Info Conseil
Comunicato n° 534 del 3 novembre 2010
INTERPELLANZA SU FUNIVIA DEL MONTE BIANCO
Adunanza del Consiglio regionale
Nello specifico, il Consigliere ha voluto conoscere "quali sono stati i criteri di valutazione perseguiti per determinare l'indennità di esproprio dei terreni di 16.000 metri quadrati, non dimenticando che nella stessa zona gli espropri erano stati pagati 56,81 euro al metro quadrato da parte della Rav (società partecipata dalla Regione al 42%); quali sono le intenzioni dell'Amministrazione regionale nei confronti dei ricorrenti, tenuto conto delle motivazioni alla base del loro ricorso e del relativo percorso in essere per la costruzione del nuovo impianto. Teniamo presente che i terreni da espropriare dovrebbero essere pagati 1,31 euro al metro quadrato e che da aprile ad oggi tra privati e Regione non si è trovata alcuna intesa."
Nella risposta, l'Assessore alle finanze e al patrimonio, Claudio Lavoyer, ha ricordato che "ai fini della determinazione dell'indennità di esproprio si deve considerare la destinazione urbanistica della zona e i relativi vincoli. La zona oggetto di esproprio, un'area acquitrinosa al di sotto dell'ultima curva prima dell'ingresso al tunnel, risulta inserita, già dalla prima applicazione del Piano territoriale paesistico-PTP, quindi dal 1998, nelle aree di interesse paesaggistico. Queste prescrizioni escludono praticamente, per i privati, ogni possibilità di nuove edificazioni nella zona, tra l'altro già soggetta a Piano urbanistico di dettaglio e limitano gli interventi al mantenimento e ripristino del sistema agrario. Pertanto, ai sensi e per gli effetti della normativa espropriativa, costituiscono un vincolo di carattere conformativo analogo a quelli derivanti dalla delimitazione degli ambiti inedificabili, con l'obbligo di corrispondere gli indennizzi previsti per le aree non edificabili (tra indennità e contributo, circa 10 euro/mq). Tale impostazione valutativa trova conferma, a contrario, nel fatto che la Giunta regionale, per poter approvare il progetto relativo alla costruzione del complesso funiviario, ha dovuto ricorrere alla deroga alle prescrizioni del PTP riconoscendo, a seguito del parere positivo espresso dall'apposita conferenza dei servizi, 'il carattere eccezionale, nonché l'interesse generale e la particolare rilevanza economica dell'intervento proposto'. E' indubbio che tale criterio può apparire incongruo se si considera che le aree rientrano in un Comune di forte valenza turistica come Courmayeur, ma l'attuale sistema indennitario fonda la valutazione in funzione del solo parametro dell'edificabilità ed esclude che possa configurarsi un terzo genere tra aree edificabili ed aree agricole, nel quale inserire terreni che pur, privi di suscettività edificatoria, possono comunque avere una buona potenzialità reddituale e la stessa Corte Costituzionale ha confermato l'impossibilità di far ricorso ad un terzo genere di valutazione." Concludendo, l'Assessore ha riferito che "la valutazione rapportata ai terreni non edificabili è stata già stimata dal libero professionista incaricato della redazione del piano particellare espropriativo, che è stata ritenuta congrua da parte della Direzione espropriazioni e rideterminata in tal senso da parte della Commissione regionale per le espropriazioni. Riteniamo che il modo di procedere sia stato corretto e la Regione si è pertanto costituita in giudizio."
Per il Vicepresidente Chatrian si tratta di una "materia complessa. E' tuttora poco chiaro quali siano i 'pesi' e i criteri utilizzati per valutare il bene in questione, in quanto solo pochi anni fa la Rav - società a partecipazione regionale - pagò, nelle zone limitrofe, un indennizzo di più di 50 euro al metro quadrato. Ricordo che per poter approvare il progetto relativo alla costruzione della stazione di partenza della funivia si è dovuto obbligatoriamente derogare alle prescrizioni al Piano territoriale paesistico con carattere eccezionale per poter edificare. A mio avviso gli interrogativi rimangono e chiarezza non è stata fatta, anche perché numerose sentenze a livello nazionale impongono l'adeguamento dei valori di esproprio dei terreni al valore di mercato. Mi chiedo se 1,31 euro al metro quadrato corrisponda al suo valore congruo di mercato."
SC