Info Conseil
Comunicato n° 233 del 1° ottobre 2003
DISCUSSIONE CONGIUNTA DI DUE INTERPELLANZE SULLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale
Il tema riguardante la Casa da Gioco di Saint-Vincent è stato affrontato nel corso della seduta pomeridiana del Consiglio regionale da due interpellanze discusse congiuntamente e presentate dai gruppi della Casa delle Libertà, che ha chiesto notizie sul Piano di sviluppo del Casino de la Vallée, e dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, che ha voluto sapere le linee strategiche del Piano stesso.
Nell’illustrare la propria iniziativa, il Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha affermato che “è necessario occuparsi della Casa da Gioco perché al momento occupa circa 1000 persone. Nella Commissione consiliare competente il massimo dirigente della Casa da Gioco ha detto che il Casinò “è un malato grave”. Il punto da cui deve partire la riflessione è quello di individuare un Piano efficace. Finito il contenzioso è necessario prevedere le linee guida. Sono cambiate le abitudini dei giocatori. Mentre in precedenza la Casa da Gioco era ferma a causa del contenzioso, oggi lo è per l’inerzia della politica regionale. Non ci sono più alibi. Che cosa si intende fare di questa Casa da Gioco”.
Il Consigliere della Casa delle Libertà Enrico Tibaldi, dopo aver fatto una breve cronistoria sulle ultime vicende sulla Casa da Gioco, ha affermato che “abbiamo appreso che il Piano di sviluppo è stato depositato prima della fine di luglio nell’ufficio dell’Assessore Marguerettaz. Inoltre, abbiamo constatato che la dirigenza del Casinò, senza sapere se il Piano sarà accolto o modificato o respinto, ha incaricato un architetto per il coordinamento del Piano a partire dal 1° agosto. Siamo a due mesi dalla consegna del Piano, ma non si sa ancora nulla. Chiediamo allora se i contenuti sono a conoscenza anche della Giunta, se era così necessario incaricare un professionista quando ancora non si è deciso nulla del Piano e se i componenti del Consiglio di Amministrazione della Casinò SpA sono considerati idonei alla missione di rilancio della Casa da Gioco”.
Per l’Assessore Marguerettaz “all’interno del disciplinare abbiamo inserito un punto che prevede un Piano di sviluppo, che è a medio e lungo termine. Il Piano è stato consegnato a fine luglio ed è stato subito distribuito a tutti i componenti della Giunta. Questo è un documento preliminare, di indirizzo e al suo interno abbiamo il nodo Grand Hotel Billia che non è di nostra proprietà. Le ipotesi presenti nel Piano, una buona parte, insistono su questa proprietà e quindi ad oggi non ha la possibilità di essere approvato e divenire esecutivo. Deve essere valutato e approfondito. Ci sono delle aree e dei beni che non sono di nostra proprietà e a seconda che possano diventare nostri o meno, cambia la strategia perché nel caso in cui non riuscissimo ad acquistare questi beni, dovremo pensare ad un Casinò nuovo. L’architetto in questione, poi, è stata assunto per gestire gli appalti e tutte le procedure pubbliche e questo spetta al Consiglio di Amministrazione del Casinò e non alla Giunta. Per quanto riguarda, invece, le linee strategiche del Piano di sviluppo, ci viene proposto un Casinò inserito all’interno di un contesto più globale, integrando un’offerta turistica. Spetta alla Giunta poi valutare tali proposte. Nel momento in cui avremo un documento che sarà definitivo, allora lo renderemo pubblico.”
Nella replica Curtaz ha affermato che la risposta è stata “assai deludente”. “In particolare – ha proseguito il Consigliere dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste – credo che la Giunta non sappia cosa fare e quindi ci sia l’esigenza di rinviare il problema ad altre occasioni. Nella risposta emerge la mancanza della scelta politica, di idee chiare. L’azienda si sta depauperando per la non capacità di scelte politiche forti. Non sono poi d’accordo un qualsiasi atto di una società di partecipazione regionale non debba riguardare il Consiglio. Invece lo deve riguardare.”
