Info Conseil
Comunicato n° 510 del 21 ottobre 2010
APPROVATO IL PIANO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2011-2013
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha approvato, recependo due emendamenti dei gruppi Alpe e Partito Democratico e con 25 voti a favore e 7 astensioni (Alpe e PD), il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2011/2013.
Nel documento sono definiti gli orientamenti della programmazione socio-sanitaria regionale, tracciando anche un quadro delle risorse finanziarie impiegate nell'ultimo quadriennio nei diversi settori. Quadro che mostra un'incidenza percentuale della spesa annua sul bilancio regionale di poco superiore al 10% per il settore sanitario e di poco più del 3% per le politiche sociali. In termini assoluti, prendendo a riferimento il 2009, si tratta di 279 milioni 220 mila euro per la salute e di 93 milioni 66 mila euro per le politiche sociali, sapendo però che, per la sanità, dal 1994 che la Regione ha rinunciato ai trasferimenti del Fondo sanitario nazionale provvedendo con risorse proprie e che, anche per le politiche sociali, la quota proveniente dal competente Fondo nazionale ammonta a meno del 3% del totale della spesa per i servizi regionali offerti.
Nel prosieguo della seconda giornata di dibattito, ha preso la parola il Presidente della V Commissione "Servizi sociali", Gabriele Maquignaz (UV), per il quale " il Piano è il documento più importante della legislatura in materia di welfare regionale. La Valle d'Aosta, da sempre, ha rivolto grande attenzione alla persona e alla famiglia, valorizzando i bisogni di una piccola comunità. Il nostro sistema ha sempre cercato di essere efficace pur con costi ragguardevoli, garantista dei bisogni di tutti con prestazioni e servizi superiori alla media. Abbiamo cercato di predisporre un Piano che fosse attento all'evolversi dei bisogni dei valdostani e sostenibile e duraturo nel tempo. Così come si è cercato di mantenere alta la qualità dei servizi malgrado il periodo di crisi generale che ha indotto molte altre regioni a operare tagli e riduzioni nei livelli di assistenza."
Per il Consigliere Leonardo La Torre (FA) "è un buon Piano che ha in sé un'alta programmazione e dà degli indirizzi politici e strategici importanti. Oggi potremmo dire però, che la salute non ha prezzo, ma ha dei costi ben precisi. Un aspetto centrale è appunto quello dei costi della sanità. E non è un caso che il federalismo fiscale guarda al pareggio dei costi della sanità. Ogni azione che vogliamo mettere in campo ha delle spese e queste tendono ad aumentare. Il problema è quindi riuscire a garantire il futuro della sanità in base alle risorse. E il nostro handicap è che la sanità di montagna costa di più e non credo che saremo tutelati nell'ambito del federalismo fiscale. Dobbiamo garantire ai valdostani il massimo possibile per la sanità. Tra le urgenti criticità pongo l'attenzione sulla zona prelievi e sul laboratorio analisi, da troppo tempo assolutamente inadeguati, che devono essere trasformati e migliorati."
Il Capogruppo de Il Popolo delle Libertà, Massimo Lattanzi, ha detto che "su questo Piano si gioca una parte importante del benessere sociale e sanitario della nostra regione. È un Piano che ha tutte i limiti e i benefici di tutti i piani teorici. Condividiamo l'indirizzo politico del Piano e le direttrici che sono state individuate. Il pensiero che accompagna questo documento è condivisile e la sfida è quella di realizzare tutta questa teoria.
La vera sfida sarà, però, sulla sostenibilità economica del Piano che viene messa in pericolo dalle normative che stanno cambiando, dai centri di costo, dal federalismo fiscale. Bisognerà però attingere non solo al nostro attuale bilancio, ma creare ricchezza reale, altrimenti non potremo fare fronte ai costi. Per mantenere alta la qualità e l'eccellenza, ma con costi sostenibili, occorrerà trovare le risorse incrementando le iniziative atte ad attrarre turismo per beneficiare di introiti Iva e, considerando una prevedibile e inderogabile riduzione del carico Irpef su cui introitiamo i 9/10, dobbiamo rivedere politiche economiche capaci di creare economia, crescita reale. Sostenere le imprese sarà la vera sfida."
