Info Conseil

Comunicato n° 219 del 24 settembre 2003

TERMINATA LA DISCUSSIONE SULLE INTERPELLANZE

Il Gruppo della Casa delle Libertà, nella prosecuzione dei lavori, ha presentato un’interpellanza riguardante la cessione della rimanente quota del capitale BVA detenuto tramite Finaosta.

Il Consigliere Dario Frassy ha affermato che “con questa interpellanza intendiamo porre l’attenzione su certe anomalie riscontrate nella questione, così come avvenuto per altre privatizzazioni in passato”. Il Consigliere ha poi proseguito affermando che “in base agli accordi del 2000 la parte venditrice, cioè la Regione, andrebbe in sostanza a finanziare l’acquirente anziché beneficiare della vendita. Una situazione che definisco paradossale dal punto di vista finanziario”.

L’Assessore al Bilancio Aurelio Marguerettaz, nella risposta, ha riportato una serie di dati tecnici e di valori riguardanti la cessione del pacchetto azionario della Banca della Valle d’Aosta.

Ringrazio l’Assessore per la risposta tecnica, ha esordito Frassy, ma non ci ha fornito una risposta dal punto di vista politico” e proseguendo “Esprimiamo comunque molte perplessità su questa operazione. La nostra preoccupazione di allora, e cioè la svendita di BVA, si sta verificando. Esprimiamo un giudizio negativo sulla gestione della questione perché ancora una volta c’è stata la presenza della lunga mano della politica”.

L’ultima interpellanza dell’adunanza del Consiglio ha riguardato l’eventuale acquisizione al patrimonio pubblico della Caserma Testafochi di Aosta.
Nell’illustrare l’iniziativa, il Consigliere Tibaldi (Casa delle Libertà) ha chiesto notizie in merito all’ipotesi di acquisire tale area per farne la sede dell’ateneo valdostano.

Il Presidente della Regione Carlo Perrin, dopo aver ricordato i vari contatti avvenuti negli anni passati, ha affermato che “l’incontro dello scorso 4 luglio ha rappresentato il proseguimento della discussione e al momento questa è un’ipotesi sulla quale stiamo lavorando. L’Amministrazione militare è disposta a lasciare i locali in questione solo se la stessa può sistemarsi in un’altra zona che risponda alle esigenze attuali delle Forze Armate.”