Info Conseil
Comunicato n° 661 dell'11 dicembre 2009
I E II COMMISSIONE: PARERE FAVOREVOLE ALLA PROPOSTA DI LEGGE SUGLI ORGANISMI DI PARITA'
Nelle sedute di ieri, giovedì 10, e oggi, venerdì 11 dicembre 2009
Un nuovo testo della proposta di legge recante disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna e di riordino degli organismi di parità operanti in Valle d'Aosta ha avuto il parere favorevole a maggioranza (con l'astensione del PD e di VdAV/R) delle Commissioni "Istituzioni e autonomia" e "Affari generali", presiedute rispettivamente dai Consiglieri Alberto Zucchi e Andrea Rosset, nel corso delle riunioni di ieri, giovedì 10, e di oggi, venerdì 11 dicembre 2009.
L'iniziativa legislativa, sulla quale relazioneranno le Consigliere dell'Union Valdôtaine, Emily Rini ed Hélène Impérial, si compone di 27 articoli e intende dotare la Regione di un unico testo legislativo organico con il quale riordinare la Consulta regionale per la condizione femminile, che assume la nuova denominazione di Consulta regionale per le pari opportunità, nonché regionalizzare la figura del Consigliere di parità.
Una delle relatrici, la Consigliera Hélène Impérial, afferma "è giunto alla fine l'iter della proposta di legge nata con la duplice finalità di giungere alla regionalizzazione della nomina della Consigliera di Parità e alla riorganizzazione della Consulta regionale per la condizione femminile la quale passerà dallo stato attuale di organismo a geometria variabile allo stato di organismo con un numero fisso di componenti."
"Riteniamo assolutamente strumentale le affermazioni di coloro i quali vogliono rappresentare questo intervento legislativo come un tentativo di controllo da parte della maggioranza di governo degli organismi di parità. Se è vero che una parte delle componenti la nuova Consulta sarà scelta tra le elette in Consiglio regionale e le rappresentanti elette negli Enti locali, vi è comunque una parte significativa delle nuove consultrici che sarà liberamente scelta nel mondo dell'associazionismo e dei movimenti femminili, e una parte che, pur essendo eletta dal Consiglio, vedrà la proposta di candidature da parte degli stessi organismi, sindacati, organizzazioni di lavoratrici e imprenditoriali femminili. Ricordo, inoltre, che già nella precedente legislatura dall'Assemblea stessa della Consulta era emersa, a più riprese, la necessità di giungere a una razionalizzazione e a un maggior rigore della rappresentanza femminile all'interno dello stesso organismo. Nonostante le ultime polemiche apparse sui media, sottolineo che quest'ultimo testo di commissione nasce a seguito delle audizioni dei vari rappresentanti degli organismi di parità e della Consulta, oltre che dopo un apposito momento di confronto tra i firmatari della proposta e la Presidente della Consulta e Consigliera di Parità nella giornata di venerdì 20 novembre 2009."
Sul tema la Consigliera Patrizia Morelli (VdA Vive/R) afferma che "la consulta femminile è purtroppo stravolta nella sua fisionomia dalla proposta della maggioranza regionale. Essa è stata finora un organismo di libera rappresentanza delle organizzazioni presenti sul territorio; la si trasforma oggi in organismo rigorosamente controllato e presidiato dalla politica regionale. Diciotto su ventitré delle future componenti saranno in futuro nominate da organi politici regionali e degli enti locali: un totale allineamento alle maggioranze politiche affinché "non disturbino" i vertici del governo regionale. Non sono più sopportati in Valle d'Aosta momenti di libera organizzazione della società che risultino "non allineati" rispetto al palazzo."
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L'iniziativa legislativa, sulla quale relazioneranno le Consigliere dell'Union Valdôtaine, Emily Rini ed Hélène Impérial, si compone di 27 articoli e intende dotare la Regione di un unico testo legislativo organico con il quale riordinare la Consulta regionale per la condizione femminile, che assume la nuova denominazione di Consulta regionale per le pari opportunità, nonché regionalizzare la figura del Consigliere di parità.
Una delle relatrici, la Consigliera Hélène Impérial, afferma "è giunto alla fine l'iter della proposta di legge nata con la duplice finalità di giungere alla regionalizzazione della nomina della Consigliera di Parità e alla riorganizzazione della Consulta regionale per la condizione femminile la quale passerà dallo stato attuale di organismo a geometria variabile allo stato di organismo con un numero fisso di componenti."
"Riteniamo assolutamente strumentale le affermazioni di coloro i quali vogliono rappresentare questo intervento legislativo come un tentativo di controllo da parte della maggioranza di governo degli organismi di parità. Se è vero che una parte delle componenti la nuova Consulta sarà scelta tra le elette in Consiglio regionale e le rappresentanti elette negli Enti locali, vi è comunque una parte significativa delle nuove consultrici che sarà liberamente scelta nel mondo dell'associazionismo e dei movimenti femminili, e una parte che, pur essendo eletta dal Consiglio, vedrà la proposta di candidature da parte degli stessi organismi, sindacati, organizzazioni di lavoratrici e imprenditoriali femminili. Ricordo, inoltre, che già nella precedente legislatura dall'Assemblea stessa della Consulta era emersa, a più riprese, la necessità di giungere a una razionalizzazione e a un maggior rigore della rappresentanza femminile all'interno dello stesso organismo. Nonostante le ultime polemiche apparse sui media, sottolineo che quest'ultimo testo di commissione nasce a seguito delle audizioni dei vari rappresentanti degli organismi di parità e della Consulta, oltre che dopo un apposito momento di confronto tra i firmatari della proposta e la Presidente della Consulta e Consigliera di Parità nella giornata di venerdì 20 novembre 2009."
Sul tema la Consigliera Patrizia Morelli (VdA Vive/R) afferma che "la consulta femminile è purtroppo stravolta nella sua fisionomia dalla proposta della maggioranza regionale. Essa è stata finora un organismo di libera rappresentanza delle organizzazioni presenti sul territorio; la si trasforma oggi in organismo rigorosamente controllato e presidiato dalla politica regionale. Diciotto su ventitré delle future componenti saranno in futuro nominate da organi politici regionali e degli enti locali: un totale allineamento alle maggioranze politiche affinché "non disturbino" i vertici del governo regionale. Non sono più sopportati in Valle d'Aosta momenti di libera organizzazione della società che risultino "non allineati" rispetto al palazzo."