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Comunicato n° 153 del 24 marzo 2010

APPROVATE LE DETERMINAZIONI IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI

Adunanza del Consiglio regionale

L'Assemblea regionale ha esaminato il provvedimento che ridetermina le azioni finalizzate all'attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.

L'atto, che è stato approvato con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (Alpe), conferma il potenziamento delle attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata e di minimizzazione dei rifiuti; ribadisce l'obiettivo della valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati da attuarsi attraverso la ricerca di un sistema di pirolisi e/o gassificazione, che permetta di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica in condizioni tali da garantire un contenimento dell'impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da conferire in discarica.

L'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, nell'illustrare l'iniziativa, ha detto che "si tratta oggi di tirare le fila di un percorso decisionale avviato ormai da parecchi anni (dal 2005) che ha visto il susseguirsi di una serie di fasi di approfondimento e di successivo affinamento della scelta su uno dei temi ambientali più importanti, che per il prossimo futuro della Valle d'Aosta assume una portata particolarmente rilevante in ragione della specificità del nostro territorio di montagna, che offre una scarsa disponibilità di spazi da un lato, e, dall'altro, ha una domanda di qualità ambientale elevata."
"Sono molteplici gli elementi che hanno guidato alla scelta odierna, che oggi conferma e considera qualificante la decisione di chiudere il ciclo di trattamento dei rifiuti in regione, così come previsto dalla legge regionale 31/2007.
Crediamo che non sia responsabile allontanare da sé il problema e trasferirlo ad un'altra comunità: farsi carico di questa responsabilità comporta una maggiore e concreta volontà di portare a buon fine le azioni di riduzione e differenziazione dei rifiuti che spettano al singolo individuo, perché il miglioramento produce effetti tangibili e percepibili, così come un ipotetico non raggiungimento evidenzierebbe una immediata ricaduta negativa. Tale scelta consente anche di non essere dipendenti da soggetti e fattori esterni che detterebbero le condizioni sia in termini economici che operative. Questo scenario non è soggetto a momenti congiunturali, a regole di mercato, ma garantisce pieno controllo e stabilità al sistema.
Con questi indirizzi e condizioni al contorno, il lavoro svolto ha condotto all'individuazione di uno scenario che è quello fondato su sistemi cosiddetti a caldo, di pirolisi e gassificazione.
Ogni scelta comporta vantaggi e svantaggi, e certo questa scelta, si configura come quella meglio risponde agli obbiettivi che ci si è posti. Si tratta dunque di tener conto di una molteplicità di esigenze e di condizioni, e questa soluzione ci viene indicata come quella che il mondo tecnologico e scientifico allo stato attuale delle conoscenze meglio interpreta e ottimizza l'insieme delle condizioni. Il lungo confronto su questo tema è stato possibile grazie agli incontri pubblici, alle discussioni nelle sedi istituzionali, (Commissione consigliare, CPEL, Osservatorio regionale dei rifiuti), e ha portato ad una analisi critica delle soluzioni da cui emerge però una netta prevalenza per decisioni che non lasciano spazio a incertezze e rappresentano una decisa presa in carico del problema pur andando verso il futuro nella scelta di tecnologie innovative nel solco degli indirizzi proposti.
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Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Prola, Donzel, Caveri, Bertin, Tibaldi, La Torre, Agostino, Comé e il Presidente Rollandin.

Il Vicepresidente della III Commissione, Piero Prola (UV), ha detto che "il tempo è scaduto e la decisione deve essere presa, perché siamo sommersi da una montagna di rifiuti che cresce ogni anno e che ha ormai valicato la soglia delle centomila tonnellate l'anno. Diminuire la quantità di rifiuto è quindi il nodo principale à cui tutti dobbiamo porre rimedio. In questo momento, stiamo affrontando il problema a valle della trasformazione del rifiuto: la soluzione che più ci convince è la gassificazione, per la taglia modulare e adattata alla nostra quantità di rifiuti da smaltire, per la flessibilità, con la possibilità di introdurre tutti i tipi di rifiuto, per il rendimento e la valorizzazione energetica, per la qualità delle emissioni finali. Pur adottando ogni cautela di fronte a nuovi processi tecnologici, non possiamo negare l'evidenza di dati scientifici che sono a disposizione di tutti e portano in questo momento in vari paesi ad adottare questo tipo di soluzione."

Per il Consigliere Raimondo Donzel (PD), "siamo di fronte ad una rideterminazione di una delibera già adottata dieci mesi fa. La preoccupazione cresce, perché se abbiamo deciso di accantonare l'ipotesi dell'inceneritore, abbiamo cominciato una disquisizione infinita sulle forme da adottare per lo smaltimento dei rifiuti. Oggi, come gruppo del PD auspichiamo che la questione non sia liquidata con una delibera che dà il via al gassificatore, ma che il Piano di gestione dei rifiuti preveda anche una fase a monte, con azioni locali per ridurre la produzione di rifiuti e che porti ad investire sulla qualità della raccolta differenziata. Chiediamo quindi che vengano determinate le quote di finanziamento delle varie fasi, affinché vi sia una strategia di percorso."

