Info Conseil
Comunicato n° 11 del 14 gennaio 2004
INTERPELLANZA SULLE INIZIATIVE PER COPRIRE IL FABBISOGNO DI LATTE ALIMENTARE CON LA PRODUZIONE LOCALE
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale
Alla ripresa dei lavori, nella seduta pomeridiana del Consiglio, è stata discussa l’interpellanza dei Consiglieri dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste relativa alle iniziative per coprire il fabbisogno di latte alimentare con la produzione locale.
Nel presentare l’iniziativa, il Consigliere Elio Riccarand ha precisato che “la nostra iniziativa va un po’ al di là della situazione della Centrale Laitière d’Aoste. Vogliamo conoscere la situazione della produzione del latte in Valle nei suoi diversi aspetti.”
Per l’Assessore Roberto Vicquéry “non è contraddittorio che pur avendo in Valle un tale patrimonio zootecnico non corrisponda poi una produzione che possa coprire il fabbisogno. Ad ottobre 2003 avevamo 295.705 quintali di consegne, anche se l’ISTAT stima in 500.000 quintali il latte prodotto in Valle nel 2003. Nel 2002, il 95 per cento del latte è stato trasformato in fontina, l’1,2 per cento è stato destinato al consumo fresco e il 3,8 per cento all’alimentazione in stalla e all’autoconsumo. In generale, quindi, la quantità di latte alimentare è ben al di sotto del fabbisogno teorico. La maggior parte viene destinata alla produzione della fontina. E così sarà anche in futuro. Rimangono quindi ampi spazi di mercato che al momento sono colmati da latte proveniente dal territorio extra locale. Bisogna cercare di invertire questa tendenza ed è quello che stiamo cercando di fare con un nuovo disciplinare che stiamo predisponendo. L’intenzione è quella di diminuire gradualmente la quantità di latte destinato a produrre fontina per aumentare quello alimentare per coprire il fabbisogno locale, anche se non si arriverà a raggiungere il quantitativo necessario. I primi risultati potrebbero essere raggiunti nel prossimo autunno.”
“I dati che ci sono stati forniti – ha replicato Riccarand - richiedono una valutazione attenta. È una situazione squilibrata perché c’è un eccesso di produzione di fontina a fronte di una minore quantità di latte da destinare al consumo alimentare. Occorre attuare una radicale inversione di tendenza. Anche perché tanta produzione di fontina non coincide con la qualità”.
Tweet
Nel presentare l’iniziativa, il Consigliere Elio Riccarand ha precisato che “la nostra iniziativa va un po’ al di là della situazione della Centrale Laitière d’Aoste. Vogliamo conoscere la situazione della produzione del latte in Valle nei suoi diversi aspetti.”
Per l’Assessore Roberto Vicquéry “non è contraddittorio che pur avendo in Valle un tale patrimonio zootecnico non corrisponda poi una produzione che possa coprire il fabbisogno. Ad ottobre 2003 avevamo 295.705 quintali di consegne, anche se l’ISTAT stima in 500.000 quintali il latte prodotto in Valle nel 2003. Nel 2002, il 95 per cento del latte è stato trasformato in fontina, l’1,2 per cento è stato destinato al consumo fresco e il 3,8 per cento all’alimentazione in stalla e all’autoconsumo. In generale, quindi, la quantità di latte alimentare è ben al di sotto del fabbisogno teorico. La maggior parte viene destinata alla produzione della fontina. E così sarà anche in futuro. Rimangono quindi ampi spazi di mercato che al momento sono colmati da latte proveniente dal territorio extra locale. Bisogna cercare di invertire questa tendenza ed è quello che stiamo cercando di fare con un nuovo disciplinare che stiamo predisponendo. L’intenzione è quella di diminuire gradualmente la quantità di latte destinato a produrre fontina per aumentare quello alimentare per coprire il fabbisogno locale, anche se non si arriverà a raggiungere il quantitativo necessario. I primi risultati potrebbero essere raggiunti nel prossimo autunno.”
“I dati che ci sono stati forniti – ha replicato Riccarand - richiedono una valutazione attenta. È una situazione squilibrata perché c’è un eccesso di produzione di fontina a fronte di una minore quantità di latte da destinare al consumo alimentare. Occorre attuare una radicale inversione di tendenza. Anche perché tanta produzione di fontina non coincide con la qualità”.