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Comunicato n° 170 del 7 aprile 2011

PRESENTATO IL PROGETTO "FIORI DI PACE"

In una conferenza stampa giovedì 7 aprile 2011


Giovedì 7 aprile 2011 si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto "Fiori di Pace", ideato dalla rivista Confronti di Roma e promosso dalla sezione valdostana del Movimento internazionale della riconciliazione e dall'Istituto pace sviluppo e innovazione delle Acli di Aosta, in collaborazione con il Consiglio Valle, l'Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta e l'Assessorato della pubblica istruzione del Comune di Aosta.

All'incontro con i giornalisti sono intervenuti il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, l'Assessore all'istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta, Laurent Viérin, l'Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Aosta, Andrea Edoardo Paron, e il coordinatore del progetto, Giancarlo Rosso.



Fiori di Pace è un progetto ideato e promosso dalla rivista Confronti di Roma (pubblicata dalla cooperativa COM Nuovi Tempi), attraverso il quale si favorisce l'incontro tra giovani israeliani, palestinesi e italiani in un contesto che facilita il dialogo e il confronto delle esperienze di vita personali, finalizzato alla conoscenza e alla comprensione del punto di vista dell'altro.
Una serie di studi psicologici dimostra quanto sia difficile la condizione adolescenziale dei giovani israeliani sottoposti alla costante minaccia di attentati terroristici, così come la situazione degli adolescenti palestinesi, stretti dalla violenza dell'occupazione e dalla propaganda delle fazioni estremiste e militarizzate. Parlare di pace, in questo quadro, è molto difficile. Da qui l'importanza dei programmi educativi che consentano di incontrare l'altro direttamente, fuori dagli schemi di pregiudizio correnti, in un clima rilassato che faciliti l'incontro, la comprensione e l'amicizia.
Il progetto Fiori di Pace offre, per altro, a studenti israeliani e palestinesi l'opportunità di incontrarsi per superare i traumi psicologici legati al conflitto, che genera paura, pregiudizi, rifiuto, risentimenti, odio e desiderio di vendetta fra i due popoli. Visto che tali sentimenti si diffondono fra i giovani anche a causa dell'impossibilità di instaurare relazioni e conoscenze reciproche, il progetto si traduce in una serie di incontri terapeutici multi-esperienziali, basati fondamentalmente sulla narrazione e l'ascolto, realizzando un dialogo volto alla ricerca di strategie per la risoluzione nonviolenta dei conflitti. Si tratta di esperienze di forte impatto emotivo vissute da ragazzi che sono accompagnati a condividere i loro traumi, a comprendere il vissuto e le speranze dei loro coetanei.
Fiori di Pace rappresenta anche il contributo che la società civile può dare, attraverso i molteplici attori che la compongono, per promuovere processi di pace complementari a quelli sostenuti dalla diplomazia ufficiale.

