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Comunicato n° 431 del 26 agosto 2011

SECONDA COMMISSIONE: ESAMINATA LA MANOVRA FINANZIARIA DELLO STATO

Nel corso della riunione di oggi, venerdì 26 agosto 2011


La seconda Commissione "Affari generali", presieduta dal Consigliere Andrea Rosset, si è riunita oggi, venerdì 26 agosto 2011, per esaminare i contenuti della manovra finanziaria bis  (decreto legge n. 138/2011) procedendo alle audizioni dei Parlamentari valdostani, del Presidente della Regione e dell'Assessore regionale alle finanze.

"E' stata un disanima serena - spiega il Presidente della Commissione, Andrea Rosset (UV) - dove è emersa la volontà di riaffermare la nostra differenza statutaria con l'applicazione dell'articolo 27 della legge 42 del 2009 (federalismo fiscale), che prevede che qualsiasi modifica venga effettuata attraverso la concertazione. E a questo proposito, il Presidente della Regione e l'Assessore hanno illustrato una proposta emendativa, presentata di concerto con la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, volta ad assicurare con idonea clausola di salvaguardia le competenze statutarie costituzionalmente tutelate della nostra Regione. Ribadiamo l'importanza del mantenimento delle prerogative del nostro Statuto, con particolare riguardo alle competenze in materia di ordinamento degli enti locali. Come Commissione aspettiamo ora che il decreto sia approvato dal Senato al fine di poter fare un ragionamento su di un testo che ad oggi è ancora oggetto di continue modifiche."

Per il Consigliere dell'Union Valdôtaine, Luciano Caveri, "ci sono questioni di metodo e di contenuto che ho a lungo argomentato in Commissione. Il metodo vìola, in parecchi punti, il nostro ordinamento frutto dello Statuto e delle norme di attuazione. Il contenuto - negativo per la nostra autonomia speciale - è visibile in molti articoli che 'invadono' poteri e competenze della Valle e non è solo una preoccupazione per gli ulteriori tagli finanziari, pur non accettabili."

"E' oggettivamente un momento difficile e anche la Valle d'Aosta deve poter partecipare a salvare il nostro paese - dice il Capogruppo del Popolo della Libertà, Massimo Lattanzi -. Come PdL abbiamo già attivato i nostri canali, e in particolare il Presidente del gruppo al Senato, Maurizio Gasparri, che è l'interlocutore politico che ci permette di intervenire là dove si prendono le decisioni. Ribadiamo la disponibilità a concorrere ai sacrifici pur rivendicando le prerogative della nostra autonomia che dovrebbero lasciare a noi il potere di decidere quali tagli operare, seguendo per altro il principio della 42 in materia di federalismo fiscale. Abbiamo osservato che purtroppo c'è uno sbilanciamento a sfavore delle Regioni a Statuto speciale, abbiamo quindi allertato il Senatore Gasparri affinché verifichi se questo è un equilibrio corretto e secondo noi non lo è."
Entrando nel merito della manovra, il Consigliere Lattanzi sostiene che "se a livello nazionale può essere comprensibile che unilateralmente si decida che i Comuni sotto i mille abitanti non debbano più esistere, nelle realtà di montagna questo discorso è totalmente diverso perché, togliendo servizi ai cittadini, si rischia di desertificare i nostri paesi e di creare degli impatti economici negativi. Noi come PdL saremmo dell'idea, salvaguardando la nostra autonomia decisionale, di mantenere le istituzioni nei comuni, anche quelli più piccoli, ma di andare, in maniera cogente, a riorganizzare il nostro sistema democratico e istituzionale affinché i servizi erogati dalle amministrazioni vengano centralizzati in cooperazione tra i comuni stessi, come già per altro previsto, anche se come solo suggerimento, dalla nostra legge regionale."

"Prendiamo atto con soddisfazione della disponibilità dei Parlamentari di farsi interpreti del sentire ampio della Commissione nelle sedi del Senato e della Camera, anche se è emerso il timore di un voto di fiducia che possa inficiare il dibattito parlamentare e le istanze di modifica del DL 138 proposte dalla Valle d'Aosta - riferiscono i Consiglieri di Alpe e Partito Democratico -. Ha poi suscitato sorpresa che non sia ancora stato organizzato un vero e proprio incontro tra il Presidente della Regione e i Parlamentari stessi. In Commissione, al di là del comune intento di difendere lo Statuto, la maggioranza regionale, a differenza dei gruppi Alpe e PD, che avevano presentato un documento unitario, non ha avuto una posizione uniforme. I rappresentanti di Stella Alpina e Fédération non hanno espresso giudizi nel merito complessivo della manovra, mentre posizioni critiche o favorevoli sono state formulate a titolo personale da esponenti di Union e PdL. Suscita quindi molta perplessità questa confusione nelle file della maggioranza, che indebolisce complessivamente la posizione della nostra Regione nei confronti della manovra nazionale, soprattutto poiché in Commissione è emersa la necessità di emendamenti non generalisti ma puntuali su ogni articolo o comma che intacchino le prerogative dell'autonomia. A questo proposito e al fine di fare chiarezza, visto che il primo settembre è convocata la Conferenza Stato-Regioni, i gruppi di Alpe e PD hanno formalmente richiesto la convocazione d'urgenza del Consiglio regionale: gli esponenti di maggioranza presenti in Commissione non hanno avallato tale proposta e l'hanno rigettata. Resta quindi affidato, solo all'informazione giornalistica, il compito di aggiornare i cittadini sull'evoluzione delle ricadute della manovra in Valle d'Aosta e sulle misure di contenimento della spesa che inevitabilmente dovranno essere assunte anche a livello locale."