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Comunicato n° 402 del 27 luglio 2011
APPROVATE LE INTEGRAZIONI AL PIANO TRIENNALE DI POLITICA DEL LAVORO
Adunanza del Consiglio regionale
Con 25 voti a favore e 5 astenuti (Alpe e PD), il Consiglio ha approvato le integrazioni al Piano triennale di politica del lavoro 2009-2011, adottato dall'Assemblea con delibera n. 668 del 2009.
Tali integrazioni si rivolgono in particolar modo ai giovani e prevedono due misure: favorire l'assunzione a tempo indeterminato di giovani diplomati o laureati; sviluppare un sistema di interventi individualizzati di formazione, tirocinio e accompagnamento al lavoro integrati con interventi di sostegno al reddito. Il provvedimento prende, infatti, spunto da un censimento effettuato dal Dipartimento politiche del lavoro e della formazione a maggio 2011, dal quale risulta che, nella fascia d'età 18-32 anni, 282 diplomati e 91 laureati sono disoccupati in cerca di lavoro.
"Non basta garantire che i cittadini rimangano sul mercato del lavoro e acquisiscano competenze necessarie per ottenere un posto: la ripresa economica deve basarsi su una crescita foriera di occupazione - ha riferito il Presidente della Regione, Augusto Rollandin -. E' necessario creare le giuste condizioni per generare più posti di lavoro, anche nelle imprese che operano con livelli elevati di competenze e modelli ad alta intensità di ricerca e sviluppo. Le politiche a favore della creazione di posti di lavoro devono tener conto dell'importante contributo delle piccole e medie imprese a un'ampia quota dell'attività economica e professionale in Europa. La disoccupazione giovanile rappresenta d'altronde una tematica su cui si concentrano le attenzioni di tutti gli Stati europei. A livello nazionale il tasso di disoccupazione dei giovani fino a 25 anni ha toccato quota 30%. Secondo uno studio di Datagiovani, in Italia il lavoro dipendente è arretrato di 5 anni. La platea dei lavoratori dipendenti in Italia si assottiglia e dopo una discreta crescita fino al 2008, c'è stata una pesante inversione di rotta causata dalla crisi, che ha ristretto la categoria a quota 11,6 milioni. A livello nazionale circa il 70% degli under 25 è inattivo, cioè non cerca lavoro, dato questo strettamente connesso all'accrescimento del livello di istruzione dei giovani, che continuano a studiare in attesa di tempi migliori. Oggi i diplomati rappresentano il 45% degli under 30 rispetto al 31% di vent'anni fa, mentre i laureati sono passati dal 3% al 15%."
Il Presidente Rollandin ha quindi comunicato che recenti indagini sulla disoccupazione giovanile nelle 315 Regioni europee classificano la Valle d'Aosta alla 166° posizione, collocandola sostanzialmente tra le aree che hanno resistito alla crisi internazionale. "In effetti, sebbene in Valle d'Aosta il tasso di disoccupazione si attesti al 4,4% rispetto a una media nazionale del 8,7%, la crisi non è ancora conclusa pur in presenza di deboli segnali di ripresa. La Giunta regionale ha da tempo posto l'attenzione sul tema dei giovani disoccupati, investendo risorse considerevoli nell'attuale programmazione del Fondo sociale europeo, pari a circa cinque milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato misure di vario tipo che concernono le iniziative di contrasto all'abbandono scolastico, il miglioramento della transazione dalla istruzione al lavoro, l'accesso al mercato del lavoro e la prevenzione della disoccupazione, il supporto dei giovani disabili a rischio emarginazione, il supporto all'imprenditorialità giovanile e all'auto impiego. In sintesi, se è vero che solo nel 1° semestre dell'anno in corso il numero degli avviamenti ha già superato quelli, su base annua, relativi all'anno 2009, (+2500 assunzioni) e all'anno 2010 (+1500), è altrettanto vero che, se si considera la tipologia dei contratti, diminuiscono i contratti a tempo indeterminato mentre si registra una esplosione di contratti di somministrazione e di contratti intermittenti (a chiamata) che passano dal 9,8% del 2009 al 16,8% del 2010 al 24,8% del primo semestre 2011. La Giunta regionale intende rivolgersi non solo al mondo delle imprese in senso stretto, ma anche al variegato settore degli studi professionali. Rammento che, a tal proposito, in ambito di assestamento del bilancio di previsione per il 2011, i finanziamenti relativi agli interventi di politica del lavoro sono aumentati di ben 1.200.000 euro, di cui 350.000 già impegnati per contributi alle imprese per favorire l'assunzione di lavoratori. Rappresento infine che la Giunta ha recentemente approvato il decollo dei nuovi corsi biennali di formazione professionale, in applicazione, per la prima volta, di una competenza statutaria esclusiva. I corsi, il cui inizio è previsto entro la fine dell'anno, sono rivolti ai ragazzi che abbandonano gli studi."
