Info Conseil
Comunicato n° 338 del 18 dicembre 2003
INTERROGAZIONI SU MOBILITÀ SANITARIA E CENTRALE LAITIERE D’AOSTE
Adunanza del Consiglio regionale
Per quanto riguarda le interrogazioni, il Vicepresidente del Consiglio André Lanièce (Stella Alpina) ha voluto sapere quali interventi sono stati intrapresi per limitare la mobilità sanitaria in uscita dei valdostani.
L’Assessore della Sanità Antonio Fosson ha precisato che “il problema in Valle è rilevante che condiziona molto il nostro lavoro. Sono tante le voci che riguardano la mobilità. Nel 2002 ci sono stati 4900 ricoveri fuori valle e 2274 in Valle di cittadini non residenti. Negli ultimi tre anni tra le due voci c’è stabilità. È aumentato invece il costo dovuto alle prestazioni. Tra le patologie che inducono i valdostani a prestazioni fuori valle ci sono gli interventi di riabilitazione, di cardiochirurgia e di urologia. In questo sistema di libertà di cura un po’ in tutto il territorio nazionale si sta cercando di venirne a capo. È un problema di tutti e bisogna pensare che una mobilità fisiologica ci sarà sempre. Bisognerà inoltre completare degli accordi di mobilità interregionale che finora non ci sono stati. Dovremo cercare di migliorare la nostra qualità in modo che tutti ne possano beneficiare.”
Nella replica, il Consigliere Lanièce ha detto che “comprendiamo che è difficile raggiungere una parità tra mobilità attiva e passiva, ma allora questo obiettivo non può far parte del Piano socio-sanitario. Invitiamo ad intensificare i rapporti con le altre regioni, e in particolare con il Piemonte, così da permettere di effettuare certi interventi tramite delle convenzioni.”
La situazione della Centrale Laitière d’Aoste è stato poi affrontato da un’interrogazione dei Consiglieri dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste che hanno voluto sapere quali interventi sono previsti per arrivare ad una soluzione della situazione della società.
L’Assessore dell’Agricoltura Roberto Vicquéry ha confermato che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina è interessata ad acquisire, affermando però che “è solo una prima indicazione di interesse. Già nel 2001 la Cooperativa era stata interpellata, ma né le condizioni di mercato né le questioni gestionali della cooperativa lo permisero. Per quanto riguarda il personale, al momento non si possono fornire delle indicazioni precise; tuttavia se la Cooperativa acquisirà la società, intende utilizzare il proprio personale. L’Amministrazione regionale farà di tutto per mantenere il marchio Vallée d’Aoste che aveva una sua validità. Ribadisco che stiamo seguendo dall’esterno l’evolversi della situazione e da parte nostra l’interesse è quello che l’attività venga ripresa nell’ambito della filiera del latte”.
Per il Consigliere Carlo Curtaz “credo che si possa dire che abbiamo fatto un passo indietro. Sembra che ci sia un raffreddamento della trattativa. Se la Cooperativa è interessata ad occupare solo i locali allora siamo lontani da una prosecuzione dell’attività. Le risposte date sono allarmanti anche per quanto riguarda il problema occupazionale. Per non parlare del marchio che potrebbe essere perso con conseguente danno alla tradizione valdostana. Per quanto concerne il canone di locazione direi che siamo allo scandalo. In questi anni non si è mai trovato un accordo per la locazione. Adesso il rischio è che non si riesca a recuperare i crediti con l’ABIT.”
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L’Assessore della Sanità Antonio Fosson ha precisato che “il problema in Valle è rilevante che condiziona molto il nostro lavoro. Sono tante le voci che riguardano la mobilità. Nel 2002 ci sono stati 4900 ricoveri fuori valle e 2274 in Valle di cittadini non residenti. Negli ultimi tre anni tra le due voci c’è stabilità. È aumentato invece il costo dovuto alle prestazioni. Tra le patologie che inducono i valdostani a prestazioni fuori valle ci sono gli interventi di riabilitazione, di cardiochirurgia e di urologia. In questo sistema di libertà di cura un po’ in tutto il territorio nazionale si sta cercando di venirne a capo. È un problema di tutti e bisogna pensare che una mobilità fisiologica ci sarà sempre. Bisognerà inoltre completare degli accordi di mobilità interregionale che finora non ci sono stati. Dovremo cercare di migliorare la nostra qualità in modo che tutti ne possano beneficiare.”
Nella replica, il Consigliere Lanièce ha detto che “comprendiamo che è difficile raggiungere una parità tra mobilità attiva e passiva, ma allora questo obiettivo non può far parte del Piano socio-sanitario. Invitiamo ad intensificare i rapporti con le altre regioni, e in particolare con il Piemonte, così da permettere di effettuare certi interventi tramite delle convenzioni.”
La situazione della Centrale Laitière d’Aoste è stato poi affrontato da un’interrogazione dei Consiglieri dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste che hanno voluto sapere quali interventi sono previsti per arrivare ad una soluzione della situazione della società.
L’Assessore dell’Agricoltura Roberto Vicquéry ha confermato che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina è interessata ad acquisire, affermando però che “è solo una prima indicazione di interesse. Già nel 2001 la Cooperativa era stata interpellata, ma né le condizioni di mercato né le questioni gestionali della cooperativa lo permisero. Per quanto riguarda il personale, al momento non si possono fornire delle indicazioni precise; tuttavia se la Cooperativa acquisirà la società, intende utilizzare il proprio personale. L’Amministrazione regionale farà di tutto per mantenere il marchio Vallée d’Aoste che aveva una sua validità. Ribadisco che stiamo seguendo dall’esterno l’evolversi della situazione e da parte nostra l’interesse è quello che l’attività venga ripresa nell’ambito della filiera del latte”.
Per il Consigliere Carlo Curtaz “credo che si possa dire che abbiamo fatto un passo indietro. Sembra che ci sia un raffreddamento della trattativa. Se la Cooperativa è interessata ad occupare solo i locali allora siamo lontani da una prosecuzione dell’attività. Le risposte date sono allarmanti anche per quanto riguarda il problema occupazionale. Per non parlare del marchio che potrebbe essere perso con conseguente danno alla tradizione valdostana. Per quanto concerne il canone di locazione direi che siamo allo scandalo. In questi anni non si è mai trovato un accordo per la locazione. Adesso il rischio è che non si riesca a recuperare i crediti con l’ABIT.”