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Comunicato n° 149 del 24 marzo 2010

INTERPELLANZA SU OCCUPAZIONE LAVORATRICI MADRI

Adunanza del Consiglio regionale

La Consigliera e capogruppo del Partito Democratico, Carmela Fontana, ha posto l'attenzione, con un'interpellanza, sul tema dell'occupazione a sostegno delle lavoratrici madri.

Nello specifico, la Consigliera ha evidenziato che "in base ai dati resi pubblici dalla Consigliera di parità, sono una settantina le donne che hanno dovuto rinunciare al lavoro per dedicarsi ai figli appena nati e che un'altra quindicina ha dovuto cambiare lavoro per lo stesso motivo." Ha quindi voluto sapere se il Governo regionale intende far verificare singolarmente dai propri uffici gli 84 casi segnalati, al fine di identificare soluzioni ai problemi specifici e di mettere le donne interessate in condizioni di poter rientrare rapidamente nel mondo del lavoro; valutare con gli enti territoriali la rete di sostegno dagli 0 ai 3 anni, con l'obiettivo di coprire ogni eventuale "buco" nell'offerta di servizi specifici alla prima infanzia; valutare l'opportunità di un sostegno alle aziende perché attuino politiche di sostegno alle lavoratrici madri attraverso l'istituzione di servizi innovativi.

Nella risposta, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, ha detto che "si tratta di un tema delicato che stiamo seguendo con molta attenzione. Tuttavia, la procedura delle dimissioni volontarie segue un iter predeterminato dal Decreto legislativo 151/2001 e la Regione non può far verificare direttamente dai propri Uffici gli 84 casi segnalati, ma in un rapporto di stretta collaborazione con la Consigliera di parità potrà analizzare i dati contenuti nel report elaborato dalla Direzione regionale del lavoro, identificando soluzioni che possano consentire alle donne interessate di poter rientrare nel mondo del lavoro."
Riguardo ai servizi specifici per la prima infanzia, l'Assessore Lanièce ha illustrato l'offerta della Regione, "che ha contribuito alla realizzazione di un sistema integrato dei servizi ad oggi costituito da 25 asili nido per un totale di 675 posti, 13 garderies d'enfance per un totale di 150 posti, 35 tate familiari che possono accogliere 140 bambini, ma che in realtà alla data odierna soddisfano i bisogni di 159 famiglie, per un totale di posti disponibili pari a 969. Inoltre, a partire dal 2010, saranno attivati un asilo nido nel comune di La Salle (18 posti), una gardenie d'enfance a Fénis (18 posti), che corrisponde ad un totale generale di 1005 posti per i bambini della regione. A ciò si aggiungono 36 posti relativi a 4 spazi-gioco, nei quali è prevista la compresenza di bambini e genitori o familiari. Riguardo all'istituzione di servizi innovativi, ricordo che la Regione finanzia il servizio di asilo nido dell'Azienda USL, per 25 bambini. A seguito delle istanze presentate da soggetti pubblici e privati, dal 2010, saranno resi autorizzabili altri 148 posti di asili nido, garderies d'enface e spazi-gioco, superando dunque abbondantemente l'obiettivo previsto dal protocollo di Lisbona. Tra queste richieste compare l'autorizzazione ad un nuovo asilo nido aziendale nel comune di Pollein che servirà i dipendenti del centro commerciale Carrefour, della società Projet Formation e il futuro centro direzionale che sorgerà in località aeroporto."
"Infine, riguardo ai servizi innovativi, sottolineo che con l'approvazione del nuovo Piano di politica del lavoro 2009-2011, sono stati previsti specifici supporti alle imprese sul tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Inoltre, l'Assessorato alla sanità in collaborazione, con la Consigliera di parità, sta elaborando un progetto destinato alla conciliazione tra i tempi di cura dei figli e lavorativi delle donne, con l'obiettivo specifico di migliorare l'accesso delle donne all'occupazione contribuendo a ridurre le disparità di genere."

Nella replica, la Consigliera Fontana ha evidenziato che "il problema non si risolve con i dati forniti dall'Assessore, anche se molto completi. La problematica esiste e volevo sapere dall'Assessore se c'era la disponibilità per verificare i risultati che ha prodotto il Piano di politica del lavoro."