Per la Consigliera Carmela Fontana, capogruppo del Partito Democratico, "pur apprezzando il lavoro svolto e l'impegno finanziario della Regione, data l'importanza dell'argomento, occorre fare un'ulteriore riflessione. A una prima lettura sembra positivo incentivare l'assunzione a tempo indeterminato di diplomati o laureati, ma andando più a fondo nell'analisi si vede che è una misura non reale. Non si tiene conto, infatti, della materia prima per concretizzarlo, e cioè il lavoro. Nella nostra regione c'è una crisi strutturale che paralizza l'economia e porta a una carenza di lavoro. Se si guarda, quindi, alla nostra realtà, ci si rende conto che il lavoro vero, che si basa su un'effettiva costruzione di valore, è diventato merce rara. Ci sono, poi, altre considerazioni da fare: poche sono le occasioni di lavoro qualificato in Valle d'Aosta e questo vuol dire che forse non abbiamo investito abbastanza nei settori innovativi. Forse l'Università, la ricerca scientifica, l'innovazione non sono ancora parte della nostra società e quindi non siamo in grado di dare altre risposte che non quella del contributo annuale o biennale ai lavoratori disagiati perché disoccupati da tropo tempo."
Il Presidente della terza Commissione, Dario Comé (SA) ha sostenuto che "il Piano di politiche del lavoro ha rappresentato una grande opportunità in materia di politiche del lavoro e le sue specifiche applicazioni hanno saputo fronteggiare con tempestività e realismo le conseguenze della congiuntura sfavorevole. Il tasso di disoccupazione in Valle è pari al 4,4%, un dato decisamente positivo rispetto al tasso di disoccupazione nazionale, che è il doppio Il gruppo "occupazione", che coordino in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, ha realizzato un'indagine conoscitiva, focalizzando l'attenzione sulle difficoltà occupazionali per i diplomati e laureati nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 23 anni. A fronte di questi risultati, benché il Piano sia all'ultimo semestre di applicazione, abbiamo comunque voluto sottoporre al Consiglio regionale le integrazioni che oggi vengono discusse, quali la previsione di incentivi economici e la riproposizione di tirocini formativi con incentivi per l'assunzione così da favorire l'assunzione dei giovani."
Per il Vicepresidente Albert Chatrian (Alpe): "la maggiore criticità risiede su una seconda precarietà, quella degli impieghi interinali, che non dà garanzie nemmeno per un lavoro stagionale. Registriamo positivamente il lavoro svolto a livello amministrativo, perché ci ha portato ad acquisire un quadro completo dei dati relativi all'occupazione. Le misure in argomento potrebbero aiutare gli studi professionali per contrastare il fenomeno del precariato 'intellettuale', ma il lavoro è incerto, a scapito anche della qualità progettuale e territoriale. Le due integrazioni messe in campo vanno nella direzione auspicata per i nostri giovani, anche se le aziende sono molto 'prudenti' nel decidere di assumere nuovo personale, soprattutto a tempo indeterminato, ma occorre farle accompagnare da una vera sburocratizzazione pubblica che ad oggi non c'è. E poi, ci saranno ricadute positive? Non dimentichiamoci che il mercato è stagnante e molto incerto."
