Info Conseil
Comunicato n° 106 del 9 marzo 2011
INTERPELLANZA SU INTERVENTI PIANI DI RIORDINO FONDIARIO
Adunanza del Consiglio regionale
Il Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian (Alpe), ha illustrato un'interpellanza riguardante la realizzazione di interventi nell'ambito di piani di riordino fondiario da parte di consorzi di miglioramento fondiario.
In particolare, il Vicepresidente Chatrian, nel richiamare una deliberazione della Giunta del 2009 recante l'ammissibilità a finanziamento di undici Piani di riordino fondiario in varie località della Valle d'Aosta, ha voluto sapere "a cosa è dovuta l'iniziativa assunta nei confronti dei Consorzi di miglioramento fondiario che avevano già ricevuto dalla Giunta regionale il finanziamento degli interventi da effettuare nell'ambito di piani di riordino fondiario; se, e in quale data, la Giunta regionale ha revocato la decisione assunta con deliberazione n. 2623/2009 e con quali motivazioni e se a farsi carico delle spese tecniche suppletive dovute alla rielaborazione dei progetti saranno i Consorzi o l'Amministrazione regionale. Considerato che è passato circa un anno dalla comunicazione scritta, a che punto sono le modifiche e gli adeguamenti delle procedure previste alla disciplina in materia di ricomposizione fondiaria; quali e se ci sono garanzie per i proprietari sulla concretizzazione della ricomposizione fondiaria e in quali tempi si attuerà la stessa."
Nella risposta, l'Assessore all'agricoltura, Giuseppe Isabellon, ha detto che "la deliberazione 2623/2009 ha previsto la concessione per undici Consorzi di miglioramento fondiario di contributi per la realizzazione che, nello specifico, sono interventi di completamento e in parte di interventi di recente approvazione giudicati funzionali all'attività agricola. Per otto interventi (L'Envers Chambave, Chambave Adret, Ru des Gagneurs Châtillon, Fénis, Hône Bard, Ru Courtaud Saint-Vincent Chavacourt Verrayes, Torgnon), le opere sono state già appaltate o lo saranno a breve. Per i restanti tre interventi, è in corso l'istruttoria per la determinazione della spesa ammissibile corretta.L'autentica criticità non risolta del sistema riguarda però le procedure finali del trasferimento dei diritti reali, non definite seppur siano trascorsi 20 anni dalla presentazione dei primi progetti. In consapevolezza di ciò, l'Assessorato ha ritenuto di convocare i Presidenti degli undici Consorzi per una valutazione complessiva dei piani, anche dei percorsi da intraprendere per fronteggiare l'emergenza. La delibera di cui trattasi, quindi, non è stata revocata, ma in corso di completa attuazione. I progetti non sono stati e non saranno modificati se non per aspetti di dettaglio accessori e marginali, senza spese suppletive."
"La vera questione - ha poi proseguito l'Assessore Isabellon - non riguarda la definizione dei criteri applicativi, ma l'eventuale predisposizione di uno strumento normativo che individui l'atto che approvi il piano e consenta il trasferimento di proprietà in una seconda fase, definendo l'attuazione del piano con procedure condivise con gli uffici interessati. Non dimentichiamoci che si tratta di una materia complessa e articolata, in cui lo scenario nazionale non aiuta. Siamo consapevoli dell'assoluta necessità di porre fine a questa emergenza."
In merito alle azioni poste in essere, l'Assessore Isabellon ha citato la revisione e il potenziamento del personale dell'ufficio riordino fondiario; l'attivazione del controllo e monitoraggio dell'avanzamento delle pratiche; l'istituzione di un gruppo di lavoro formato da tecnici dell'Assessorato e rappresentanti degli Ordini professionali interessati; l'istituzione di un Focus group con l'ufficio legale regionale.
"E' stata condotta un'azione di approfondimento sulle modalità di altre realtà regionali per la razionalizzazione fondiaria; inoltre, a febbraio una delegazione regionale è stata ricevuta dall'Assessorato dell'agricoltura del Friuli. Stiamo quindi lavorando alacremente per giungere ad una definizione di tali problematiche."
Nella replica, il Vicepresidente Chatrian ha ribadito che "il quesito era di tipo politico, ma non abbiamo avuto risposte concrete sull'attuazione degli accorpamenti fondiari previsti. Con la delibera del settembre 2009 avete approvato un impegno di 25 milioni di euro per undici riordini fondiari: perché allora non avete invertito la rotta subito? Negli ultimi 25 anni, l'Amministrazione ha fatto sforzi non indifferenti, eppure oggi, sintetizzando la risposta dell'Assessore, prendiamo atto che l'accorpamento fondiario non è assolutamente una priorità del Governo Rollandin: per ora si eseguono i lavori, di accorpamento si parlerà più avanti."
SC