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Comunicato n° 619 del 15 dicembre 2010
APPROVATA LA COSTITUZIONE DI UNA SPA PER LA GESTIONE DI SERVIZI ALLA REGIONE
Adunanza del Consiglio regionale
Con 25 voti favorevoli e 9 contrari (Alpe, PD e Tibaldi del PdL), l'Assemblea ha approvato il disegno di legge recante costituzione di una società di azioni per la gestione di servizi alla pubblica amministrazione regionale.
Il provvedimento è stato discusso congiuntamente ad una proposta di legge del gruppo Alpe tesa a promuovere la nascita di cooperative di territorio montano, che è decaduta dopo il voto favorevole espresso sull'iniziativa della Giunta.
Il disegno di legge approvato si compone di 12 articoli volto ad istituire una società, a integrale partecipazione pubblica regionale, per l'erogazione di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali della Regione, con particolare riferimento alle attività di assistenza e sostegno sociale, di valorizzazione e custodia dei beni culturali e di supporto nella gestione dei cantieri di lavoro per l'esecuzione in amministrazione diretta di interventi in ambito forestale, ambientale ed edile.
Il Presidente della II Commissione, Andrea Rosset, ha illustrato l'iniziativa anche a nome del collega Piero Prola (UV).
"Il rispetto del 'patto di stabilità' ha sempre previsto una serie di vincoli in materia di personale pubblico - ha detto Rosset -. Da quest'estate, con la manovra di stabilizzazione finanziaria, il 'giro di vite' ha riguardato invece una forte riduzione delle diverse modalità contrattuali a tempo determinato e questa scelta ha posto la nostra Regione di fronte ad un grave problema sociale, cui questo disegno di legge cerca di rispondere con l'istituzione di una società ad hoc. La Giunta regionale ha quindi inteso dare una nuova organizzazione alle azioni da essa poste in essere per il benessere della collettività, con l'obiettivo, da una parte, di non abbassare il livello quantitativo e qualitativo dei servizi offerti e, dall'altra, di continuare a garantire, tramite i servizi affidati alla società della cui istituzione si discute, livelli di occupazione adeguati. E' vero che i servizi e le funzioni attualmente resi all'interno della pubblica amministrazione con la costituzione della nuova società saranno esternalizzati, ma nel reclutamento si terrà comunque in considerazione l'esperienza finora maturata all'interno dell'amministrazione."
"Alcune perplessità - ha proseguito il Consigliere -, emerse sui rischi di costituzionalità della norma, come aggiramento delle severe imposizioni statali, hanno avuto risposte rassicuranti. Siamo stati altresì rassicurati sui criteri di trasparenza e di equità sulla scelta del personale con clausole di salvaguardia con chi già operava. Obiettivo primario è infatti quello di non vanificare, ma anzi di utilizzare adeguatamente, la ricchezza di esperienze e di conoscenze accumulate nel tempo dai lavoratori che sono stati impiegati dalla pubblica amministrazione e che avranno l'opportunità di rivolgere la propria disponibilità e la propria competenza professionale presso il nuovo ente."
Il Capogruppo di Alpe, Roberto Louvin, intervenuto per presentare la propria proposta di legge, ha sottolineato come "la Giunta Rollandin abbia imboccato senza esitazione una pericolosa e discutibile scorciatoia, costituendo una società in house che opera una sorta di fittizia intermediazione nell'assunzione del personale. La nostra iniziativa, invece, mirando al mantenimento di un alto livello di occupazione in un settore delicato come quello ambientale e forestale, ha come obiettivo la creazione di Cooperative di territorio montano, assicurando così condizioni di maggior libertà e flessibilità organizzativa. Offre inoltre opportunità di ulteriore sviluppo, anche fuori dalla diretta operatività della Regione, per alimentare un circuito virtuoso di crescita economica delle nostre valli. Questa è una prima soluzione alle difficoltà create dalla manovra di stabilizzazione finanziaria: abbiamo infatti separato la problematica quantitativamente dominante del settore forestale rispetto a quelle dei servizi culturali e socio-sanitari. Si tratta infatti di operai contrattisti a tempo determinato (750 unità) a cui si aggiungono 54 impiegati non stabilizzati, che non devono essere mescolati ad altre categorie professionali, ma che devono essere organizzati secondo diverse modalità facendo leva su un serio spirito cooperativistico, sostenuto e garantito nei suoi sviluppi dalle commesse che la Regione può offrirgli, avvalendosi per altro della facoltà prevista dalla legge sulla montagna del 1994, che consente di derogare alle disposizioni di legge in materia di procedure a evidenza pubblica. Esprimiamo quindi forti riserve e vive preoccupazioni sul disegno di legge presentato dalla Giunta, che, se impugnato, mette a repentaglio opportunità di lavoro e mezzi di necessaria sussistenza di una moltitudine di dipendenti."
Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Lattanzi, Comé, Tibaldi, Donzel, La Torre, Caveri e il Presidente della Regione.
