, nel 2010 62 e nell'anno in corso sono, ad oggi, 43. Il totale dei finanziamenti finora erogati nell'arco di questo periodo è pari a 37 milioni 763 mila euro."
"Nello specifico - ha proseguito Comé - viene limitato ai soli cittadini dell'Unione europea l'accesso ai finanziamenti e aumenterà da due a otto anni il requisito dell'anzianità di residenza in Valle e da dieci a quindici anni quello alternativo dell'anzianità di proprietà immobiliare. Inoltre, al fine di rendere più coerente la legge con gli obiettivi del programma di Legislatura in materia di semplificazione, viene eliminata la Conferenza dei servizi cui oggi compete l'esame dei progetti da finanziare, ammettendo solo progetti che hanno ottenuto la concessione edilizia dai Comuni e attribuendo alla struttura regionale competente la valutazione tecnico-economica."
Nel dibattito hanno preso la parola i Consiglieri Fontana, Chatrian e l'Assessore alle opere pubbliche.
La Capogruppo del PD, Carmela Fontana, ha detto che "non è questo il momento di introdurre limitazioni, quali quelle dell'anzianità di residenza o di proprietà dell'immobile, che restringono l'accesso al credito a tasso agevolato per un settore di vitale importanza per tanti cittadini valdostani. E' una scelta miope dal punto di vista economico: in piena crisi non dobbiamo limitare gli aiuti ai redditi medi, al contrario dobbiamo continuare a sostenere le famiglie proprio quando sono più in difficoltà, come oggi."
Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Albert Chatrian (Alpe): "Condividiamo l'impianto della legge del 1973 e le modifiche che vanno verso la semplificazione, tuttavia riteniamo che la necessità fosse quella di andare a instradare il filone dell'aiuto pubblico - stiamo parlando di economia reale, non di prime case - mettendo un tetto massimo di due unità abitative ammesse a finanziamento."
L'Assessore alle opere pubbliche ed edilizia residenziale, Marco Viérin, ha detto che "si parla di un intervento a sostegno del recupero di abitazioni immobiliari presenti nei nostri centri storici, abbiamo quindi voluto uniformare il requisito al mutuo prima casa. In un momento di ristrettezze economiche non vogliamo penalizzare coloro che vivono in Valle così come abbiamo tenuto conto dell'anzianità della proprietà. Ribadisco l'importanza delle misure che hanno portato alla semplificazione dell'iter burocratico con l'eliminazione della Conferenza dei servizi: per la Regione sarà quindi sufficiente che il cittadino presenti la concessione edilizia."
SC