Info Conseil
Comunicato n° 266 del 26 maggio 2010
APPROVATO IL DOCUMENTO DI INDIRIZZO SULLE ATTIVITÀ EUROPEE E INTERNAZIONALI DELLA REGIONE
Adunanza del Consiglio regionale
Esaurita la relazione del Presidente della Regione, Augusto Rollandin, sulle attività di rilievo europeo e internazionale svolte dalla Regione nel 2009, il Consiglio ha esaminato il documento pluriennale di indirizzo sulle attività della Regione in campo europeo e internazionale.
Il testo è stato approvato con 24 voti favorevoli e 8 astensioni (Alpe e PD).
Redatto in applicazione della legge regionale n. 8/2006, che reca disposizioni in materia di attività e relazioni europee e internazionali della Regione, il documento si concentra su tre linee programmatiche prioritarie: il rafforzamento della partecipazione della Regione alla formazione e al recepimento della legislazione europea; l'analisi del mutamento del contesto giuridico europeo e la promozione di iniziative volte ad un migliore adattamento delle politiche di concorrenza al contesto territoriale valdostano; il rafforzamento delle ricadute, in particolare economiche, delle azioni di cooperazione della Valle d'Aosta con altri territori.
Tali linee programmatiche sono identificate in un quadro politico e giuridico in mutamento. Infatti, la recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha avviato un processo di riforma delle due principali leggi statali di attuazione della modifica, avvenuta nel 2001, del Titolo V della Costituzione, ossia la legge n. 131/2003 e la legge n. 11/2005.
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Luciano Caveri (UV), Roberto Louvin (Alpe), Massimo Lattanzi (PdL) e Raimondo Donzel (PD).
Il Consigliere Luciano Caveri (UV), che fa parte del Comitato delle Regioni e presiede la delegazione italiana, ha detto "la relazione è ricca di suggestioni, completa nel fornire un quadro delle azioni poste in essere e una visione d'insieme delle responsabilità che abbiamo nei confronti dell'Unione europea. Mette in evidenza che la Valle d'Aosta nel contesto europeo ha una propria personalità. Siamo obbligati a rivedere tutte le questioni alla luce della crisi, fissandoci degli obiettivi il primo è capire che fine farà la politica di coesione. Si sta discutendo il nuovo patto di stabilità e bisogna fare in modo che non peggiori ulteriormente.
Sulla questione delle Euroregioni, il dibattito europeo va nell'ottica di macro regioni. Il destino è infatti quello di spezzare la vecchia logica statuale. La presenza valdostana nel Comitato delle Regioni è utile, ma l'assenza di un parlamentare europeo, causata da norme elettorali, è oggi un vulnus non di certo positivo.
Circa la questione del processo discendente, con la legge comunitaria dimostriamo che possiamo reagire positivamente alle norme comunitarie. Oggi le Regioni però, per il processo ascendente, non siedono al tavolo dei Consigli europei, e non è un elemento indifferente: non vorrei che le vicende della crisi diventassero scusa per accrescere i poteri dell'Europa e degli Stati a detrimento delle Regioni, livello di democrazia più vicino ai cittadini."
Le Conseiller Roberto Louvin (Alpe) a remarqué que « nous estimons urgent l'approfondissement de la perspective de l'insertion du Mont-Blanc parmi les sites protégés au titre du patrimoine culturel de l'humanité. Nous soulignons aussi que le manque d'actions concrètes dans le domaine des liaisons avec quelques communautés qui nous sont proches, notamment le Valais et la République et Canton du Jura.
En matière de relations internationales, il faut avoir des objectifs et des stratégies : nous n'en voyons pas par rapport aux contacts avec le Tibet et les Kurdes, dont on a discuté dans cette salle.
