Info Conseil
Comunicato n° 410 del 28 luglio 2010
ESAMINATA LA PETIZIONE CONTRO IL PROGETTO DI UNA CENTRALINA NEL VALLONE DI BARASSON
Adunanza del Consiglio regionale
Esaurita l'attività ispettiva, l'Assemblea ha esaminato la petizione contro il progetto di costruzione di una centralina idroelettrica privata nel vallone di Barasson, nel territorio dei comuni di Etroubles e Saint-Oyen.
Il Consiglio ha preso atto dell'iniziativa sottoscritta da 437 cittadini, alla luce degli approfondimenti svolti in sede di III e di IV Commissione consiliare, e ha respinto una risoluzione proposta dai gruppi Alpe e Partito Democratico, con 22 voti contrari (FA, SA e UV), 7 favorevoli, 3 astensioni (PdL).
Il Presidente della IV Commissione, Diego Empereur (UV) ha ripercorso le tappe dell'esame della petizione, illustrando la relazione dei Commissari, evidenziando come, a seguito delle audizioni ai soggetti interessati, i Sindaci di Etroubles e Saint-Oyen abbiano attivato "la richiesta di procedura di valutazione di impatto ambientale relativamente al progetto di realizzazione della centralina in questione, quale ulteriore elemento oggettivo istruttorio e di salvaguardia delle istanze e delle esigenze espresse dal territorio, anche se è stato verificato che le procedure finora seguite per il rilascio della sub-concessione di acqua dal torrente Barasson sono state adottate ai sensi della normativa specifica, ossia il piano regionale di tutela delle acque."
Ha poi ricordato che nella relazione vengono riconosciute "la legittimità delle istanze del territorio, alle quali l'amministrazione pubblica e il legislatore devono prestare la dovuta e necessaria attenzione", condividendo "a questo proposito l'attivazione di ogni iniziativa, anche di carattere privato, che possa sviluppare la produzione di energia rinnovabile, sempre, beninteso, nel più rigoroso rispetto della normativa in materia e della salvaguardia dell'ambiente."
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Chatrian, Donzel, Tibaldi, Agostino, Prola e Rigo.
Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe) ha sottolineato come si tratti già della seconda petizione in materia di centrali che arriva in Assemblea. "Dovremmo cominciare a mettere sul tavolo tutto quello che sta incidendo sul nostro territorio, legato non solo al discorso produttivo, con le richieste di nuove concessioni, ma anche alla presenza dell'uomo e al sistema ambientale. Le istanze del territorio non vengono prese in considerazione, in quanto nel caso in questione la procedura è stata rispettata. E' quindi necessario fermarci per operare una valutazione complessiva e chiederci se non sia necessario modificare in modo incisivo la normativa che regolamenta l'utilizzo dell'acqua ai fini umani, agricoli, ambientali e produttivi." Ha quindi annunciato la presentazione di una risoluzione.
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD): "non si evince dalla relazione prodotta dalle Commissioni, la posizione politica della maggioranza. Ci si limita a prendere atto che c'è una richiesta di valutazione di impatto ambientale, ma non si dice nulla se si vogliono realizzare delle centrali per l'utilizzo dell'acqua. Bisogna quindi fare il punto sulla situazione in Valle d'Aosta, anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto. La priorità va data alla captazione per uso potabile, ma l'uso agricolo e lo sfruttamento idroelettrico devono essere consentiti nel rispetto delle norme ambientali. E' urgente quindi una ricognizione della situazione oltre che una presa di posizione, chiarendo meglio il ruolo delle Comunità e degli Enti locali."
Per il Consigliere segretario Enrico Tibaldi (PdL), "l'unanimità espressa in Commissione sulla relazione conclusiva sembra non essere più condivisa dal Partito Democratico. La petizione è uno strumento di democrazia legittimo che va rispettato e ritengo che le Commissioni abbiano svolto il loro compito appieno: le audizioni che abbiamo fatto con i Sindaci hanno peraltro permesso di innescare la procedura di VIA, che permetterà un'analisi molto più restrittiva. Si tratta di un tema di estrema importanza e l'approccio corretto è quello di favorire lo sfruttamento delle energie alternative e pulite, e il nostro territorio offrire notevoli potenzialità."
