Info Conseil
Comunicato n° 190 del 19 aprile 2011
"PRIMO RAPPORTO PER LA LETTURA DI GENERE NELLA SOCIETÀ VALDOSTANA"
Promosso dalla Consulta regionale delle pari opportunità
Valutare l'impatto, in Valle d'Aosta, delle politiche nel campo dell'istruzione, del lavoro, della conciliazione, dell'assistenza, secondo una prospettiva di genere. E' l'obiettivo che si è posta la Consulta regionale per le pari opportunità con la pubblicazione del "Primo Rapporto per la lettura di genere nella società valdostana", curato da Silvia Pilutti, Antonella Barillà e Roberto Di Monaco per la società di ricerca Prospettive e portato avanti dall'area monitoraggio della Consulta stessa, composta da Paola Brunet, Giuliana Rosset, Nadia Savoini ed Erika Guichardaz.
"Questo primo Rapporto annuale - dice il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise - rappresenta la concretezza del lavoro che la Consulta regionale per le pari opportunità sta portando avanti per fornire soluzioni e promuovere azioni volte a superare le disuguaglianze, non solo di genere. Il documento costituisce un valido strumento per tenere sotto osservazione la dimensione di genere nei diversi ambiti della vita sociale e sicuramente andrà aggiornato periodicamente al fine di porre in evidenza i trend di un contesto che è in continua evoluzione e sui quali possa agire la politica."
"E' un documento per conoscere la società in cui viviamo - spiega la Presidente della Consulta regionale per le pari opportunità Luciana Blanc Perotto - dove trovano occupazione uomini e donne e i loro rispettivi problemi, anche se li conosciamo e li affrontiamo tutti i giorni senza mai pensare che ognuno può cominciare a trovare una soluzione."
Un lavoro che mette in evidenza alcuni primi elementi su cui è necessario agire per migliorare le politiche di parità nella nostra regione. Per il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, "sul profilo rigorosamente umano, vi è certamente la necessità di liberare culturalmente questa società dalla violenza sulle donne. Sotto il profilo rigorosamente sociale, la parola d'ordine, o meglio, l'equazione è quella di venire incontro alle donne in questa loro esigenza di conciliare il lavoro familiare con il lavoro in azienda o nella libera professione o in imprenditoria. Credo che questi siano i due volets assolutamente più importanti, tutti gli altri discendono molto da come è costruita nel suo complesso la società, quindi non è più una questione di genere, ma è una questione di correlazioni tra le varie tendenze, le varie forze, le varie debolezze che fanno sì che la società sia quella che conosciamo. Nella misura in cui la società, nel suo insieme, migliora si vanno a risolvere molti di questi problemi."
Il volume raccoglie e analizza i dati esistenti sui principali indicatori relativi al mercato del lavoro, sul tema della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, sul modello di welfare in relazione alla fase vitale dell'invecchiamento, sull'apporto del fenomeno immigratorio, sulla salute in un'ottica di diritto di cittadinanza, sulla prevenzione della violenza, sull'associazionismo e infine sulla partecipazione e rappresentanza delle donne nella politica e nelle istituzioni.
"Volendo essere molto sintetici - sottolinea Roberto Di Monaco, ricercatore -, io penso che la Valle d'Aosta abbia molte risorse: economiche, di disponibilità delle persone oltre che di esperienze positive nel campo delle pari opportunità. Le debolezze sono quelle che troviamo da tutte le parti e su cui però si possono fare tante cose. Penso all'imprenditoria femminile, che potrebbe arricchire le capacità del sistema, capendo quali sono le proprie competenze; sarebbe poi opportuno rendere le organizzazioni più capaci di rispondere ai bisogni di conciliazione delle persone. Sono tutti problemi di ordine culturale, ma per cambiare la cultura ci vuole tanto tempo e ci vogliono esperienze positive."
Con lo sguardo già rivolto nel futuro, la coordinatrice dell'area monitoraggio della Consulta, Erika Guichardaz, evidenzia come "questo documento costituisca un utile e significativo presupposto per la costruzione di un sistema regionale di monitoraggio e di osservazione delle problematiche di genere, che non vengono ancora affrontate in questa regione per poter collaborare a questo punto con tutti gli attori che si occupano di pari opportunità, con due obiettivi principali: fornire una lettura organica delle differenze e stimolare la discussione rispetto alle rappresentazioni fornite per evolvere nella cultura delle pari opportunità, al fine di garantire l'esercizio della piena cittadinanza per tutti."
