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Comunicato n° 673 del 16 dicembre 2009
RELAZIONE ANNUALE SULLO STATO DI SALUTE E BENESSERE SOCIALE
Adunanza del Consiglio regionale
L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, ha presentato al Consiglio regionale la relazione sullo stato di salute e benessere sociale della popolazione valdostana, predisposta dall'Osservatorio regionale epidemiologico e per le politiche sociali.
Il Consiglio ha preso atto del documento.
"La relazione di quest'anno - ha detto l'Assessore Lanièce - è il risultato di un'indagine regionale, condotta tra la primavera e l'estate del 2009, per la conoscenza dell'incidenza di povertà in Valle d'Aosta, condotta attraverso l'invio di un questionario recapitato a casa a 1064 famiglie e mediante dei Focus groups composti da operatori e amministratori dei quattro distretti e di Aosta."
"L'indagine rileva che, se si considera il 50% della media aritmetica del reddito netto mensile pro capite in Valle d'Aosta, il reddito che segna la soglia di povertà è pari a 404,43 euro netti mensili a persona. Quindi, l'incidenza della povertà in Valle d'Aosta è pari al 5% della popolazione totale (a fronte del 7,6% stimato per la Valle d'Aosta dall'Indagine Istat nazionale nel 2008). A fronte del 5% di povertà, l'indagine individua 41 famiglie povere (su 814 che hanno dichiarato i redditi): data la rappresentatività statistica del campione utilizzato, la stima sull'intera popolazione di famiglie valdostane residenti in condizione di povertà equivale a 2.900 famiglie (su 58.586 totali). Delle 41 famiglie povere, 16 sono coppie con figli (quindi, in proporzione, circa 1.131 sulle 2.900 povere stimate a livello regionale), 6 (quindi 424 a livello regionale) sono genitori soli con figli e altre 6 (quindi altri 424 a livello regionale) sono persone sole."
Riguardo al giudizio sulle risorse economiche, o povertà percepita,
dalla relazione emerge che il 45% delle famiglie dichiara di arrivare alla fine del mese con difficoltà, ma per 15 famiglie su 100 la difficoltà è "molta"; il giudizio negativo è maggiormente espresso dalle donne con più di 64 anni e dai giovani con meno di 38 anni di entrambi i sessi. Il 21,9% delle famiglie dichiara che non riuscirebbe a fare fronte a una spesa improvvisa di 700 euro, mentre il 47,5% riuscirebbe, ma con difficoltà, anche "molta". Rispetto all'anno precedente l'indagine, il 45,9% delle famiglie dichiara di non essere riuscita a risparmiare e che un altro 7,7% di famiglie si è indebitato; il 30,2% delle famiglie dichiara di avere avuto bisogno di aiuti economici esterni nell'ultimo anno e che il 54% di esse ha ricevuto aiuto da famigliari, mentre il 35,7% da un Ente.
L'Assessore ha concluso, sottolineando che "questa indagine sulla povertà è propedeutica ad una serie di interventi legislativi, quali quello sul microcredito che discutiamo oggi, e che vanno a sostegno delle famiglie in difficoltà."
Sono intervenute nel dibattito le Consigliere Patrizia Morelli, Emily Rini e Carmela Fontana.
Pour la Conseillère Patrizia Morelli (VdAV/R) « le rapport nous fait prendre conscience d'un caractère fragmentaire de notre tissu social et d'un individualisme croissant dans notre société. » Ha poi evidenziato come dall'indagine emerga "una percezione della povertà che è diversa nel contesto cittadino da quella nella realtà di paese: bisogna tener conto di questa evidenza al fine di dare risposte che siano il più
ugualitarie e giuste possibili. Anche se il dato del 5% è relativamente confortante rispetto a quello nazionale, non va sottovalutato, soprattutto a fronte del perdurare della crisi economica e dello scadere nel 2010 degli ammortizzatori sociali per tanti lavoratori. La povertà, per essere adeguatamente fronteggiata va identificata con precisione, al fine di mettere in atto misure adeguate che, non limitandosi all'assitenzialismo puro, propongano soluzioni per una fruizione più responsabile da parte dei destinatari."
La Conseillère secrétaire Emily Rini (UV) a souligné « l'importance du document, compte tenu de la situation de crise. J'estime particulièrement appréciable la méthodologie utilisée pour l'élaboration de ce rapport, qui a vu une collaboration synergique entre la Région, les Communes et le Conseil permanent des collectivités locales. Pour la première fois, toutes les Communes ont été concernées par une enquête, ce qui représente un échantillon significatif de notre réalité et de notre société valdôtaine. I Comuni per la loro vicinanza con il cittadino, possono infatti interpretare al meglio le sue esigenze e le sue difficoltà. »
Per la Capogruppo del PD, Carmela Fontana, "le cifre contenute nel rapporto dimostrano che la crisi economica ha colpito anche tante famiglie valdostane. Ecco allora che, come Consiglio regionale, siamo chiamati a intervenire di più e meglio. Concordo con le priorità individuate al termine dell'indagine, in particolare riguardo all'attivazione di strumenti di sostegno che superino la sola offerta di sussidi economici, ma è più importante l'urgenza di un rilancio economico e produttivo della nostra regione. Per far crescere la disponibilità occorre produrre di più, fare aumentare il prodotto interno lordo vero, quell' dell'agricoltura, dell'industria e del turismo. Da questa ricerca emerge poi la questione legata all'educazione: infatti i dati sul reddito ribadiscono che l'abbandono scolastico è una delle peggiori malattie del nostro tempo e che è su una buona istruzione che si fonda il benessere delle future generazioni e quindi della Valle d'Aosta."