Per il Consigliere Salvatore Agostino (UV) "tutti i Consiglieri dell'Union Valdôtaine sono sensibili e attenti alle esigenze della comunità valdostana e sanno esattamente cosa fare."
Il Vicepresidente della III Commissione, Piero Prola (UV), ha evidenziato che "gli Uffici hanno espresso delle valutazioni sulle procedure che noi come Assemblea ci siamo dati. Quindi, non si può dire che non abbiamo delle posizioni, perché in Commissione è stato preso atto della correttezza delle procedure finora seguite per il rilascio della sub-concessione di acqua dal torrente Barasson. Procedure che sono state adottate ai sensi della normativa specifica, quale il Piano regionale di tutela delle acque, dove sono dettate regole e condizioni per la tutela del corso d'acqua nelle sue caratteristiche morfologiche, geologiche, geotecniche e idriche. La nostra posizione mi sembra quindi molto chiara."
Il Consigliere Gianni Rigo (PD) ha osservato che sono due le questioni aperte già sollevate in sede di Commissione. "La prima è quella delle petizioni popolari, che sempre più arriveranno in Consiglio e bisogna quindi chiedersi quale siano le posizioni che devono assumere le Commissioni consiliari. La seconda necessità è quella di un approfondimento sulla produzione delle energie alternative e quindi credo che la risoluzione presentata oggi dai gruppi Alpe e PD vada in questa direzione."
E' stata quindi esaminata una risoluzione proposta dai gruppi Alpe e Patito Democratico.
Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe), nell'illustrare l'iniziativa, ha detto che "gli effetti sempre più preoccupanti dei mutamenti climatici in atto sul pianeta e in particolare sui territori montani, in primis sulle riserve idriche, accrescono la preoccupazione dei cittadini e delle collettività locali" e ricordato che vi è un "incremento continuo nel numero di domande di concessione presentate negli ultimi per la costruzione di nuove centrali idroelettriche in Valle d'Aosta." Ha quindi spiegato che la risoluzione intende impegnare "la Commissione consiliare competente ad effettuare, entro la fine del mese di ottobre prossimo, una valutazione delle conseguenze del cambiamento climatico sulle riserve d'acqua ad uso alimentare e agricolo oltre che una ricognizione delle domande presentate per la realizzazione degli interventi finalizzati alla produzione di energia elettrica e dei possibili impatti complessivi."
L'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, ha condiviso le preoccupazioni sui cambiamenti climatici espresse nella risoluzione. "Tuttavia - ha detto l'Assessore -rispetto all'impegnativa, questa ci sembra essere riduttiva, perché non basta qualche mese per mettere una parola definitiva su di una questione così complessa e delicata. Occorre inoltre evidenziare tutte le attività e i progetti, anche all'avanguardia, che si stanno portando avanti. Quindi, obiettivamente questa risoluzione non è compatibile con l'attività scientifica in essere."
Il Consigliere Luciano Caveri (UV) si è detto stupito della risoluzione. "Sulla materia, nessuno si sottrae all'esame di un argomento incombente, che è oggetto continuo di studi, ma dal punto di vista del suo contenuto tecnico, mi pare che la scelta di impegnare la Commissione consiliare, e quindi noi stessi, sia una diminutio della nostra autonomia di Consiglieri e di membri di Commissione. Abbiamo tutti gli strumenti per poter lavorare in Commissione senza dover dire a noi stessi quello che dobbiamo fare."
IIl Consigliere Bertin, nel prendere atto della posizione della maggioranza, ha espresso rammarico. "Ci sembrava importante aprire un dibattito su questi argomenti e soprattutto ritenevamo necessario fare il punto su quali sono le evoluzioni future della risorsa 'acqua' in ragione anche dei cambiamenti climatici in atto. Un'occasione persa per approfondire un argomento di grande rilevanza che condizionerà il dibattito politico internazionale dei prossimi anni."
Per il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, la risoluzione, scritta in collegamento con la petizione, "tocca due aspetti molto diversi. Il primo è di portata mondiale: sul tema dell'acqua ci sono confronti continui, che non sempre trovano concordi tutti i soggetti. Il secondo riguarda le regole precise che vengono affidate per l'esame delle pratiche da parte degli Uffici competenti. Il nostro non è quindi un 'no' ad ulteriori approfondimenti sulla questione, ma riteniamo la proposta limitante nei confronti di un discorso che è molto più complesso sia dal punto di vista tecnico, politico e temporale."
