Info Conseil
Comunicato n° 27 del 27 gennaio 2004
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELLA VALLE EGO PERRON INTERVIENE IN OCCASIONE DELLA “GIORNATA DELLA MEMORIA”
In occasione della quarta edizione della “Giornata della memoria”, in ricordo dei deportati e degli internati nei campi nazisti e fascisti, il Presidente del Consiglio della Valle Ego Perron dichiara che “una tale tragedia non può lasciare indifferenti le generazioni che seguirono quel genocidio. Questo è un giorno che deve far pensare profondamente sullo sterminio di un intero popolo, che non ha avuto eguali nella storia dell’umanità”.
“Non deve rimanere però - prosegue il Presidente Perron – un fatto isolato od occasionale. Ricordare deve significare prendere coscienza di uno dei periodi più bui del genere umano, per evitare che, anche solo in minima parte, possa essere rivissuto. Il segnale che occorre inviare deve essere forte, chiaro e diretto soprattutto ai giovani, affinché possano crescere con una cultura di pace e di convivenza civile, in modo da rifiutare e condannare qualunque forma di razzismo e di insofferenza diretta contro chiunque”.
“Meditare sull’Olocausto – sottolinea infine Perron – significa riflettere sui valori di giustizia e di democrazia che sono le basi indispensabili su cui costruire una società, e in particolare un futuro sereno e di concordia tra i popoli”.
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“Non deve rimanere però - prosegue il Presidente Perron – un fatto isolato od occasionale. Ricordare deve significare prendere coscienza di uno dei periodi più bui del genere umano, per evitare che, anche solo in minima parte, possa essere rivissuto. Il segnale che occorre inviare deve essere forte, chiaro e diretto soprattutto ai giovani, affinché possano crescere con una cultura di pace e di convivenza civile, in modo da rifiutare e condannare qualunque forma di razzismo e di insofferenza diretta contro chiunque”.
“Meditare sull’Olocausto – sottolinea infine Perron – significa riflettere sui valori di giustizia e di democrazia che sono le basi indispensabili su cui costruire una società, e in particolare un futuro sereno e di concordia tra i popoli”.