Dopo la discussione generale, ha preso la parola l'Assessore alla salute e benessere sociale, Albert Lanièce, che ha affermato che "il Piano va a definire e gettare le basi degli indirizzi delle politiche socio-sanitarie che investono tutta la popolazione. Questo documento nasce in un momento tra i più difficili in assoluto sia per la congiuntura economica sfavorevole, ma anche per la non ultimata riforma in senso federale dello Stato. Il passaggio al federalismo può costituire una sfida importante, ma è estremamente delicato e dovrà essere seguito con molta attenzione."
Ha proseguito sottolineando che "sono molte le famiglie in difficoltà che attendono delle risposte efficaci. Anche di fronte alla razionalizzazione della spesa proprio a queste famiglie andrà la nostra attenzione prioritaria. Il nostro è un impegno importante e per questo si è deciso per un documento di programmazione alta."
"È un Piano in continuità con quello precedente ed è politico di indirizzo, che ci impegniamo a portare a compimento entro la fine Legislatura sulla base delle risorse che saranno garantite. È un Piano di principi e di valori e ha una struttura a forte valenza socio-sanitaria."
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha infine detto che "l'indicazione per la sanità è quella di non spendere di più dell'anno precedente. Bisogna saper fare un Piano socio-sanitario che si abbini a dei numeri. In altre realtà stanno chiudendo le strutture sanitarie. Per il futuro, quindi, dobbiamo tenere conto delle entrate e non solo limitare le uscite."
"Potranno essere realizzati diversi obiettivi, ma occorre avere la certezza di poterli realizzare. E per far questo bisognerà guardare alle entrate, che non avranno più gli stessi criteri del passato. In generale siamo su un buon livello, ma per il futuro, per avere certi servizi, dovremo utilizzare dei sistemi diversi, prevedendo anche il pagamento del servizio, seguendo la logica del federalismo. La volontà è, comunque, quella di dare risposte a tutti."
SC
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Nel documento sono definiti gli orientamenti della programmazione socio-sanitaria regionale, tracciando anche un quadro delle risorse finanziarie impiegate nell'ultimo quadriennio nei diversi settori. Quadro che mostra un'incidenza percentuale della spesa annua sul bilancio regionale di poco superiore al 10% per il settore sanitario e di poco più del 3% per le politiche sociali. In termini assoluti, prendendo a riferimento il 2009, si tratta di 279 milioni 220 mila euro per la salute e di 93 milioni 66 mila euro per le politiche sociali, sapendo però che, per la sanità, dal 1994 che la Regione ha rinunciato ai trasferimenti del Fondo sanitario nazionale provvedendo con risorse proprie e che, anche per le politiche sociali, la quota proveniente dal competente Fondo nazionale ammonta a meno del 3% del totale della spesa per i servizi regionali offerti.
Nel prosieguo della seconda giornata di dibattito, ha preso la parola il Presidente della V Commissione "Servizi sociali", Gabriele Maquignaz (UV), per il quale " il Piano è il documento più importante della legislatura in materia di welfare regionale. La Valle d'Aosta, da sempre, ha rivolto grande attenzione alla persona e alla famiglia, valorizzando i bisogni di una piccola comunità. Il nostro sistema ha sempre cercato di essere efficace pur con costi ragguardevoli, garantista dei bisogni di tutti con prestazioni e servizi superiori alla media. Abbiamo cercato di predisporre un Piano che fosse attento all'evolversi dei bisogni dei valdostani e sostenibile e duraturo nel tempo. Così come si è cercato di mantenere alta la qualità dei servizi malgrado il periodo di crisi generale che ha indotto molte altre regioni a operare tagli e riduzioni nei livelli di assistenza."