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Il Consiglio ha preso atto dell'iniziativa sottoscritta da 437 cittadini, alla luce degli approfondimenti svolti in sede di III e di IV Commissione consiliare, e ha respinto una risoluzione proposta dai gruppi Alpe e Partito Democratico, con 22 voti contrari (FA, SA e UV), 7 favorevoli, 3 astensioni (PdL).
Il Presidente della IV Commissione, Diego Empereur (UV) ha ripercorso le tappe dell'esame della petizione, illustrando la relazione dei Commissari, evidenziando come, a seguito delle audizioni ai soggetti interessati, i Sindaci di Etroubles e Saint-Oyen abbiano attivato "la richiesta di procedura di valutazione di impatto ambientale relativamente al progetto di realizzazione della centralina in questione, quale ulteriore elemento oggettivo istruttorio e di salvaguardia delle istanze e delle esigenze espresse dal territorio, anche se è stato verificato che le procedure finora seguite per il rilascio della sub-concessione di acqua dal torrente Barasson sono state adottate ai sensi della normativa specifica, ossia il piano regionale di tutela delle acque."
Ha poi ricordato che nella relazione vengono riconosciute "la legittimità delle istanze del territorio, alle quali l'amministrazione pubblica e il legislatore devono prestare la dovuta e necessaria attenzione", condividendo "a questo proposito l'attivazione di ogni iniziativa, anche di carattere privato, che possa sviluppare la produzione di energia rinnovabile, sempre, beninteso, nel più rigoroso rispetto della normativa in materia e della salvaguardia dell'ambiente."
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Chatrian, Donzel, Tibaldi, Agostino, Prola e Rigo.
Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe) ha sottolineato come si tratti già della seconda petizione in materia di centrali che arriva in Assemblea. "Dovremmo cominciare a mettere sul tavolo tutto quello che sta incidendo sul nostro territorio, legato non solo al discorso produttivo, con le richieste di nuove concessioni, ma anche alla presenza dell'uomo e al sistema ambientale. Le istanze del territorio non vengono prese in considerazione, in quanto nel caso in questione la procedura è stata rispettata. E' quindi necessario fermarci per operare una valutazione complessiva e chiederci se non sia necessario modificare in modo incisivo la normativa che regolamenta l'utilizzo dell'acqua ai fini umani, agricoli, ambientali e produttivi." Ha quindi annunciato la presentazione di una risoluzione.
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD): "non si evince dalla relazione prodotta dalle Commissioni, la posizione politica della maggioranza. Ci si limita a prendere atto che c'è una richiesta di valutazione di impatto ambientale, ma non si dice nulla se si vogliono realizzare delle centrali per l'utilizzo dell'acqua. Bisogna quindi fare il punto sulla situazione in Valle d'Aosta, anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto. La priorità va data alla captazione per uso potabile, ma l'uso agricolo e lo sfruttamento idroelettrico devono essere consentiti nel rispetto delle norme ambientali. E' urgente quindi una ricognizione della situazione oltre che una presa di posizione, chiarendo meglio il ruolo delle Comunità e degli Enti locali."
Per il Consigliere segretario Enrico Tibaldi (PdL), "l'unanimità espressa in Commissione sulla relazione conclusiva sembra non essere più condivisa dal Partito Democratico. La petizione è uno strumento di democrazia legittimo che va rispettato e ritengo che le Commissioni abbiano svolto il loro compito appieno: le audizioni che abbiamo fatto con i Sindaci hanno peraltro permesso di innescare la procedura di VIA, che permetterà un'analisi molto più restrittiva. Si tratta di un tema di estrema importanza e l'approccio corretto è quello di favorire lo sfruttamento delle energie alternative e pulite, e il nostro territorio offrire notevoli potenzialità."
Per il Consigliere Salvatore Agostino (UV) "tutti i Consiglieri dell'Union Valdôtaine sono sensibili e attenti alle esigenze della comunità valdostana e sanno esattamente cosa fare."