Il progetto in Valle d'Aosta

Il progetto in Valle d'Aosta è promosso dalla sezione locale del Movimento internazionale della riconciliazione (MIR) e l'Istituto pace sviluppo e innovazione delle Acli di Aosta, in collaborazione con il Consiglio Valle, l'Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta e l'Assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Aosta.
L'iniziativa si svolgerà dal 13 al 23 aprile 2011, a Gressan, in località La Cure de Chevrot. Quattro giovani israeliani e quattro palestinesi, accompagnati da due adulti-educatori e uno psicoterapeuta, saranno ospitati nella nostra regione, e in questo periodo si incontreranno con gli studenti valdostani delle scuole che hanno aderito all'iniziativa. In tutto sono 140 ragazzi e ragazze provenienti dall'Istituto "Regina Maria Adelaide" di Aosta, con quattro classi quarte, e dall'Istruzione classica e artistica di Aosta, con due classi terze e una classe seconda. Questi studenti hanno seguito un percorso di formazione sul conflitto mediorientale e sul loro ruolo di mediatori tra pari, che si è articolato nel periodo novembre 2010-aprile 2011. Anche per gli studenti israeliani e palestinesi sono stati attivati, nei loro luoghi di origine, interventi formativi, psicoeducativi e psicoterapeutici, atti ad aiutare gli adolescenti ad accrescere la loro resilienza di fronte alla violenta realtà che vivono.
La scelta di una localizzazione "neutra" rispetto a Israele o alla Palestina per l'incontro è motivata non solo dal fatto che attualmente è impossibile per i ragazzi israeliani e palestinesi recarsi nel territorio del rispettivo "nemico", ma anche dalla necessità di mantenere una situazione di simmetria per i due gruppi, che non sarebbe rispettata se uno fosse ospitato nel paese dell'altro. La realizzazione dell'incontro in Valle d'Aosta ha inoltre una serie di valori aggiunti che lo rendono una risorsa del progetto: è fondamentale infatti il ruolo svolto dai ragazzi valdostani che affiancano il gruppo nella permanenza in Italia, partecipando alle varie attività e stabilendo un legame di amicizia duraturo. Ma fondamentale è anche la realizzazione di incontri pubblici per stimolare i ragazzi a raccontarsi e a far conoscere la loro realtà.
I ragazzi parteciperanno a sessioni di lavoro che li porteranno ad aprirsi reciprocamente, comunicando le loro esperienze traumatiche e uscendo da un vissuto di impotenza: il raccontarsi anche gli aspetti più dolorosi genera una forza, che li aiuta una volta tornati nelle loro difficili realtà. Partendo dalla narrazione della propria situazione di disagio e sofferenza, si arriva a scoprire come l'altro, vissuto come "nemico", sia comunque una persona con la quale si può condividere un percorso di relazione, amicizia, empatia e, infine, solidarietà. Gli adolescenti palestinesi ed israeliani, insieme ai loro coetanei valdostani, saranno portati a sperimentare strategie di risoluzione nonviolenta dei conflitti, attraverso tecniche di comunicazione e di relazione nonviolente, che si basa su un'abilità di linguaggio e di comunicazione che rafforzano la capacità di essere umani anche in condizioni difficili. In particolare, ai 20 giovani studenti valdostani che seguiranno costantemente il percorso di dialogo dei loro coetanei israeliani e palestinesi, viene data l'opportunità di avere ospiti presso le proprie famiglie i ragazzi mediorientali durante il fine settimana del 16/17 aprile.
E' poi previsto un incontro aperto al pubblico dal titolo "Fiori di pace in tempi di guerra", che si terrà giovedì 21 aprile 2011, alle ore 21.00, nella sala conferenze del Coordinamento Solidarietà Valle d'Aosta-CSV, in via Xavier de Maistre 19, ad Aosta. Alla serata, che sarà introdotta dal Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, dall'Assessore all'istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta, Laurent Viérin, dall'Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Aosta, Andrea Edoardo Paron, interverranno il coordinatore del Progetto "Fiori di Pace", Giancarlo Rosso, e lo psicoterapeuta Mustafa Qossoqsi, sul tema "Dal conflitto al dialogo", mentre i giovani israeliani e palestinesi racconteranno le loro esperienze. 
Il referente regionale per il progetto Fiori di Pace è Giancarlo Rosso (giancarlo.rosso@tiscali.it).

Risultati attesi

Le esperienze pregresse hanno mostrato l'efficacia degli incontri fra ragazzi israeliani e palestinesi nel superamento degli stereotipi, nella promozione di attività sul territorio e nel mantenimento di relazioni via e-mail. Rendendo continuativo nel tempo il progetto, ci si attende sia possibile sostenere la formazione di una leadership di giovani di entrambi i popoli che si impegni in un cammino di dialogo e di ricerca della pace, anche se ovviamente, trattandosi di un processo educativo a lungo termine, è difficile individuare indicatori precisi per la valutazione di tali risultati, oltre al numero dei partecipanti e del monitoraggio del dialogo via internet tra i ragazzi.
Rispetto alle ragazze e ai ragazzi valdostani, la conoscenza della complessa realtà mediorientale e l'esperienza di vita con i giovani israeliani e palestinesi dovrebbero permettere loro di comprendere e vivere l'importanza del ruolo di mediatori nelle relazioni conflittuali e di instaurare con questi giovani relazioni amicali durature.

SC