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Comunicato n° 104 del 9 marzo 2011

INTERPELLANZA SU PROMOZIONE ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI

Adunanza del Consiglio regionale


Nell'ambito delle interpellanze, il Consigliere Roberto Louvin (Alpe) ha poi chiesto notizie circa le misure compensative per la promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Il Consigliere ha fatto riferimento al Decreto legislativo del 2003 secondo cui l'autorizzazione non può essere subordinata né prevedere misure di compensazione a favore delle Regioni e delle Province e che l'applicazione delle linee guida può costituire un oggettivo pregiudizio agli interessi delle comunità locali interessate dall'insediamento di impianti di rilevanti dimensioni. "In questo documento non ci sembra ci siano forme di compensazione economica a favore degli enti locali."
Nello specifico ha voluto sapere "se siano state espresse precise posizioni sull'argomento da parte del Governo regionale in sede di Conferenza Stato-Regioni; se l'applicazione di tale disciplina abbia o possa avere in un prossimo futuro riflessi sulle forme di compensazione attualmente in essere a favore degli enti pubblici della Regione; se intende attenersi puntualmente al contenuto di tali disposizioni ovvero proporre che la materia sia disciplinata in modo diverso per quanto attiene la Regione Valle d'Aosta, anche alla luce del principio sancito dalla Corte costituzionale secondo cui anche gli impianti alimentati da fonti rinnovabili potrebbero avere sul territorio un'incidenza tale da giustificare la necessità di misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale (sentenza n. 383/2005)."

Nella risposta, l'Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret, ha detto che "si tratta di un argomento complesso e con una situazione in continua evoluzione. Con l'approvazione delle linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, lo Stato ha voluto dotarsi di uno strumento operativo al fine di raggiungere gli obiettivi vincolanti dell'Unione europea per il 2020. Tale politica sottintende una massiccia diffusione delle installazioni sul territorio e le Regioni sono state chiamate ad aumentare anche sensibilmente i livelli quantitativi di copertura dei rispettivi fabbisogni."
"Di fronte a questa situazione, la Valle d'Aosta e altre Regioni hanno sollevato diverse perplessità per le pesanti ripercussioni sul territorio anche se non è stato possibile raggiungere grandi risultati nelle varie sedi istituzionali. Le misure di compensazione rappresentano una sorta di ristoro a favore delle comunità locali per il danno arrecato al territorio e al paesaggio."
L'Assessore ha poi precisato che "oggi la Regione ha dato applicazione alle linee guida statali senza perdere di vista la salvaguardia della morfologia e le nostre peculiarità e con una deliberazione di Giunta ha individuato le aree non idonee alle installazioni di impianti fotovoltaici o eolici. Le misure compensative comunque sarebbero solo eventuali e non automatiche perché bisognerebbe valutare l'effettiva incidenza delle opera sull'ambiente. Tutti gli impianti eolici e fotovoltaici in Valle d'Aosta sono comunque esclusi da eventuali misure compensative."
"Infine, con il Celva stiamo portando avanti delle iniziative di raccordo su questa materia per favorire la corretta applicazione della deliberazione che ha individuato le aree non idonee. Saranno esaminate tutte le situazioni oltre che un diverso recepimento dei contenuti delle linee guida statali nel loro complesso. Per il futuro bisogna comunque considerare che siamo di fronte a una materia così complessa e in grande evoluzione e le situazioni possono ancora mutare."


Il Consigliere Louvin ha replicato, sottolineando che "per la parte relativa alla produzione di energia eolica e fotovoltaica la risposta è stata esaustiva e condividiamo che siano state individuate le zone non idonee anche se bisogna ancora verificare l'efficacia della deliberazione di Giunta. In ogni caso l'impatto del fotovoltaico e dell'eolico in Valle d'Aosta non rende necessarie delle particolari forme di compensazione a favore degli enti locali, perché non ci sono interventi di grande impatto. Il problema della compensazione però si pone in termini di principio generale. Se determinate zone del territorio sono destinate a diventare luogo di prelievo di energia attraverso progetti ambiziosi, l'esclusione di compensazioni monetarie potrebbe rappresentare un problema. A noi interessa sapere, considerato che la fonte principale di produzione di energia rinnovabile nella nostra regione è quella idroelettrica, è immaginabile o no che questo abbia una contropartita economica per i nostri enti locali?  Va bene guardare al fotovoltaico ed eolico, ma il peso maggiore, al momento, riguarda la fonte idroelettrica e su questo versante non ci sono state fornite indicazioni precise. Pare di capire che al momento, come ha detto l'Assessore, non ci siano 'ragioni di disallineamento' dal governo su questa materia. Eppure già molti Comuni sono sul piede di guerra contro nuovi impianti sul territorio. Queste risorse sono 'pompate' da società private, estere o locali, senza una reale contropartita per le comunità locali, e su questo non abbiamo risposte dalla Giunta Rollandin."

SC