Il Consigliere Tibaldi, rivolgendosi all’Assessore Marguerettaz, ha detto: “abbiamo colto un certo smarrimento nella sua risposta. Vorremmo che si arrivasse quanto prima a qualche determinazione. E poi vogliamo delle risposte sui punti che riguardano l’incarico al professionista. È nostro diritto sapere come vanno le cose. Tutto ciò che riguarda l’utilizzo del denaro pubblico deve essere giustificato. Inoltre, è sconcertante il fatto che il Piano dipenda dall’acquisto degli altri beni immobiliari. ll dovere è quello di rilanciare la Casa da Gioco e non di prevedere o meno acquisti immobiliari. Serve una dirigenza che riporti la gente a Saint-Vincent e che frequenti la Casa da Gioco. Il quadro è preoccupante. E ancora, come mai si è deciso di assumere del personale proprio in un momento così negativo? Con la contrazione di incassi quanto meno bisognerebbe attendere altri tempi. ”
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Nell’illustrare la propria iniziativa, il Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha affermato che “è necessario occuparsi della Casa da Gioco perché al momento occupa circa 1000 persone. Nella Commissione consiliare competente il massimo dirigente della Casa da Gioco ha detto che il Casinò “è un malato grave”. Il punto da cui deve partire la riflessione è quello di individuare un Piano efficace. Finito il contenzioso è necessario prevedere le linee guida. Sono cambiate le abitudini dei giocatori. Mentre in precedenza la Casa da Gioco era ferma a causa del contenzioso, oggi lo è per l’inerzia della politica regionale. Non ci sono più alibi. Che cosa si intende fare di questa Casa da Gioco”.
Il Consigliere della Casa delle Libertà Enrico Tibaldi, dopo aver fatto una breve cronistoria sulle ultime vicende sulla Casa da Gioco, ha affermato che “abbiamo appreso che il Piano di sviluppo è stato depositato prima della fine di luglio nell’ufficio dell’Assessore Marguerettaz. Inoltre, abbiamo constatato che la dirigenza del Casinò, senza sapere se il Piano sarà accolto o modificato o respinto, ha incaricato un architetto per il coordinamento del Piano a partire dal 1° agosto. Siamo a due mesi dalla consegna del Piano, ma non si sa ancora nulla. Chiediamo allora se i contenuti sono a conoscenza anche della Giunta, se era così necessario incaricare un professionista quando ancora non si è deciso nulla del Piano e se i componenti del Consiglio di Amministrazione della Casinò SpA sono considerati idonei alla missione di rilancio della Casa da Gioco”.
Per l’Assessore Marguerettaz “all’interno del disciplinare abbiamo inserito un punto che prevede un Piano di sviluppo, che è a medio e lungo termine. Il Piano è stato consegnato a fine luglio ed è stato subito distribuito a tutti i componenti della Giunta. Questo è un documento preliminare, di indirizzo e al suo interno abbiamo il nodo Grand Hotel Billia che non è di nostra proprietà. Le ipotesi presenti nel Piano, una buona parte, insistono su questa proprietà e quindi ad oggi non ha la possibilità di essere approvato e divenire esecutivo. Deve essere valutato e approfondito. Ci sono delle aree e dei beni che non sono di nostra proprietà e a seconda che possano diventare nostri o meno, cambia la strategia perché nel caso in cui non riuscissimo ad acquistare questi beni, dovremo pensare ad un Casinò nuovo. L’architetto in questione, poi, è stata assunto per gestire gli appalti e tutte le procedure pubbliche e questo spetta al Consiglio di Amministrazione del Casinò e non alla Giunta. Per quanto riguarda, invece, le linee strategiche del Piano di sviluppo, ci viene proposto un Casinò inserito all’interno di un contesto più globale, integrando un’offerta turistica. Spetta alla Giunta poi valutare tali proposte. Nel momento in cui avremo un documento che sarà definitivo, allora lo renderemo pubblico.”
Nella replica Curtaz ha affermato che la risposta è stata “assai deludente”. “In particolare – ha proseguito il Consigliere dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste – credo che la Giunta non sappia cosa fare e quindi ci sia l’esigenza di rinviare il problema ad altre occasioni. Nella risposta emerge la mancanza della scelta politica, di idee chiare. L’azienda si sta depauperando per la non capacità di scelte politiche forti. Non sono poi d’accordo un qualsiasi atto di una società di partecipazione regionale non debba riguardare il Consiglio. Invece lo deve riguardare.”
Il Consigliere Tibaldi, rivolgendosi all’Assessore Marguerettaz, ha detto: “abbiamo colto un certo smarrimento nella sua risposta. Vorremmo che si arrivasse quanto prima a qualche determinazione. E poi vogliamo delle risposte sui punti che riguardano l’incarico al professionista. È nostro diritto sapere come vanno le cose. Tutto ciò che riguarda l’utilizzo del denaro pubblico deve essere giustificato. Inoltre, è sconcertante il fatto che il Piano dipenda dall’acquisto degli altri beni immobiliari. ll dovere è quello di rilanciare la Casa da Gioco e non di prevedere o meno acquisti immobiliari. Serve una dirigenza che riporti la gente a Saint-Vincent e che frequenti la Casa da Gioco. Il quadro è preoccupante. E ancora, come mai si è deciso di assumere del personale proprio in un momento così negativo? Con la contrazione di incassi quanto meno bisognerebbe attendere altri tempi. ”