Info Conseil

Comunicato n° 234 del 4 maggio 2011

INTERPELLANZA SU SOSTEGNO AI CONSORZI DI GARANZIA FIDI

Adunanza del Consiglio regionale


La revisione dei criteri per il sostegno della Regione ai Consorzi di garanzia fidi è stata oggetto di un'interpellanza presentata dal Consigliere di Alpe, Roberto Louvin.

Il Consigliere ha affermato che "nelle scorse settimane, il Presidente della Regione ha espresso l'intenzione di rivedere i criteri di sostegno della Regione ai Consorzi di garanzia fidi (Valfidi artigiani, CTS commercio, Confidi industriali, Confidal turismo e Confidi agricoltori) esercitando una pressione non indifferente, nel senso di costringerli a costituire una Confidi unica e dando alle stesse una sorta di ultimatum per la fine dell'anno. Occorre sottolineare che nel vicino Piemonte operano al momento ben 23 Confidi attive a vario titolo. Abbiamo, poi, appreso di possibili integrazioni in atto fra le Confidi esistenti, nel senso di portare a una probabile dualità i soggetti operanti nel settore in Valle d'Aosta."

Nello specifico, il Consigliere ha voluto sapere dalla Giunta regionale "quali condizioni ha esattamente fissato alle attuali Confidi per sollecitare il processo di unificazione; quali nuovi criteri di sostegno intenda fissare la Regione ai Consorzi di garanzia fidi; se per gli anni a venire intenda effettivamente chiudere i rubinetti, come annunciato, ad uno o più soggetti che non intendano aderire alla 'suggerita' fusione tra i soggetti esistenti."

L'Assessore regionale al bilancio, finanze e patrimonio, Claudio Lavoyer, nel rispondere all'iniziativa, ha affermato che "nessuno ha sollecitato un'unica Confidi, creando i presupposti per una politica dei rubinetti. Il clima è di totale collaborazione. La Regione ha chiesto che le Confidi assumano determinate caratteristiche, nel senso che, in tempi accettabili, il ruolo delle Confidi deve essere esercitato correttamente, vale a dire con l'iscrizione all'Albo degli intermediari finanziari previsti dall'articolo 106 del Testo Unico delle Banche. Così facendo, le Confidi acquistano una forza contrattuale maggiore nei confronti degli Istituti di credito. Questo è il motivo di fondo per questo nostro invito, peraltro recepito con collaborazione da parte di tutte le Confidi. Smentisco quindi categoricamente che ci siano state 'minacce' di applicazione di una politica dei rubinetti. L'Amministrazione regionale ha detto che se le Confidi non provvederanno all'iscrizione entro fine anno, dal 2012 non potremo più erogare contributi. E questo non è per nostra volontà."
L'Assessore Lavoyer ha quindi voluto precisare i punti principali alla base di una modificazione normativa che regola i rapporti tra la Regione e le Confidi. "La prima grande innovazione riguarda il contributo che concediamo, ossia il 75% sull'abbattimento del costo del denaro, che avverrà sull'effettivo costo del finanziamento stesso, mentre sinora si considerava un tasso di interesse di riferimento a livello nazionale. La seconda innovazione consiste nella condivisione di un'unica convenzione per quanto attiene i criteri, modalità e costi delle singole operazioni."

Nella replica, il Consigliere Louvin ha dichiarato che "sono lieto di sentire queste smentite, anche se ci sembra strano questo leit motiv. L'eco che abbiamo noi sul clima di collaborazione non corrisponde a quanto afferma l'Assessore,  e abbiamo la sensazione che ci sia una pressione forte. Il ruolo della Regione non consiste nel fare la voce grossa con certe categorie, ma fissare obiettivi e indicare percorsi perché tutti i soggetti abbiano condizioni eque. Chiediamo di non forzare la mano, ma di fare in modo che si realizzi una marcia di avvicinamento ad obiettivi comuni. Devono essere le Confidi a decidere se e come raccordarsi fra loro."

SC