Info Conseil

Comunicato n° 305 dell'8 giugno 2011

APPROVATI GLI INTERVENTI A FAVORE DELLE NUOVE IMPRESE INNOVATIVE

Adunanza del Consiglio regionale


L'Assemblea ha approvato all'unanimità il disegno di legge recante interventi regionali in favore delle nuove imprese innovative. Sul testo sono stati presentati sette emendamenti, di cui uno dalla quarta Commissione consiliare, due dalle forze di maggioranza e quattro dai gruppi Alpe e PD, che sono stati ritirati.

L'iniziativa legislativa si compone di nove articoli volti a disciplinare la concessione di contributi da parte della Regione per favorire la nascita e la crescita di imprese che valorizzino a livello produttivo i risultati della ricerca. In particolare, le imprese devono essere costituite da non più di tre anni, avere sede operativa nel territorio regionale e i costi di ricerca e di sviluppo devono rappresentare almeno il 15 per cento del totale dei costi operativi.

Il provvedimento è stato illustrato in aula dal Presidente della seconda Commissione, Andrea Rosset (UV). "La Regione intende stimolare la nascita e la crescita di nuove imprese innovative, immettendo così un nuovo dinamismo al mercato del lavoro regionale. La sfida è enorme, ma, al tempo stesso, è l'unico traguardo ideale per cui valga davvero la pena di lottare fino in fondo, al fine di creare le premesse per la costruzione di una società in armonia con una nuova idea di futuro. L'obiettivo è una società che favorisca, attraverso la valorizzazione delle competenze delle persone aperte alla condivisione e alla collaborazione, lo sviluppo di nuove imprese, e che proponga, in particolare, di aumentare l'interagire con i soggetti del territorio promuovendo la ricerca, la creatività e lo scambio; obiettivi fondamentali per il futuro del nostro sistema produttivo e occupazionale."

Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Fontana, Chatrian, Lattanzi e per la replica l'Assessore alle attività produttive.

Per la Capogruppo del Partito Democratico, Carmela Fontana, "questo disegno di legge vuole essere una risposta alla crisi e da anni il PD ribadisce che il sostegno all'innovazione tecnologica nelle imprese è la strada maestra per invertire il lento ma costante declino industriale dell'Italia. Questo discorso è tanto più importante per una regione come la nostra, che negli ultimi quindici anni ha vissuto una profonda crisi dell'industria: ricordo soltanto che, dalla crisi, in un biennio sono state espulse dalle fabbriche circa 300 persone, molte delle quali rischiano di non riuscire a trovare una nuova occupazione nel settore industriale anche dopo la ripresa, più volte annunciata ma ancora debole. Crediamo altrettanto importante legare la tecnologia delle imprese alla ricerca universitaria: per questo riteniamo fondamentale attivare corsi scientifici e di ricerca anche presso l'Università della Valle d'Aosta, senza dimenticare di incentivare le imprese femminili."

Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe): "Abbiamo voluto contribuire attivamente al miglioramento di questo provvedimento, presentando degli emendamenti in Commissione che sono poi stati recepiti dall'Assessore. E' fondamentale dare maggiore dinamismo al mercato per cercare di trattenere sul territorio i nostri giovani e questo può essere un primo passo. Riteniamo tuttavia che l'aiuto diretto, seppur importantissimo, avrebbe potuto essere modulato diversamente, perché le imprese dovrebbero compartecipare in maniera più 'pesante' rispetto al 75% della Regione. Lo strumento della leva perfetta non esiste ma più equilibrio, più contrappesi, più pubblico-privato possono fare la differenza, non solo nella forma ma soprattutto nella sostanza. Vista la novità del provvedimento, chiediamo al Governo di presentare all'Aula, nel prossimo luglio 2012, i risultati sull'utilizzo di questo strumento normativo, al fine di vedere se saranno necessarie delle modifiche, delle rimodulazioni, sulla base delle esigenze e delle ricadute sul territorio. Pieno sostengo quindi, anche se c'è il rammarico di non aver voluto cambiare il 'contrappeso' tra il contributo pubblico e quello dell'impresa privata."


Per il Capogruppo del Popolo della Libertà, Massimo Lattanzi, "si tratta di un provvedimento atteso, che è condivisibile e assolutamente da sostenere. La politica, con questa iniziativa, sta facendo la sua parte, anche se certamente parlare di impresa in Valle d'Aosta è difficile. Le nostre preoccupazioni devono concentrarsi sul fatto che questo strumento venga effettivamente utilizzato, al contrario di quanto avviene con altre leggi regionali analoghe: bisogna attivare un processo di comunicazione sul territorio valdostano, nei luoghi dove è possibile intercettare giovani che hanno voglia di provare a diventare imprenditori. La legge deve quindi innescarsi realmente nel tessuto, al fine di dare effettivamente una chance ai nostri giovani, e ben sapendo che l'investimento potrebbe essere a rischio. L'altra preoccupazione deriva dai tempi della burocrazia: questi devono essere snelliti e le risposte dovranno essere immediate."

L'Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret: "Diamo grande significato a questo disegno di legge che va al di là dei dati numerici. La crescita può passare attraverso la ricerca e l'innovazione e con questo vogliamo invogliare il rafforzamento delle nuove imprese. Uno strumento analogo, quale quello della legge sull'imprenditoria giovanile, ha prodotto sul territorio la nascita di diverse decine di imprese. Condividiamo quindi la proposta di presentare tra un anno i risultati in questo Consiglio, perché il contributo di tutti è importante. Abbiamo realizzato un vademecum dell'industria e dell'artigianato proprio per sensibilizzare il territorio sulle possibilità che vengono offerte. Sugli emendamenti proposti, due sono condivisi, altri due, invece, non ci trovano d'accordo, perché abbiamo preso un impegno con le associazioni di categoria, e in particolare Confindustria, sui criteri del contributo al 75 per cento. Riteniamo inoltre che finanziare imprese costituite da non più di tre anni corrisponda maggiormente al concetto di 'nuova' impresa."

SC