Per il Consigliere Leonardo La Torre (FA) "è un buon Piano che ha in sé un'alta programmazione e dà degli indirizzi politici e strategici importanti. Oggi potremmo dire però, che la salute non ha prezzo, ma ha dei costi ben precisi. Un aspetto centrale è appunto quello dei costi della sanità. E non è un caso che il federalismo fiscale guarda al pareggio dei costi della sanità. Ogni azione che vogliamo mettere in campo ha delle spese e queste tendono ad aumentare. Il problema è quindi riuscire a garantire il futuro della sanità in base alle risorse. E il nostro handicap è che la sanità di montagna costa di più e non credo che saremo tutelati nell'ambito del federalismo fiscale. Dobbiamo garantire ai valdostani il massimo possibile per la sanità. Tra le urgenti criticità pongo l'attenzione sulla zona prelievi e sul laboratorio analisi, da troppo tempo assolutamente inadeguati, che devono essere trasformati e migliorati."
Il Capogruppo de Il Popolo delle Libertà, Massimo Lattanzi, ha detto che "su questo Piano si gioca una parte importante del benessere sociale e sanitario della nostra regione. È un Piano che ha tutte i limiti e i benefici di tutti i piani teorici. Condividiamo l'indirizzo politico del Piano e le direttrici che sono state individuate. Il pensiero che accompagna questo documento è condivisile e la sfida è quella di realizzare tutta questa teoria.
La vera sfida sarà, però, sulla sostenibilità economica del Piano che viene messa in pericolo dalle normative che stanno cambiando, dai centri di costo, dal federalismo fiscale. Bisognerà però attingere non solo al nostro attuale bilancio, ma creare ricchezza reale, altrimenti non potremo fare fronte ai costi. Per mantenere alta la qualità e l'eccellenza, ma con costi sostenibili, occorrerà trovare le risorse incrementando le iniziative atte ad attrarre turismo per beneficiare di introiti Iva e, considerando una prevedibile e inderogabile riduzione del carico Irpef su cui introitiamo i 9/10, dobbiamo rivedere politiche economiche capaci di creare economia, crescita reale. Sostenere le imprese sarà la vera sfida."
Dopo la discussione generale, ha preso la parola l'Assessore alla salute e benessere sociale, Albert Lanièce, che ha affermato che "il Piano va a definire e gettare le basi degli indirizzi delle politiche socio-sanitarie che investono tutta la popolazione. Questo documento nasce in un momento tra i più difficili in assoluto sia per la congiuntura economica sfavorevole, ma anche per la non ultimata riforma in senso federale dello Stato. Il passaggio al federalismo può costituire una sfida importante, ma è estremamente delicato e dovrà essere seguito con molta attenzione."
Ha proseguito sottolineando che "sono molte le famiglie in difficoltà che attendono delle risposte efficaci. Anche di fronte alla razionalizzazione della spesa proprio a queste famiglie andrà la nostra attenzione prioritaria. Il nostro è un impegno importante e per questo si è deciso per un documento di programmazione alta."
"È un Piano in continuità con quello precedente ed è politico di indirizzo, che ci impegniamo a portare a compimento entro la fine Legislatura sulla base delle risorse che saranno garantite. È un Piano di principi e di valori e ha una struttura a forte valenza socio-sanitaria."
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha infine detto che "l'indicazione per la sanità è quella di non spendere di più dell'anno precedente. Bisogna saper fare un Piano socio-sanitario che si abbini a dei numeri. In altre realtà stanno chiudendo le strutture sanitarie. Per il futuro, quindi, dobbiamo tenere conto delle entrate e non solo limitare le uscite."
"Potranno essere realizzati diversi obiettivi, ma occorre avere la certezza di poterli realizzare. E per far questo bisognerà guardare alle entrate, che non avranno più gli stessi criteri del passato. In generale siamo su un buon livello, ma per il futuro, per avere certi servizi, dovremo utilizzare dei sistemi diversi, prevedendo anche il pagamento del servizio, seguendo la logica del federalismo. La volontà è, comunque, quella di dare risposte a tutti."
SC