Info Conseil
Comunicato n° 35 del 29 gennaio 2004
DISCUSSIONE SULL’INDAGINE CONOSCITIVA SULLE PRESUNTE VIOLAZIONI SULLA COMUNICAZIONE SUGLI ORGANI DI INFORMAZIONE DELL’ASSESSORATO AL TURISMO
Seduta antimeridiana del Consiglio regionale del 29 gennaio
In apertura dei lavori della seconda giornata dell’adunanza del Consiglio regionale, è stata affrontata la discussione sulla relazione della II Commissione consiliare sull’indagine conoscitiva finalizzata ad approfondire le presunte violazioni della legge 28/2000, in relazione alla comunicazione sugli organi di informazione sull’attività svolta dall’Assessorato del Turismo nel periodo elettorale ed ai rapporti intercorrenti tra tale Assessorato e l’Agenzia Sanguinetti Comunicazioni s.r.l. nel corso dell’XI legislatura.
Nel leggere la sua relazione, il Presidente della II Commissione “Affari generali” Emilio Rini ha ripercorso le tappe della vicenda e i lavori della Commissione, specificando in maniera dettagliata i rapporti intercorsi tra le parti. In conclusione, ha affermato che “la Commissione all’unanimità ha deciso di trasmettere le risultanze per il dibattito in aula, senza commenti sui contenuti né valutazioni politico-amministrative, nel rispetto delle diverse opinioni, rinviando al Consiglio della Valle il confronto politico”.
Per il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) “questa è una vicenda straordinaria. Occorre capire come si sono svolti questi rapporti, giudicati istituzionali e inoltre se questi rapporti sono stati gestiti in maniera corretta o se invece tramite un “modus operandi” particolare. Possibile che nessuno si sia accorto di nulla quando per tutto un mese sono uscite queste pagine? La cosa che è certa è che i redazionali non sono stati pagati dall’Amministrazione. L’Assessore non ha ritenuto comunque di adottare dei provvedimenti a tutela della sua immagine. In generale, l’Assessore ha comunque dimostrato di essere poco rispettoso dei compiti e dei ruoli, in relazione all’indagine conoscitiva della Commissione. L’Assessore inoltre ha mentito a più riprese, su tutto e con tutti. E altri per questo hanno lasciato l’incarico. L’Amministrazione regionale ha bisogno di nuove regole”.
“Dai lavori della Commissione – ha precisato Riccarand - è emerso che quello che è successo è servito per conquistare voti. È stata una campagna elettorale camuffata da comunicazione istituzionale. Si è trattato di un regalo dell’Agenzia direttamente all’Assessore? E comunque questo è in contrasto con il ruolo di un pubblico amministratore. C’è stato un accordo in contrasto con gli obblighi di un pubblico amministratore, e che ha visto anche dei costi per l’Amministrazione. Siamo di fronte ad un peccato mortale di un amministratore, che non può essere condonato. Dobbiamo rispettare i principi e in base a quello che è emerso dalla Commissione, occorre fare delle scelte drastiche”.
Per il Presidente della II Commissione Rini “siamo chiamati ad affrontare un fatto di poca rilevanza che qualcuno cerca di ingrandire a dismisura. Lo scopo dell’indagine era e resta quello di fare chiarezza. Dall’indagine risulta che né l’Assessore né l’Assessorato hanno richiesto tali pagine e né sono stati spesi soldi dell’Amministrazione. Non è stata riscontrata alcuna violazione delle procedure amministrative e in tutti gli atti si riscontrano procedure corrette e di assoluta trasparenza”.
Il Consigliere della Stella Alpina Francesco Salzone ha detto: “non condivido questo clima inquisitorio. Il problema ruota intorno all’interpretazione della legge nazionale. L’indagine ha consentito di capire con chiarezza quali fossero i termini reali del problema. Vogliamo dare un giudizio politico sulla vicenda e non può essere positivo.”
Nel dibattito è poi intervenuto il Consigliere dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste Carlo Curtaz, per il quale “siamo in quest’aula per fare chiarezza, in particolare per alcune operazioni pubblicitarie che sono molto dubbiose. Mi riferisco al cd sulle Alte Vie e il relativo fascicolo allegato che sono stati pagati due volte”.
Anche il rappresentante della Casa delle Libertà Massimo Lattanzi è stato critico sulla vicenda. “Il nostro ruolo è anche quello di valutare i comportamenti di chi ha delle responsabilità di governo. La Commissione ha operato al meglio e la relazione ha fatto emergere diversi dubbi, pesanti, per i rapporti intercorsi tra Assessorato e Agenzia pubblicitaria. Questa è una vicenda imbarazzante. Abbiamo una legge che deve essere chiarita. Un Assessore non può mentire. Condanniamo politicamente il modo di operare di Cerise”.
Nel difendere la buona fede dell’Assessore Cerise, Fedele Borre ha affermato che “anch’io credo che il dibattito abbia un tono inquisitorio. Non ci sono atti che dicono che l’Assessore ha agito al di fuori dei termini di legge. Dovremo, per il futuro, stabilire con esattezza quale sia la comunicazione istituzionale e quali forme deve assumere. È stato un comportamento inopportuno, ma non illegale”.