Il Vicepresidente della III Commissione, Piero Prola (UV), ha evidenziato che "gli Uffici hanno espresso delle valutazioni sulle procedure che noi come Assemblea ci siamo dati. Quindi, non si può dire che non abbiamo delle posizioni, perché in Commissione è stato preso atto della correttezza delle procedure finora seguite per il rilascio della sub-concessione di acqua dal torrente Barasson. Procedure che sono state adottate ai sensi della normativa specifica, quale il Piano regionale di tutela delle acque, dove sono dettate regole e condizioni per la tutela del corso d'acqua nelle sue caratteristiche morfologiche, geologiche, geotecniche e idriche. La nostra posizione mi sembra quindi molto chiara."
Il Consigliere Gianni Rigo (PD) ha osservato che sono due le questioni aperte già sollevate in sede di Commissione. "La prima è quella delle petizioni popolari, che sempre più arriveranno in Consiglio e bisogna quindi chiedersi quale siano le posizioni che devono assumere le Commissioni consiliari. La seconda necessità è quella di un approfondimento sulla produzione delle energie alternative e quindi credo che la risoluzione presentata oggi dai gruppi Alpe e PD vada in questa direzione."
E' stata quindi esaminata una risoluzione proposta dai gruppi Alpe e Patito Democratico.
Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe), nell'illustrare l'iniziativa, ha detto che "gli effetti sempre più preoccupanti dei mutamenti climatici in atto sul pianeta e in particolare sui territori montani, in primis sulle riserve idriche, accrescono la preoccupazione dei cittadini e delle collettività locali" e ricordato che vi è un "incremento continuo nel numero di domande di concessione presentate negli ultimi per la costruzione di nuove centrali idroelettriche in Valle d'Aosta." Ha quindi spiegato che la risoluzione intende impegnare "la Commissione consiliare competente ad effettuare, entro la fine del mese di ottobre prossimo, una valutazione delle conseguenze del cambiamento climatico sulle riserve d'acqua ad uso alimentare e agricolo oltre che una ricognizione delle domande presentate per la realizzazione degli interventi finalizzati alla produzione di energia elettrica e dei possibili impatti complessivi."
L'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, ha condiviso le preoccupazioni sui cambiamenti climatici espresse nella risoluzione. "Tuttavia - ha detto l'Assessore -rispetto all'impegnativa, questa ci sembra essere riduttiva, perché non basta qualche mese per mettere una parola definitiva su di una questione così complessa e delicata. Occorre inoltre evidenziare tutte le attività e i progetti, anche all'avanguardia, che si stanno portando avanti. Quindi, obiettivamente questa risoluzione non è compatibile con l'attività scientifica in essere."
Il Consigliere Luciano Caveri (UV) si è detto stupito della risoluzione. "Sulla materia, nessuno si sottrae all'esame di un argomento incombente, che è oggetto continuo di studi, ma dal punto di vista del suo contenuto tecnico, mi pare che la scelta di impegnare la Commissione consiliare, e quindi noi stessi, sia una diminutio della nostra autonomia di Consiglieri e di membri di Commissione. Abbiamo tutti gli strumenti per poter lavorare in Commissione senza dover dire a noi stessi quello che dobbiamo fare."
IIl Consigliere Bertin, nel prendere atto della posizione della maggioranza, ha espresso rammarico. "Ci sembrava importante aprire un dibattito su questi argomenti e soprattutto ritenevamo necessario fare il punto su quali sono le evoluzioni future della risorsa 'acqua' in ragione anche dei cambiamenti climatici in atto. Un'occasione persa per approfondire un argomento di grande rilevanza che condizionerà il dibattito politico internazionale dei prossimi anni."
Per il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, la risoluzione, scritta in collegamento con la petizione, "tocca due aspetti molto diversi. Il primo è di portata mondiale: sul tema dell'acqua ci sono confronti continui, che non sempre trovano concordi tutti i soggetti. Il secondo riguarda le regole precise che vengono affidate per l'esame delle pratiche da parte degli Uffici competenti. Il nostro non è quindi un 'no' ad ulteriori approfondimenti sulla questione, ma riteniamo la proposta limitante nei confronti di un discorso che è molto più complesso sia dal punto di vista tecnico, politico e temporale."