A propos du document, nous regrettons que l'attitude programmatrice de la Région se sot traduite dans l'attribution à une société externe de la rédaction du document. Le Conseil devrait établir quelques indications préalables. Nous ne trouvons rien de politique dans ce texte, pas une seule priorité déterminée clairement et nettement. Il y a l'indication que vous procéderez à niveau du gouvernement et vous nous informerez par la suite : quelle est la participation de la Région si personne nous indique les matières dans lesquelles on peut intervenir ? Là nous devrions concentrer notre attention. Dans les années à venir nous risquons d'être marginaux dans les politiques de cohésion et concurrence : on devra être bien attentifs, pour faire de sorte que la Vallée d'Aoste ait la capacité de s'exprimer dans la législation, afin d'affirmer nos diversités. »
Il Consigliere Massimo Lattanzi (PdL) ha affermato che "il Documento rappresenta una fotografia che identifica in maniera molto chiara la difficoltà di una piccola regione come la nostra, per quanto autonoma e autosufficiente, di potersi integrare in un tessuto di grande trasformazione. Facciamoci una ragione: la crisi ci schiaccerà tra l'Europa e lo Stato. Sono momenti in cui la politica ha il compito di non occuparsi più della sola ideologia, ma delle scelte di politica economica e finanziaria: è questo che i cittadini ci chiedono, sono le risposte che attendono. Noi dobbiamo entrare in questa consapevolezza perché abbiamo il dovere di difendere la nostra specificità, che è anche finanziaria, per mantenere il nostro benessere economico, in un contesto di globalizzazione.
La soluzione per salvaguardare gli interessi dei valdostani è di tipo politico. Dobbiamo aprire un dialogo forte con il governo nazionale, e uno ancor più forte con quello europeo che definisce il destino di regioni piccole come la nostra.
Secondo il Consigliere Raimondo Donzel (PD), "con i suoi limiti e le debolezze, l'Europa sta svolgendo un ruolo fondamentale anche dal punto di vista politico. Dal punto di vista economico, invece, servirebbero delle regole, dei controlli e capire dove il denaro è speso in modo virtuoso e genera sviluppo e dove invece è sperperato.
Dobbiamo sforzarci di fare capire queste cose all'Europa. Un rafforzamento dell'UE che non rafforzi solo il Consiglio Europeo, ma anche il Parlamento europeo può essere una strada percorribile. Ma occorrerebbe essere rappresentati.
L'altro suggerimento riguarda la questione della politica della montagna e il progetto dell'Università, che potrà dare una spinta in questa direzione.
Infine, l'espressione 'Euroregione' è un termine corretto che potrebbe creare delle condizioni di comunicazione tra i popoli, di scambi. E anche la Valle d'Aosta potrebbe assumere un ruolo diverso da quello che occupa ora a livello nazionale. L'auspicio è che a queste discussioni seguano delle azioni concrete per portare la voce della montagna all'interno del Parlamento europeo."
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Il testo è stato approvato con 24 voti favorevoli e 8 astensioni (Alpe e PD).
Redatto in applicazione della legge regionale n. 8/2006, che reca disposizioni in materia di attività e relazioni europee e internazionali della Regione, il documento si concentra su tre linee programmatiche prioritarie: il rafforzamento della partecipazione della Regione alla formazione e al recepimento della legislazione europea; l'analisi del mutamento del contesto giuridico europeo e la promozione di iniziative volte ad un migliore adattamento delle politiche di concorrenza al contesto territoriale valdostano; il rafforzamento delle ricadute, in particolare economiche, delle azioni di cooperazione della Valle d'Aosta con altri territori.
Tali linee programmatiche sono identificate in un quadro politico e giuridico in mutamento. Infatti, la recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha avviato un processo di riforma delle due principali leggi statali di attuazione della modifica, avvenuta nel 2001, del Titolo V della Costituzione, ossia la legge n. 131/2003 e la legge n. 11/2005.
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Luciano Caveri (UV), Roberto Louvin (Alpe), Massimo Lattanzi (PdL) e Raimondo Donzel (PD).
Il Consigliere Luciano Caveri (UV), che fa parte del Comitato delle Regioni e presiede la delegazione italiana, ha detto "la relazione è ricca di suggestioni, completa nel fornire un quadro delle azioni poste in essere e una visione d'insieme delle responsabilità che abbiamo nei confronti dell'Unione europea. Mette in evidenza che la Valle d'Aosta nel contesto europeo ha una propria personalità. Siamo obbligati a rivedere tutte le questioni alla luce della crisi, fissandoci degli obiettivi il primo è capire che fine farà la politica di coesione. Si sta discutendo il nuovo patto di stabilità e bisogna fare in modo che non peggiori ulteriormente.