Il Capogruppo del Popolo della Libertà, Massimo Lattanzi: "Noi eravamo dell'idea che l'articolo 20 della manovra non si dovesse applicare alle Regioni a Statuto speciale, ma si è deciso di impugnare la norma e quindi dal 2011 saremo chiamati ad applicarla e oggi è necessario trovare una soluzione al problema: abbiamo optato per il provvedimento presentato dalla Giunta, perché è chiaro e trasparente nell'individuare una risposta. Con la creazione delle Cooperative, si sposterebbe soltanto il problema: da precari dell'amministrazione, i lavoratori diventerebbero precari delle Cooperative, le quali dipenderebbero di fatto sempre dalle commesse della Regione. Dal 1° gennaio 2011, 1550 persone si troveranno in difficoltà: quindi, con senso di responsabilità e nell'attesa della prospettiva di dare segnali diversi al mercato del lavoro, abbiamo aderito alla soluzione prospettata, anche se non nascondiamo le nostre perplessità rispetto alla creazione di un nuovo possibile carrozzone pubblico. Ma oggi rimane l'unica soluzione possibile per le famiglie."
Per il Presidente della III Commissione, Dario Comé (SA), "la Giunta, con grande senso di responsabilità, ha dato una risposta concreta al problema attraverso l'istituzione di una società in house. Una risposta che offre certezze ai lavoratori oltre che coordinamento strategico e operativo seguendo i principi di razionalizzazione ed economicità. Non si può pensare di cucire un abito da imprenditore nell'ambito di pochi giorni ad un dipendente: la proposta di Alpe quindi non sta in piedi, per lo meno nell'immediato. Sarà sicuramente necessario rimodulare le politiche della Regione in materia di lavoro, ma oggi dobbiamo trovare una soluzione convincente ed è per questo che sosteniamo la proposta della Giunta."
Per il Consigliere segretario, Enrico Tibaldi (PdL), "l'impostazione data al disegno di legge della Giunta, se non è una violazione, è comunque un'elusione della legge 122 del 2010. Io credo che la soluzione indicata - che per altro va a creare la cinquantunesima società controllata dalla Regione - consolida l'anomalia del precariato finalizzato agli scopi del mantenimento del consenso politico e crea una singolarità senza precedenti, perché non garantisce alcuna trasparenza nei criteri di scelta del personale da assumere. Si tratta di fatto di una succursale dell'ente pubblico dove non vigono però le norme per l'accesso al pubblico. Il mio gruppo consiliare, a chiare lettere, ha più volte invocato l'iniezione di privato in questi settori. Oggi, non credo sia responsabile votare questo provvedimento perché le responsabilità derivano da gestioni politiche che hanno fatto del precariato un terreno fertile per il consenso politico e che noi, anche nel recente passato, abbiamo sempre contrastato. Non voterò quindi questa proposta."
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha evidenziato alcune perplessità sul disegno di legge della Giunta, annunciando la presentazione di una serie di emendamenti. "Non sono declinati criteri di assunzione così come non si capisce quanti lavoratori verranno impiegati: qui stiamo parlando di persone alle quali è sempre stata promessa la stabilizzazione e abbiamo quindi il dovere di chiarire il loro futuro, collocandoli direttamente in questa società e, possibilmente, a tempo indeterminato. Noi riteniamo più che necessari gli emendamenti che abbiamo presentato e solo se ci sarà garanzia di avere percorsi chiari dei lavoratori verso questa SpA, questa potrà rispondere ai problemi." Il Consigliere ha quindi ritenuto lodevole la proposta di Alpe "perché c'è la necessità di aprire all'iniziativa privata, soprattutto nel settore forestale. Spero quindi che non vada cestinata, perché non si pone in alternativa al provvedimento della Giunta, ma apre una riflessione sulla questione."
Per il Capogruppo di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre, "è una risposta concreta e immediata ai cittadini e rappresenta un'assunzione di responsabilità politica e amministrativa, che non elude la manovra finanziaria, ma la adegua alla nostra realtà. Il 1° gennaio 2011 è dietro l'angolo e oggi noi perseguiamo l'unica soluzione possibile per i lavoratori. Votare il provvedimento della Giunta è un atto di buon governo e che dimostra come la Regione abbia una capacità decisionale per rispondere alle aspettative dei lavoratori. Confermo il nostro sostegno completo e totale."
Per il Consigliere Luciano Caveri (UV) "oggi noi ci troviamo con le spalle al muro, pensando alle vicende storiche del patto di stabilità degli ultimi anni con evidenti contraddizioni tra politica di stabilizzazione dei precari, politiche concorsuali e 'strette' nelle assunzioni pubbliche. Certo, questo disegno di legge è una soluzione autonomistica in cui la Regione si assume la responsabilità di creare un meccanismo di tutela per i precari. Quello che succederà dopo non è più nelle nostre mani né nelle nostre intenzioni."
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha sostenuto che "la ratio del nostro disegno di legge è quella di intervenire per uscire da un momento di grande difficoltà, con una soluzione concreta e frutto di un confronto con i Sindacati. Una soluzione attenta a mantenere una serie di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali della Regione e a garantire una prospettiva per i lavoratori che vi hanno sempre lavorato a tempo determinato. Se noi volessimo far passare la proposta di Alpe come 'Piano B' non risolveremmo il problema, innanzitutto perché prende in considerazione soltanto il problema dei forestali mentre gli altri settori vengono dimenticati e poi perché di fatto esistono già delle norme in materia di promozione delle cooperative. Crediamo che la nostra proposta sia una ragionevole possibilità per dare risposte effettive sia all'Amministrazione regionale che ai lavoratori."
SC