Per la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) “dagli atti emerge che per queste interviste c’era un accordo preciso e le stesse dovevano terminare prima dell’uscita del decreto di indizione delle elezioni. Cosa che invece non è avvenuta. L’Assessore ha avuto dei comportamenti non trasparenti per un amministratore pubblico”.
Dopo la richiesta del Consigliere Frassy di sospendere i lavori per una riunione di minoranza, i lavori del Consiglio sono stati aggiornati alle ore 15.30 e riprenderanno con la discussione sull’indagine conoscitiva.
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Nel leggere la sua relazione, il Presidente della II Commissione “Affari generali” Emilio Rini ha ripercorso le tappe della vicenda e i lavori della Commissione, specificando in maniera dettagliata i rapporti intercorsi tra le parti. In conclusione, ha affermato che “la Commissione all’unanimità ha deciso di trasmettere le risultanze per il dibattito in aula, senza commenti sui contenuti né valutazioni politico-amministrative, nel rispetto delle diverse opinioni, rinviando al Consiglio della Valle il confronto politico”.
Per il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) “questa è una vicenda straordinaria. Occorre capire come si sono svolti questi rapporti, giudicati istituzionali e inoltre se questi rapporti sono stati gestiti in maniera corretta o se invece tramite un “modus operandi” particolare. Possibile che nessuno si sia accorto di nulla quando per tutto un mese sono uscite queste pagine? La cosa che è certa è che i redazionali non sono stati pagati dall’Amministrazione. L’Assessore non ha ritenuto comunque di adottare dei provvedimenti a tutela della sua immagine. In generale, l’Assessore ha comunque dimostrato di essere poco rispettoso dei compiti e dei ruoli, in relazione all’indagine conoscitiva della Commissione. L’Assessore inoltre ha mentito a più riprese, su tutto e con tutti. E altri per questo hanno lasciato l’incarico. L’Amministrazione regionale ha bisogno di nuove regole”.
“Dai lavori della Commissione – ha precisato Riccarand - è emerso che quello che è successo è servito per conquistare voti. È stata una campagna elettorale camuffata da comunicazione istituzionale. Si è trattato di un regalo dell’Agenzia direttamente all’Assessore? E comunque questo è in contrasto con il ruolo di un pubblico amministratore. C’è stato un accordo in contrasto con gli obblighi di un pubblico amministratore, e che ha visto anche dei costi per l’Amministrazione. Siamo di fronte ad un peccato mortale di un amministratore, che non può essere condonato. Dobbiamo rispettare i principi e in base a quello che è emerso dalla Commissione, occorre fare delle scelte drastiche”.
Per il Presidente della II Commissione Rini “siamo chiamati ad affrontare un fatto di poca rilevanza che qualcuno cerca di ingrandire a dismisura. Lo scopo dell’indagine era e resta quello di fare chiarezza. Dall’indagine risulta che né l’Assessore né l’Assessorato hanno richiesto tali pagine e né sono stati spesi soldi dell’Amministrazione. Non è stata riscontrata alcuna violazione delle procedure amministrative e in tutti gli atti si riscontrano procedure corrette e di assoluta trasparenza”.
Il Consigliere della Stella Alpina Francesco Salzone ha detto: “non condivido questo clima inquisitorio. Il problema ruota intorno all’interpretazione della legge nazionale. L’indagine ha consentito di capire con chiarezza quali fossero i termini reali del problema. Vogliamo dare un giudizio politico sulla vicenda e non può essere positivo.”
Nel dibattito è poi intervenuto il Consigliere dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste Carlo Curtaz, per il quale “siamo in quest’aula per fare chiarezza, in particolare per alcune operazioni pubblicitarie che sono molto dubbiose. Mi riferisco al cd sulle Alte Vie e il relativo fascicolo allegato che sono stati pagati due volte”.
Anche il rappresentante della Casa delle Libertà Massimo Lattanzi è stato critico sulla vicenda. “Il nostro ruolo è anche quello di valutare i comportamenti di chi ha delle responsabilità di governo. La Commissione ha operato al meglio e la relazione ha fatto emergere diversi dubbi, pesanti, per i rapporti intercorsi tra Assessorato e Agenzia pubblicitaria. Questa è una vicenda imbarazzante. Abbiamo una legge che deve essere chiarita. Un Assessore non può mentire. Condanniamo politicamente il modo di operare di Cerise”.
Nel difendere la buona fede dell’Assessore Cerise, Fedele Borre ha affermato che “anch’io credo che il dibattito abbia un tono inquisitorio. Non ci sono atti che dicono che l’Assessore ha agito al di fuori dei termini di legge. Dovremo, per il futuro, stabilire con esattezza quale sia la comunicazione istituzionale e quali forme deve assumere. È stato un comportamento inopportuno, ma non illegale”.
Per la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) “dagli atti emerge che per queste interviste c’era un accordo preciso e le stesse dovevano terminare prima dell’uscita del decreto di indizione delle elezioni. Cosa che invece non è avvenuta. L’Assessore ha avuto dei comportamenti non trasparenti per un amministratore pubblico”.
Dopo la richiesta del Consigliere Frassy di sospendere i lavori per una riunione di minoranza, i lavori del Consiglio sono stati aggiornati alle ore 15.30 e riprenderanno con la discussione sull’indagine conoscitiva.