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Comunicato n° 342 del 30 giugno 2010

COMMISSIONE REGOLAMENTO: PARERE FAVOREVOLE ALL'ASSEGNAZIONE ALLE COMMISSIONI DELLA NUOVA PROPOSTA DI REGOLAMENTO DEL CORPO FORESTALE

Nel corso della riunione di oggi, mercoledì 30 giugno 2010

La Commissione per il Regolamento, presieduta dal Presidente del Consiglio regionale, Alberto Cerise, si è riunita oggi, mercoledì 30 giugno 2010, per esaminare la possibilità di assegnare alle Commissioni consiliari la nuova proposta di regolamento riguardante la Disciplina dell'accesso e della mobilità nell'ambito dell'organico del Corpo forestale della Valle d'Aosta, deliberata dalla Giunta regionale il 22 giugno scorso.

La nuova proposta è stata giudicata, a maggioranza e con il voto contrario dei gruppi Alpe, Partito Democratico e Popolo della Libertà, assegnabile alle Commissioni consiliari per l'avvio del suo iter di esame in Assemblea regionale.

"Il Consiglio regionale - spiega il Presidente Cerise -, nella sua seduta del 12 maggio 2010, ha approvato la proposta di regolamento che disciplina l'accesso e la mobilità nell'ambito dell'organico del Corpo forestale della Valle d'Aosta, recependo al contempo un emendamento presentato dal gruppo Alpe che introduce il titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado fra i requisiti richiesti per la partecipazione al concorso per l'assunzione a tempo indeterminato ad agente forestale. In seguito, la Giunta regionale ha presentato al Consiglio regionale una nuova proposta di regolamento che reintroduce il titolo di istruzione secondaria di primo grado. Prima di procedere all'assegnazione o meno della nuova proposta, ho ritenuto di convocare la Commissione per il Regolamento, procedendo nel contempo agli approfondimenti necessari in merito all'articolo 27, comma 5, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio."

Tale articolo recita testualmente: "Non possono essere assegnati alle Commissioni argomenti che riproducano sostanzialmente il contenuto di proposte precedentemente respinte dal Consiglio, se non sono trascorsi almeno sei mesi dalla data di reiezione."

"Oggi, la Commissione per il Regolamento - prosegue Cerise - ha ritenuto di privilegiare una lettura che si fonda sul tenore letterale della norma, ossia ha considerato che la proposta precedente non era stata formalmente respinta, ma di fatto era stata accolta un'altra proposta, attraverso l'emendamento presentato in Assemblea, di diverso contenuto."

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Diego Empereur, e il Consigliere di Stella Alpina, André Lanièce, hanno evidenziato che "alla Commissione per il Regolamento, oltre all'esame delle modifiche, spetta anche l'interpretazione del Regolamento stesso, così come specificato nell'articolo 32. Come membri della Commissione, siamo quindi stati chiamati ad interpretare il testo di un articolo e, sulla base degli approfondimenti fatti predisporre dal Presidente del Consiglio, avevamo di fronte noi due ipotesi. Abbiamo voluto privilegiare quella che dà un'interpretazione letterale del testo dell'articolo attualmente in vigore, in modo da permettere una valutazione del provvedimento in questione nelle Commissioni consiliari competenti e per consentire poi al Consiglio di esprimersi in merito. Abbiamo inoltre dichiarato la disponibilità della maggioranza a valutare la modifica dell'articolo 27, comma 5, del Regolamento dell'Assemblea, al fine di agevolare in futuro i lavori della Commissione, evitando il più possibile dubbi interpretativi."

"La volontà del Consiglio Valle - evidenzia il Consigliere segretario Enrico Tibaldi (PdL) - non può essere cancellata per un capriccio del proponente (in questo caso, la Giunta regionale e il suo Presidente) che ha visto modificare - con un emendamento approvato legittimamente dalla maggioranza dei Consiglieri - una propria proposta attraverso l'introduzione del diploma di scuola superiore tra i requisiti soggettivi previsti per l'accesso al Corpo forestale valdostano. Non è assolutamente accettabile l'interpretazione arbitraria, fatta oggi dalla Commissione Regolamento, che ha ammesso la riproposizione di un identico testo da parte della stessa Giunta, tendente a ripristinare il titolo di studio finale di istruzione secondaria di primo grado, respinto dall'aula, quale requisito per partecipare al concorso per agenti forestali. Il Regolamento del Consiglio non lo ammette, salvo il trascorrere di un periodo di tempo di almeno sei mesi, e non ci sono episodi precedenti che giustifichino questo utilizzo deformato e scorretto delle norme che disciplinano il funzionamento dell'assemblea regionale, squalificandone l'operato normativo e accentuando lo scadimento dell'organo legislativo a scapito della prepotenza dell'esecutivo. Si tratta di principi che non possono essere stravolti a colpi di maggioranza e soprattutto in assenza di argomentazioni giuridiche sostenibili: per queste ragioni ho espresso il voto contrario."

Per il Consigliere Raimondo Donzel (PD), "l'interpretazione elastica data dalla maggioranza all'articolo 27 comma 5 del Regolamento non rispetta lo spirito del legislatore che intendeva evitare la reiterazione in aula dei medesimi provvedimenti. Nel caso in specie è palese e inaccettabile la forzatura del Governo regionale sull'Assemblea consiliare. Per queste ragioni abbiamo espresso un parere contrario alla riproposizione del provvedimento, che riproduce integralmente il testo che era stato votato dal Consiglio regionale, ad eccezione dell'articolo che prevedeva l'innalzamento del titolo di studio."

"Con l'interpretazione data dalla maggioranza, lo spirito della legge - dichiara il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) - è stato travisato. Il Regolamento del Consiglio riguardo all'ammissibilità di proposte precedentemente respinte è chiaro: devono trascorrere almeno sei mesi per la loro riproposizione. In questo modo, si crea un precedente che potrà arrecare seri problemi al funzionamento del Consiglio. Nel caso specifico, l'introduzione del diploma di scuola superiore tra i requisiti previsti per l'accesso al Corpo forestale valdostano, appena approvato dal Consiglio regionale viene di fatto eluso dalla Giunta regionale che ripropone il testo già respinto. Una grave forzatura della maggioranza che svilisce il ruolo del Consiglio."