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Comunicato n° 640 del 1° dicembre 2009

PROSECUZIONE DISCUSSIONE SULLE LEGGI DI BILANCIO

Adunanza del Consiglio regionale


La discussione generale sulle leggi di bilancio è proseguita con gli interventi dei Consiglieri Mauro Bieler, Roberto Louvin, Piero Prola.

Il Consigliere Mauro Bieler (UV) ha detto che "il programma per il settore ambientale per il 2010 prosegue nell'attuazione del programma di Legislatura ponendo al centro del proprio operato la realizzazione di un impianto normativo e amministrativo impostato su un approccio di sostenibilità ambientale. Uno dei concetti forti è il mantenimento dei servizi eco-sistemici che alle genti di montagna è molto chiaro. Gli obiettivi ambientali e climatici devono essere sostenuti attraverso la crescita di tecnologie verdi. Questa appare la via vincente per superare anche l'attuale crisi economica. Altri temi centrali sono quello dei rifiuti, al quale sarà dato ancora maggiore impulso attraverso una più accentuata differenziazione, quello della casa, per sviluppare le iniziative per contribuire a riqualificare il patrimonio edilizio regionale nell'ottica della sostenibilità ambientale. 
Questo bilancio sottende, per quanto riguarda il settore ambientale, un programma ricco e vario e al tempo stesso coerente con la sua impostazione generale.
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Il Consigliere Capogruppo di Vallée d'Aoste Vive/Renouveau Roberto Louvin ha evidenziato che "se registriamo un nuovo corso dal punto di vista delle tecniche contabili, non possiamo esprimere apprezzamento per le scelte di politica economica proposte dal governo della Regione, considerato soprattutto il particolare e delicato momento che stiamo vivendo. Al primo impatto della crisi, la 'Regione-materasso' ha ammortizzato i colpi con una manovra di "tamponamento", che abbiamo condiviso, ma cui non abbiamo visto far seguito una seconda fase di rilancio. La Regione pensa sempre di più a se stessa, avevamo chiesto un bilancio trasparente, che comprendesse anche le controllate regionali: la maggioranza non l'ha voluto, eppure qui sta la chiave dell'economia pubblica di oggi, qui si giocano le grandi partite. Il bilancio rinnovato avrebbe poi dovuto portare ad operazioni di rilettura dell'apparato regionale: l'unica certezza è invece la lievitazione dei costi, ma che non si traduce in vera promozione turistica e in flussi di massa. Dal punto di vista culturale poi, cresce ancora pesantemente l'intervento pubblico.
La novità del bilancio si trova nella posta fantasma, vale a dire dalla sparizione del cosiddetto tesoretto, che pure era così evidente nel bilancio del 2009. Le valutazioni sulla cifra che dovrebbe pervenire alla Regione dal Governo nazionale oscilla tra i 400 e i 600 milioni. E' un tema di fortissimo interesse, così come il crollo dei tributi propri, provocato da scelte politiche. Nel complesso, lamentiamo un bilancio ordinario di fronte a un momento straordinario. La manovra economica fa astrazione dall'impatto futuro del federalismo fiscale, mentre la comunità valdostana non se la passa così bene, batte i denti con la sola prospettiva del contributo per il riscaldamento. Il governo non dà oggi con questo bilancio ciò di cui si ha veramente bisogno.
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Il Vicepresidente della III Commissione, Piero Prola (UV) si è soffermato sul settore agricolo. "Ben vengano le misure previste per il piano di sviluppo rurale che contiene la strategia di gestione del nostro territorio e conferma le linee di intervento per migliorare la competitività del settore, la qualità dell'ambiente, dello spazio rurale e la diversificazione dell'economia rurale. Nel comparto della zootecnia, le linee di intervento sono indirizzate per la selezione e il miglioramento del bestiame, il finanziamento per la tenuta dei libri genealogico, l'identificazione degli animali, i controlli funzionali, i piani di fecondazione e ipofertilità. Sono poi da evidenziare i finanziamenti previsti per la crescita complessiva tecnica ed economica ma anche culturale del management aziendale. Finanziamenti che permettono di premiare chi lavora bene, chi segue le pratiche zootecniche, chi attua i piani di miglioramento sanitario. I fondi destinati all'agricoltura non devono essere considerati fini a se stessi. La politica agricola non riguarda solo chi lavora nei campi o nelle stalle, ma tutti i cittadini che chiedono sicurezza alimentare, ambiente sano, coltivazioni sostenibili."