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Comunicato n° 503 del 7 ottobre 2009
PARERE NEGATIVO SUI DISEGNI DI LEGGE COSTITUZIONALE PER LA PROCEDURA DI MODIFICA DEGLI STATUTI DELLE SPECIALI
L'Assemblea ha esaminato tre disegni di legge costituzionale riguardanti la procedura per la modifica degli Statuti delle Regioni a Statuto speciale, attualmente all'esame del Parlamento e sui quali il Consiglio regionale, in base all'articolo 50 dello Statuto, è chiamato ad esprimere il proprio parere.
Il Consiglio ha, quindi, espresso parere contrario sulle tre proposte.
Sul disegno di legge di modifica dell'articolo 116 della Costituzione, primo firmatario la senatrice Finocchiaro, il gruppo del Partito Democratico si è astenuto.
Il Presidente della I Commissione, Alberto Zucchi, ha ripercorso il dibattito avvenuto in Commissione, sottolineando che "i disegni di legge costituzionale, pur disciplinando la stessa materia, sono differenti nella loro stesura. La Commissione ha espresso un parere sfavorevole, ritenendo che le proposte, seppur meritevoli di attenzione, non sono così tutelanti per l'interesse della nostra comunità rispetto alla proposta di legge costituzionale di modifica dell'art. 50, dello Statuto, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta, il 17 dicembre 2008. Riteniamo quindi che la nostra proposta di legge debba costituire il punto di partenza delle future discussioni sul tema in quanto più garantista per la Regione. Ed è per questo che abbiamo proposto un emendamento all'atto con cui il Consiglio è chiamato ad esprimere il parere, con sui formula la motivazione del nostra parere contrario e che accompagnerà la trasmissione della nostra posizione al Ministro per i rapporti con le Regioni."
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Roberto Louvin (VdAV/R), Leonardo La Torre (FA), Raimondo Donzel (PD), Francesco Salzone (SA), Diego Empereur (UV) e il Presidente dell'Assemblea, Alberto Cerise.
Il Capogruppo di VdAVive/Renouveau, Roberto Louvin, ha sottolineato che si tratta di "una pronuncia negativa che riteniamo doverosa, in un quadro confuso e contrastato, dove le varie Regioni a Statuto speciale hanno assunto posizioni diverse. Ogni riforma dello Statuto deve avere il coassenso esplicito della Regione: acccontentarsi della possibilità di arginare eventuali attacchi alle prerogative regionali con una soglia molto alta di maggioranza (2/3) indebolisce la Valle d'Aosta in un momento in cui già tira una pessima aria contro le autonomie speciali. Crediamo sia invece necessario cercare procedure condivise per le future riforme."
Il Presidente del Consiglio Alberto Cerise ha informato l'aula che in sede di Conferenza dei Presidenti è stato affrontato il tema e che, nella sua veste di Vice Coordinatore dell'organismo, ha in programma una serie di incontri con i Presidenti delle altre Assemblee di Regioni a Statuto speciale, al fine di tirare le fila anche su questa materia.
Il capogruppo di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre, ha evidenziato che "sulle riforme costituzionali, il principio dell'intesa deve essere il principio cardine che anima il nostro lavoro. Un lavoro che non deve contrastare le riforme ma ben puntualizzare quali sono le nostre prerogative. La risposta negativa che oggi diamo è la dimostrazione della compattezza della nostra Regione di fronte a temi così delicati e importanti per la Valle d'Aosta."
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha sottolineato che "in quest'aula nessuno ha un primato assoluto nella difesa dello Statuto speciale: siamo tutti implicati e una volta ottenuto il principio dell'intesa, potremo finalmente dare corpo alla modifica del nostro Statuto. Ma per fare questo è importante creare un forte coordinamento con le altre Regioni a Statuto speciale. Solo così noi valdostani possiamo decidere del nostro futuro. Ci siamo astenuti sul disegno di legge costituzionale n. 1655 perché, come riconosciuto dalla Provincia autonoma di Trento e Bolzano e dall'Assemblea regionale della Sicilia, esso garantirà due prerogative alle Regioni a Statuto speciale: il potere di iniziativa e il potere di parere vincolante."
Il Capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone, nel ricordare la storia recente della riscrittura delle procedure degli Statuti, ha detto che "la proposta di legge votata dal Consiglio è per noi una base di partenza per porre mano alle riforme. I disegni di legge in questione hanno creato difficoltà di accettazione perché non li riteniamo così tutelanti, anche se vanno comunque nella direzione di creare un'intesa tra Stato e Regione."
Per il capogruppo dell'Union Valdôtaine, Diego Empereur: "sono diversi anni che reclamiamo il diritto di scrivere il principio di intesa nel nostro Statuto. Oggi esprimiamo giudizio negativo, anche alla luce del confronto avuto con i parlamentari e ci rifacciamo alla nostra proposta di legge votata unanimemente da questo Consiglio nel dicembre 2008."