SC
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Tali integrazioni si rivolgono in particolar modo ai giovani e prevedono due misure: favorire l'assunzione a tempo indeterminato di giovani diplomati o laureati; sviluppare un sistema di interventi individualizzati di formazione, tirocinio e accompagnamento al lavoro integrati con interventi di sostegno al reddito. Il provvedimento prende, infatti, spunto da un censimento effettuato dal Dipartimento politiche del lavoro e della formazione a maggio 2011, dal quale risulta che, nella fascia d'età 18-32 anni, 282 diplomati e 91 laureati sono disoccupati in cerca di lavoro.
"Non basta garantire che i cittadini rimangano sul mercato del lavoro e acquisiscano competenze necessarie per ottenere un posto: la ripresa economica deve basarsi su una crescita foriera di occupazione - ha riferito il Presidente della Regione, Augusto Rollandin -. E' necessario creare le giuste condizioni per generare più posti di lavoro, anche nelle imprese che operano con livelli elevati di competenze e modelli ad alta intensità di ricerca e sviluppo. Le politiche a favore della creazione di posti di lavoro devono tener conto dell'importante contributo delle piccole e medie imprese a un'ampia quota dell'attività economica e professionale in Europa. La disoccupazione giovanile rappresenta d'altronde una tematica su cui si concentrano le attenzioni di tutti gli Stati europei. A livello nazionale il tasso di disoccupazione dei giovani fino a 25 anni ha toccato quota 30%. Secondo uno studio di Datagiovani, in Italia il lavoro dipendente è arretrato di 5 anni. La platea dei lavoratori dipendenti in Italia si assottiglia e dopo una discreta crescita fino al 2008, c'è stata una pesante inversione di rotta causata dalla crisi, che ha ristretto la categoria a quota 11,6 milioni. A livello nazionale circa il 70% degli under 25 è inattivo, cioè non cerca lavoro, dato questo strettamente connesso all'accrescimento del livello di istruzione dei giovani, che continuano a studiare in attesa di tempi migliori. Oggi i diplomati rappresentano il 45% degli under 30 rispetto al 31% di vent'anni fa, mentre i laureati sono passati dal 3% al 15%."
Il Presidente Rollandin ha quindi comunicato che recenti indagini sulla disoccupazione giovanile nelle 315 Regioni europee classificano la Valle d'Aosta alla 166° posizione, collocandola sostanzialmente tra le aree che hanno resistito alla crisi internazionale. "In effetti, sebbene in Valle d'Aosta il tasso di disoccupazione si attesti al 4,4% rispetto a una media nazionale del 8,7%, la crisi non è ancora conclusa pur in presenza di deboli segnali di ripresa. La Giunta regionale ha da tempo posto l'attenzione sul tema dei giovani disoccupati, investendo risorse considerevoli nell'attuale programmazione del Fondo sociale europeo, pari a circa cinque milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato misure di vario tipo che concernono le iniziative di contrasto all'abbandono scolastico, il miglioramento della transazione dalla istruzione al lavoro, l'accesso al mercato del lavoro e la prevenzione della disoccupazione, il supporto dei giovani disabili a rischio emarginazione, il supporto all'imprenditorialità giovanile e all'auto impiego. In sintesi, se è vero che solo nel 1° semestre dell'anno in corso il numero degli avviamenti ha già superato quelli, su base annua, relativi all'anno 2009, (+2500 assunzioni) e all'anno 2010 (+1500), è altrettanto vero che, se si considera la tipologia dei contratti, diminuiscono i contratti a tempo indeterminato mentre si registra una esplosione di contratti di somministrazione e di contratti intermittenti (a chiamata) che passano dal 9,8% del 2009 al 16,8% del 2010 al 24,8% del primo semestre 2011. La Giunta regionale intende rivolgersi non solo al mondo delle imprese in senso stretto, ma anche al variegato settore degli studi professionali. Rammento che, a tal proposito, in ambito di assestamento del bilancio di previsione per il 2011, i finanziamenti relativi agli interventi di politica del lavoro sono aumentati di ben 1.200.000 euro, di cui 350.000 già impegnati per contributi alle imprese per favorire l'assunzione di lavoratori. Rappresento infine che la Giunta ha recentemente approvato il decollo dei nuovi corsi biennali di formazione professionale, in applicazione, per la prima volta, di una competenza statutaria esclusiva. I corsi, il cui inizio è previsto entro la fine dell'anno, sono rivolti ai ragazzi che abbandonano gli studi."