Il Rapporto è consultabile al link seguente:
http://www.consiglio.regione.vda.it/gestione/news/allegato.asp?pk_allegato_news=11542
SC
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"Questo primo Rapporto annuale - dice il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise - rappresenta la concretezza del lavoro che la Consulta regionale per le pari opportunità sta portando avanti per fornire soluzioni e promuovere azioni volte a superare le disuguaglianze, non solo di genere. Il documento costituisce un valido strumento per tenere sotto osservazione la dimensione di genere nei diversi ambiti della vita sociale e sicuramente andrà aggiornato periodicamente al fine di porre in evidenza i trend di un contesto che è in continua evoluzione e sui quali possa agire la politica."
"E' un documento per conoscere la società in cui viviamo - spiega la Presidente della Consulta regionale per le pari opportunità Luciana Blanc Perotto - dove trovano occupazione uomini e donne e i loro rispettivi problemi, anche se li conosciamo e li affrontiamo tutti i giorni senza mai pensare che ognuno può cominciare a trovare una soluzione."
Un lavoro che mette in evidenza alcuni primi elementi su cui è necessario agire per migliorare le politiche di parità nella nostra regione. Per il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, "sul profilo rigorosamente umano, vi è certamente la necessità di liberare culturalmente questa società dalla violenza sulle donne. Sotto il profilo rigorosamente sociale, la parola d'ordine, o meglio, l'equazione è quella di venire incontro alle donne in questa loro esigenza di conciliare il lavoro familiare con il lavoro in azienda o nella libera professione o in imprenditoria. Credo che questi siano i due volets assolutamente più importanti, tutti gli altri discendono molto da come è costruita nel suo complesso la società, quindi non è più una questione di genere, ma è una questione di correlazioni tra le varie tendenze, le varie forze, le varie debolezze che fanno sì che la società sia quella che conosciamo. Nella misura in cui la società, nel suo insieme, migliora si vanno a risolvere molti di questi problemi."
Il volume raccoglie e analizza i dati esistenti sui principali indicatori relativi al mercato del lavoro, sul tema della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, sul modello di welfare in relazione alla fase vitale dell'invecchiamento, sull'apporto del fenomeno immigratorio, sulla salute in un'ottica di diritto di cittadinanza, sulla prevenzione della violenza, sull'associazionismo e infine sulla partecipazione e rappresentanza delle donne nella politica e nelle istituzioni.
"Volendo essere molto sintetici - sottolinea Roberto Di Monaco, ricercatore -, io penso che la Valle d'Aosta abbia molte risorse: economiche, di disponibilità delle persone oltre che di esperienze positive nel campo delle pari opportunità. Le debolezze sono quelle che troviamo da tutte le parti e su cui però si possono fare tante cose. Penso all'imprenditoria femminile, che potrebbe arricchire le capacità del sistema, capendo quali sono le proprie competenze; sarebbe poi opportuno rendere le organizzazioni più capaci di rispondere ai bisogni di conciliazione delle persone. Sono tutti problemi di ordine culturale, ma per cambiare la cultura ci vuole tanto tempo e ci vogliono esperienze positive."
Con lo sguardo già rivolto nel futuro, la coordinatrice dell'area monitoraggio della Consulta, Erika Guichardaz, evidenzia come "questo documento costituisca un utile e significativo presupposto per la costruzione di un sistema regionale di monitoraggio e di osservazione delle problematiche di genere, che non vengono ancora affrontate in questa regione per poter collaborare a questo punto con tutti gli attori che si occupano di pari opportunità, con due obiettivi principali: fornire una lettura organica delle differenze e stimolare la discussione rispetto alle rappresentazioni fornite per evolvere nella cultura delle pari opportunità, al fine di garantire l'esercizio della piena cittadinanza per tutti."
Il Rapporto è consultabile al link seguente:
http://www.consiglio.regione.vda.it/gestione/news/allegato.asp?pk_allegato_news=11542
SC