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Comunicato n° 654 del 9 dicembre 2009

LA CONSULTA REGIONALE FEMMINILE SULLE MODIFICHE PROPOSTE ALLA LEGGE SUGLI ORGANISMI DI PARITA'

In una lettera al Consiglio regionale oggi, mercoledì 9 dicembre 2009

La Consulta regionale femminile informa che oggi, mercoledì 9 dicembre 2009, è stata inviata al Consiglio regionale copia delle 781 firme, raccolte dalle rappresentanti dei vari organismi che fanno parte della Consulta, in merito alle modifiche proposte alla legge istitutiva della Consulta.

"Nell'ultima Assemblea della Consulta del 2 dicembre scorso - scrive nella lettera di trasmissione la Presidente della Consulta Giacinta Prisant - ho riportato quanto illustratomi durante l'incontro del 20 novembre con le/i consiglieri firmatari della proposta di legge. L'Assemblea ha apprezzato la disponibilità a rivedere, nel senso proposto dalla Consulta, diversi aspetti dell'articolato, ma ha ribadito che la riduzione ad un numero fisso di componenti (senza la presenza delle supplenti) elette dal Consiglio regionale, ed un contestuale aumento delle amministratrici, limiterà la presenza all'interno della Consulta di molte delle rappresentanti del mondo economico, sociale e culturale della regione, mentre è proprio il gratuito, prezioso e qualificato apporto di queste, in termini di differenti esperienze professionali e umane, che ha consentito a quest'istituzione di funzionare in modo efficiente e proficuo. La collaborazione tra le diverse rappresentanti ha permesso di dare risposte concrete alle diverse esigenze presenti sul territorio, promuovere iniziative volte alla piena realizzazione delle donne nei più disparati ambiti e favorire la crescita della presenza femminile nelle realtà locali."
"Si ribadisce quindi - prosegue la Presidente - che il valore di una rappresentatività così ampia risiede anche e soprattutto nella possibilità di sollecitare e coinvolgere nelle attività e nella realizzazione del programma le donne facenti parte di tutti quegli organismi (associazioni, sindacati, ordini professionali) che si trovano ad operare quotidianamente sul territorio; circostanza, questa, resa possibile dalla capacità delle donne di collaborare per il raggiungimento di obiettivi comuni, a prescindere dagli interessi politici, di categoria o di qualsivoglia natura."
"Ritenendo quindi - conclude la Presidente Prisant - che la Consulta femminile possa e debba continuare ad essere un efficace strumento di democrazia e di collegamento tra mondo istituzionale e società civile valdostana, tra "donne reali" e rappresentanza politica e istituzionale, l'Assemblea della Consulta conferma la sua opinione negativa sulle modalità di nomina delle componenti prospettata ed invita le/i consiglieri tutti a riflettere."