Per la Consigliera Carmela Fontana, capogruppo del Partito Democratico, "pur apprezzando il lavoro svolto e l'impegno finanziario della Regione, data l'importanza dell'argomento, occorre fare un'ulteriore riflessione. A una prima lettura sembra positivo incentivare l'assunzione a tempo indeterminato di diplomati o laureati, ma andando più a fondo nell'analisi si vede che è una misura non reale. Non si tiene conto, infatti, della materia prima per concretizzarlo, e cioè il lavoro. Nella nostra regione c'è una crisi strutturale che paralizza l'economia e porta a una carenza di lavoro. Se si guarda, quindi, alla nostra realtà, ci si rende conto che il lavoro vero, che si basa su un'effettiva costruzione di valore, è diventato merce rara. Ci sono, poi, altre considerazioni da fare: poche sono le occasioni di lavoro qualificato in Valle d'Aosta e questo vuol dire che forse non abbiamo investito abbastanza nei settori innovativi. Forse l'Università, la ricerca scientifica, l'innovazione non sono ancora parte della nostra società e quindi non siamo in grado di dare altre risposte che non quella del contributo annuale o biennale ai lavoratori disagiati perché disoccupati da tropo tempo."
Il Presidente della terza Commissione, Dario Comé (SA) ha sostenuto che "il Piano di politiche del lavoro ha rappresentato una grande opportunità in materia di politiche del lavoro e le sue specifiche applicazioni hanno saputo fronteggiare con tempestività e realismo le conseguenze della congiuntura sfavorevole. Il tasso di disoccupazione in Valle è pari al 4,4%, un dato decisamente positivo rispetto al tasso di disoccupazione nazionale, che è il doppio Il gruppo "occupazione", che coordino in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, ha realizzato un'indagine conoscitiva, focalizzando l'attenzione sulle difficoltà occupazionali per i diplomati e laureati nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 23 anni. A fronte di questi risultati, benché il Piano sia all'ultimo semestre di applicazione, abbiamo comunque voluto sottoporre al Consiglio regionale le integrazioni che oggi vengono discusse, quali la previsione di incentivi economici e la riproposizione di tirocini formativi con incentivi per l'assunzione così da favorire l'assunzione dei giovani."
Per il Vicepresidente Albert Chatrian (Alpe): "la maggiore criticità risiede su una seconda precarietà, quella degli impieghi interinali, che non dà garanzie nemmeno per un lavoro stagionale. Registriamo positivamente il lavoro svolto a livello amministrativo, perché ci ha portato ad acquisire un quadro completo dei dati relativi all'occupazione. Le misure in argomento potrebbero aiutare gli studi professionali per contrastare il fenomeno del precariato 'intellettuale', ma il lavoro è incerto, a scapito anche della qualità progettuale e territoriale. Le due integrazioni messe in campo vanno nella direzione auspicata per i nostri giovani, anche se le aziende sono molto 'prudenti' nel decidere di assumere nuovo personale, soprattutto a tempo indeterminato, ma occorre farle accompagnare da una vera sburocratizzazione pubblica che ad oggi non c'è. E poi, ci saranno ricadute positive? Non dimentichiamoci che il mercato è stagnante e molto incerto."
SC