Sulla questione delle Euroregioni, il dibattito europeo va nell'ottica di macro regioni. Il destino è infatti quello di spezzare la vecchia logica statuale. La presenza valdostana nel Comitato delle Regioni è utile, ma l'assenza di un parlamentare europeo, causata da norme elettorali, è oggi un vulnus non di certo positivo.
Circa la questione del processo discendente, con la legge comunitaria dimostriamo che possiamo reagire positivamente alle norme comunitarie. Oggi le Regioni però, per il processo ascendente, non siedono al tavolo dei Consigli europei, e non è un elemento indifferente: non vorrei che le vicende della crisi diventassero scusa per accrescere i poteri dell'Europa e degli Stati a detrimento delle Regioni, livello di democrazia più vicino ai cittadini."
Le Conseiller Roberto Louvin (Alpe) a remarqué que « nous estimons urgent l'approfondissement de la perspective de l'insertion du Mont-Blanc parmi les sites protégés au titre du patrimoine culturel de l'humanité. Nous soulignons aussi que le manque d'actions concrètes dans le domaine des liaisons avec quelques communautés qui nous sont proches, notamment le Valais et la République et Canton du Jura.
En matière de relations internationales, il faut avoir des objectifs et des stratégies : nous n'en voyons pas par rapport aux contacts avec le Tibet et les Kurdes, dont on a discuté dans cette salle.
A propos du document, nous regrettons que l'attitude programmatrice de la Région se sot traduite dans l'attribution à une société externe de la rédaction du document. Le Conseil devrait établir quelques indications préalables. Nous ne trouvons rien de politique dans ce texte, pas une seule priorité déterminée clairement et nettement. Il y a l'indication que vous procéderez à niveau du gouvernement et vous nous informerez par la suite : quelle est la participation de la Région si personne nous indique les matières dans lesquelles on peut intervenir ? Là nous devrions concentrer notre attention. Dans les années à venir nous risquons d'être marginaux dans les politiques de cohésion et concurrence : on devra être bien attentifs, pour faire de sorte que la Vallée d'Aoste ait la capacité de s'exprimer dans la législation, afin d'affirmer nos diversités. »
Il Consigliere Massimo Lattanzi (PdL) ha affermato che "il Documento rappresenta una fotografia che identifica in maniera molto chiara la difficoltà di una piccola regione come la nostra, per quanto autonoma e autosufficiente, di potersi integrare in un tessuto di grande trasformazione. Facciamoci una ragione: la crisi ci schiaccerà tra l'Europa e lo Stato. Sono momenti in cui la politica ha il compito di non occuparsi più della sola ideologia, ma delle scelte di politica economica e finanziaria: è questo che i cittadini ci chiedono, sono le risposte che attendono. Noi dobbiamo entrare in questa consapevolezza perché abbiamo il dovere di difendere la nostra specificità, che è anche finanziaria, per mantenere il nostro benessere economico, in un contesto di globalizzazione.
La soluzione per salvaguardare gli interessi dei valdostani è di tipo politico. Dobbiamo aprire un dialogo forte con il governo nazionale, e uno ancor più forte con quello europeo che definisce il destino di regioni piccole come la nostra.
Secondo il Consigliere Raimondo Donzel (PD), "con i suoi limiti e le debolezze, l'Europa sta svolgendo un ruolo fondamentale anche dal punto di vista politico. Dal punto di vista economico, invece, servirebbero delle regole, dei controlli e capire dove il denaro è speso in modo virtuoso e genera sviluppo e dove invece è sperperato.
Dobbiamo sforzarci di fare capire queste cose all'Europa. Un rafforzamento dell'UE che non rafforzi solo il Consiglio Europeo, ma anche il Parlamento europeo può essere una strada percorribile. Ma occorrerebbe essere rappresentati.
L'altro suggerimento riguarda la questione della politica della montagna e il progetto dell'Università, che potrà dare una spinta in questa direzione.
Infine, l'espressione 'Euroregione' è un termine corretto che potrebbe creare delle condizioni di comunicazione tra i popoli, di scambi. E anche la Valle d'Aosta potrebbe assumere un ruolo diverso da quello che occupa ora a livello nazionale. L'auspicio è che a queste discussioni seguano delle azioni concrete per portare la voce della montagna all'interno del Parlamento europeo."