Il Consigliere Luciano Caveri (UV), nel ripercorrere le varie fasi che hanno portato alle varie scelte,  ha evidenziato che "questo dossier è stato gestito con molta serietà, sin dal principio. La questione dei rifiuti è costosa ed è un impegno civile. Si tratta di una scommessa importante perché è a valere sui nostri figli: il tema ambientale è complesso, dove nessuno ha la bacchetta magica e dove non vi sono grandissime certezze, ma siamo chiamati a fare delle scelte e i dati di oggi - rispetto a quanto deciso nel passato - ci dicono che questa è la scelta migliore, pur avendo elementi di sperimentalità. Speriamo che sia così per i nostri figli."

Per il Consigliere Alberto Bertin (Alpe), "anche se riteniamo questo sistema un passo avanti rispetto all'inceneritore, rimangono delle forti perplessità sul fatto che questa sia la soluzione migliore per i prossimi venti anni per la Valle d'Aosta. Continuano ad essere estremamente vaghe le indicazioni in materia di prevenzione della produzione di rifiuti, nei livelli di raccolta differenziata, non si prevede la raccolta dell'umido. A nostro avviso si sarebbe dovuto prima stabilire quello che si voleva a monte, poi, in funzione di questo, scegliere la tecnologia migliore, innovativa o no, per il trattamento finale dei rifiuti. Anche in ragione dei costi e delle ricadute sull'ambiente abbiamo più volte sottolineato la necessità di approfondire l'ipotesi di chiudere il ciclo e rifiuti fuori Valle, che sicuramente rappresenta un risparmio economico e forse una migliore gestione globale dell'impatto sull'ambiente. A nostro avviso, la maggioranza si prende una bella responsabilità escludendo a priori questa ipotesi."

Il Consigliere Enrico Tibaldi (PdL) ha affermato che "il Consiglio oggi modifica una scelta già adottata da quest'aula nel 2008: questa Legislatura, in questo settore, è nata sotto il segno della sperimentalità e quindi oggi si preferisce una tecnologia da sperimentare rispetto ad impianti ormai collaudati, come i termovalorizzatori. Speriamo che la scelta della Giunta sia stabile e definitiva oltre che consapevole e responsabile - perché già alcuni mesi fa ci era stato prospettato un altro scenario. Una scelta che noi avalliamo e speriamo che la III Commissione possa effettivamente contribuire a una valutazione più approfondita che tenga conto non solo della tipologia degli impianti individuati, ma anche della più ampia affidabilità della tecnologia adottata, delle eventuali opportunità di valorizzazione energetica e soprattutto delle ricadute sull'ambiente e sulla salute umana, al fine di ridurre al minimo le esalazioni inquinanti e le scorie residue."

Il Capogruppo di Fédération autonomiste, Leonardo La Torre, ha sostenuto che "si sta facendo terrorismo psicologico su questo tema. La nostra discarica ha una vita di 4 o 5 anni: oggi siamo arrivati al limite massimo entro il quale dobbiamo prendere una decisione. Sono a favore del termovalorizzatore come del gassificatore: l'importante è che si prenda una decisione seria e responsabile, concentrandosi sull'iter che porterà alla costruzione del miglior impianto possibile, nell'interesse dei cittadini e a tutela della loro salute."

Il Consigliere Salvatore Agostino (UV) ha lamentato "le notizie di questi giorni tendenti a terrorizzare i cittadini. Il lavoro svolto dalla Giunta, dai tecnici e dalla Commissione è stato serio e responsabile e volto a garantire la tutela della salute umana e dell'ambiente."

Per il Presidente della III Commissione, Dario Comé (SA) "dal punto di vista ambientale si tratta di un impianto che dà ampie garanzie e che creerà grandi opportunità per la Valle d'Aosta, perché riduce del 50 per cento le scorie rispetto ad un termovalorizzatore, scorie che dopo il processo di vetrificazione non hanno più l'obbligo di essere depositate in una discarica. La scelta che abbiamo fatto è frutto di un percorso condiviso, che guarda alla nostra realtà e alla produzione di rifiuti in Valle d'Aosta. Votiamo quindi con grande convinzione questa delibera."

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin (UV), ha sottolineato che "si tratta di una soluzione che non è un toccasana, semplicemente perché non esiste: oggi ci sono dei sistemi che a seconda delle situazioni possono variare. Abbiamo quindi affrontato la tematica, guardando alle altre realtà a noi vicine. Rispetto ad altre soluzioni, abbiamo valutato che questa sia la più confacente alla nostra regione, facendo tutto il possibile per dare coscienza, innanzitutto a chi è oggi chiamato a votare questo provvedimento, sul percorso che si intende avviare e sulla tecnologia che si vuole mettere in campo."