Info Conseil

Comunicato n° 70 del 10 febbraio 2010

INTERPELLANZA TRATTAMENTO FINALE RIFIUTI DIFFERENZIATI

Adunanza del Consiglio regionale


Il Consigliere Alberto Bertin (VdA Vive/R) ha voluto conoscere maggiori dettagli circa le modalità del trattamento finale dei rifiuti indifferenziati.

In particolare, ha voluto sapere se è intenzione della Giunta regionale approfondire, con una valutazione del ciclo nel suo complesso, l'ipotesi di chiudere il ciclo rifiuti al di fuori del territorio regionale; in che tempi e con quali obiettivi si intende potenziare la raccolta differenziata e la riduzione della quantità dei rifiuti prodotti.
"Non esiste una soluzione sola per affrontare questo problema, si tratta di vagliare tutte le ipotesi e scegliere quella che si adatta meglio al nostro territorio, promuovendo peraltro un confronto con la popolazione."

Nella risposta, l'Assessore all'ambiente, Manuela Zublena, ha detto che "rilevare una contraddizione nel testo dell'interpellanza: da un lato sembra essere giudicato negativo il valutare vari scenari, ma dall'altro si auspica di valutare tutte le possibilità. Riteniamo opportuno, e così abbiamo operato, considerare un ampio spettro di scenari, senza tuttavia ripercorrere la strada del vecchio governo, ma piuttosto portando nuovi contributi.
L'analisi LCA (life cycle assesment) è un metodo ben conosciuto, già presente negli studi specialistici commissionati dall'Amministrazione: il documento principale è stato predisposto dal professor Giugliano del Politecnico di Milano, che approfondisce un confronto di impatto di due scenari, tra cui il trasporto fuori Valle, considerando vari effetti. Gli studi LCA rappresentano un metodo di supporto alle decisioni, perché permettono di comparare i vari scenari, ma non possiamo avere la presunzione che questi siano assunti come valutazione unica e decisiva, innanzitutto per le numerose variabili, per i vari indicatori e per i pesi attribuiti agli stessi, che possono spostare l'esito finale, in funzione della scelta di parametri di scenario. E' una scelta che inevitabilmente ha aspetti di discrezionalità, senza venir meno al rigore scientifico nel procedimento.
Le informazioni che provengono dall'insieme degli studi sono in grado a condurci ad una decisione strategica. Credo quindi che rimandare a ulteriori approfondimenti non sia opportuno. La chiusura del ciclo fuori o dentro la Valle d'Aosta rappresenta una scelta ambientale, ora deve essere rapportata ad aspetti normativi ed economici, anche tenendo conto dei tempi, oltre che al contesto socio politico. Ora è il tempo della politica, che deve fare la sua parte.

Circa la tematica della riduzione e differenziazione dei rifiuti, l'Assessore Zublena ha precisato che "con tutto quanto stato fatto e detto, credo che non rimarrebbe che richiamare le numerose risposte sinora fornite, nonché le iniziative assunte. Ricordo tuttavia che gli obiettivi di riduzione e differenziazione si trovano sia nella legge regionale sia nella direttiva europea in corso di recepimento da parte dell'Italia.
Questi obiettivi, sulla cui realizzazione siamo impegnati, vengono considerati sterili senza un reale coinvolgimento ed una sensibilizzazione della popolazione: è una questione di civiltà e responsabilità cui mirano tutte le iniziative avviate anche con la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti dello scorso novembre e quelle che proseguono o prenderanno avvio dopo averle discusse in seno all'Osservatorio, la cui convocazione è prevista per inizio marzo."

Il Consigliere Alberto Bertin ha replicato che "è importante capire i tempi e i modi per ridurre la produzione e il trattamento rifiuti, anche in rapporto alle dimensioni che si vogliono dare al nuovo impianto che si farà. Occorre conoscere lo scenario che si avrà, anche per capire i costi, essendo questo un aspetto non molto chiaro della gassificazione, anche perché in Italia di impianti simili ce n'è solo uno, funzionante da soltanto un anno. Volevamo sapere quante tonnellate si intende gestire: non abbiamo ottenuto risposta, e non siamo soddisfatti. Ci è stato fornito un elenco delle iniziative condotte, ma abbiamo rilevato che i risultati concreti sono stati ben pochi.
Ribadiamo che vanno approfondite tutte le ipotesi: gli stessi studi e scenari cambiano, gli stessi consulenti concludevano ventiquattro mesi fa uno studio in cui si diceva che il gassificatore era un impianto del tutto inadatto alla Valle d'Aosta. Questa nuova ipotesi andava quindi già scartata in teoria dagli stessi tecnici incaricati dalla Regione.
Riteniamo che spendere per tenere in considerazione tutte le ipotesi è indispensabile, soprattutto perché la scelta non solo sarà costosa, ma avrà conseguenze sul
futuro della regione."